Sei in cerca di un itinerario poco battuto dai turisti? Allora segui Remo.... che oggi ci porta a spasso per Marsiglia!
”Marseille, c’est la plus belle ville du monde” canta il Massilia Sound System. Qualcuno la detesta. Io la amo. Ogni volta provo emozioni nuove. Marsiglia è il meltin pot contraddittorio, è l’immigrazione storica e contemporanea, è la provenzalità latente e ostentata, è il mare, è l’odore, di cibo come di immondizia, è i topi che si vedono ovunque per strada di notte, è l’antichità, è l’aioli e la bouillabaisse…e sarà la prossima capitale europea della cultura.
Il vecchio porto è il luogo più conosciuto della città. Chiuso ai lati dai forti Saint Jean e Saint Nicolas, ci si passa spesso. Qui i ristoranti sono d’abitudine cari e di bassa qualità. Con alcune eccezioni naturalmente: La Galinette ad esempio, in cui si può gustare una buona cucina del territorio, di terra e di mare. O la pizzeria Le Péano. E’ storicamente gestita da una coppia corsa e l’aria che si respira è tipica marsigliese. E’ raro vederci degli stranieri. La pizza non è così male, se piace l’aglio.
Dal vecchio porto partono diversi snodi. C’è il Panier, con i suoi dedali di viuzze e l’atmosfera da casbah. Non si deve temere ad avventurarcisi, anzi, e il Bar des Treize-Coins è un piccolo gioiellino di marsigliesità.
Foto di BurnOsoleil su Flickr |
Dal porto incomincia la Canebière, il viale più conosciuto della città. Il suo nome sembra derivi dai canapai che storicamente lavoravano in questa via. Risalendola si può arrivare alla stazione di Saint Charles e soprattutto alla Plaine, il quartiere degli studenti, degli immigrati italiani, degli artisti, dei ribelli, dei musicisti e dei bobo*, dice qualcuno.
Ci si può trovare l’Ostau dau Pais Marselhes, un’associazione di ragazzi del luogo, il cui scopo è far rivivere la cultura locale con pubblicazioni, dischi, concerti, jam session e aperitivi, in modo molto familiare ed amichevole. Oppure il Bar des Maraîchers, molto caro a Jean Claude Izzo, dove è esposta la sua foto a ricordo. Si può ascoltare un concerto all’Espace Julien, bellissima sala situata nell’omonimo corso.
Si può fare nottata a L’Art Haché, dove molto è permesso, compreso il fumare dentro. Oppure mangiare una porzione di pesci fritti Chez Gilda, in onore alla nonna del proprietario, che ha vissuto a Genova e parla italiano.
Poco dopo il Fort Saint Nicolas incomincia la Corniche, il lungomare della città foceana. Percorse alcune centinaia di metri un ponte scavalca il Vallon des Auffes.
foto di marcovdz |
E’ possibile scendervi tramite una piccola scalinata seminascosta tra due edifici e scoprire un borghetto di pescatori in pieno centro con le sue case basse, i vicoli pedonali, le barchette ormeggiate, una vista incantevole sul Chateau d’If e tutto attorno palazzoni anni ’70. Chez Fonfon è consigliato per gustare una delle migliori bouillabaisse ma se non si vuole spendere troppo si può andare Chez Jeannot dove il pesce è ottimo.
Fine 1^ parte....
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