Ogni anno tra il 3 e il 5 febbraio, giorno dell'anniversario della morte di Agatuzza (230-251 d.C.), le strade e le piazze di Catania sono stracolme di centinaia di migliaia di persone.
Sono i giorni della Festa di Sant'Agata! Un evento che ha davvero pochi eguali. Nel mondo cattolico solo altre due manifestazioni riescono ad attrarre così tanta gente e si possono paragonare a questo grande evento che coinvolge e blocca una città intera per 3 giorni: la festa del Corpus Domini a Cuzco in Perù e la Semana Santa di Siviglia!
In onore della santuzza da oltre 5 secoli si ripetono cerimonie religiose e tradizioni che richiamano gente da tutta la Sicilia.
Sono i giorni della Festa di Sant'Agata! Un evento che ha davvero pochi eguali. Nel mondo cattolico solo altre due manifestazioni riescono ad attrarre così tanta gente e si possono paragonare a questo grande evento che coinvolge e blocca una città intera per 3 giorni: la festa del Corpus Domini a Cuzco in Perù e la Semana Santa di Siviglia!
In onore della santuzza da oltre 5 secoli si ripetono cerimonie religiose e tradizioni che richiamano gente da tutta la Sicilia.
I primi festeggiamenti si svolgono il 30 gennaio con la messa in rito greco-bizantino cui è seguito un pellegrinaggio nei luoghi della santa, ed il 31 gennaio con la marcia della pace.
Il 3 febbraio, la giornata dedicata alla vergine e martire inizia con la processione dalla Chiesa di Sant'Agata alla Fornace al duomo a cui partecipano le 11 candelore che rappresentano le corporazioni e le 2 carrozze del senato catanese, e l'offerta della Cera. Alle 20 l'appuntamento è in piazza del Duomo dove ci sarà un grande spettacolo di fuochi d'artificio.
La notte che segue sarà insonne per i devoti catanesi: il 4 febbraio di buon mattino la gente affolla la Cattedrale ossia il "nuovo" duomo costruito nel 1091 dai Normanni, che conserva dal 1126 le Sacre Reliquie nel prezioso Busto reliquiario d'argento del 1376 coperto da gioielli donati nei secoli da re ed imperatori, e che contiene parte del cranio, del torace e alcuni organi interni, e nello Scrigno d'argento che contiene braccia e mani, femori, gambe e piedi, la mammella e il velo.
Il fercolo d'argento con i resti della Santa viene posto su un carro d'argento (la Vara) a cui sono legati due cordoni di oltre 100 metri a cui si aggrappano centinaia di uomini vestiti di un saio bianco. Inizia il giro dei viddani, con il pesantissimo fercolo che viene trascinato ed ondeggia e passa tra la folla sventolante fazzoletti bianchi, tra lacrime e commozione.
La processione prosegue per i luoghi sacri della santuzza, sostando davanti al carcere, sulla salita dei cappuccini, e di fronte alla chiesa di Sant'Agata la Vetere, la prima cattedrale di Catania.
Al tramonto del 5 febbraio (dopo che nella mattinata si è celebrato il pontificale) inizia la seconda parte del giro della patrona per il centro di Catania, nella parte più antica: 700 catanesi tirano la fercola e il corteo attraversa la via etnea e lo strappo finale della salita di via San Giuliano.
Il termine dei festeggiamenti è sancito dal bis di fuochi d'artificio in piazza Borgo.
Il 3 febbraio, la giornata dedicata alla vergine e martire inizia con la processione dalla Chiesa di Sant'Agata alla Fornace al duomo a cui partecipano le 11 candelore che rappresentano le corporazioni e le 2 carrozze del senato catanese, e l'offerta della Cera. Alle 20 l'appuntamento è in piazza del Duomo dove ci sarà un grande spettacolo di fuochi d'artificio.
La notte che segue sarà insonne per i devoti catanesi: il 4 febbraio di buon mattino la gente affolla la Cattedrale ossia il "nuovo" duomo costruito nel 1091 dai Normanni, che conserva dal 1126 le Sacre Reliquie nel prezioso Busto reliquiario d'argento del 1376 coperto da gioielli donati nei secoli da re ed imperatori, e che contiene parte del cranio, del torace e alcuni organi interni, e nello Scrigno d'argento che contiene braccia e mani, femori, gambe e piedi, la mammella e il velo.
Il fercolo d'argento con i resti della Santa viene posto su un carro d'argento (la Vara) a cui sono legati due cordoni di oltre 100 metri a cui si aggrappano centinaia di uomini vestiti di un saio bianco. Inizia il giro dei viddani, con il pesantissimo fercolo che viene trascinato ed ondeggia e passa tra la folla sventolante fazzoletti bianchi, tra lacrime e commozione.
La processione prosegue per i luoghi sacri della santuzza, sostando davanti al carcere, sulla salita dei cappuccini, e di fronte alla chiesa di Sant'Agata la Vetere, la prima cattedrale di Catania.
Al tramonto del 5 febbraio (dopo che nella mattinata si è celebrato il pontificale) inizia la seconda parte del giro della patrona per il centro di Catania, nella parte più antica: 700 catanesi tirano la fercola e il corteo attraversa la via etnea e lo strappo finale della salita di via San Giuliano.
Il termine dei festeggiamenti è sancito dal bis di fuochi d'artificio in piazza Borgo.
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