In visita alla Galleria degli Uffizi di Firenze con le spiegazioni di una guida turistica autorizzata che mi ha spiegato alcuni dei più grandi capolavori ospitati nel museo.
La Galleria degli Uffizi di notte | esterni |
Vi è mai capitato di camminare in un posto dove siete stati 10.000 volte e osservare un particolare che vi era sempre sfuggito? A me spesso. Sono nato, cresciuto (anche troppo) e vivo attualmente a pochi km dal centro di Firenze e ogni volta che mi trovo a passeggiare per le vie della mia città, alzo gli occhi e scopro nuovi dettagli.
La stessa cosa mi è successa qualche settimana fa quando ho partecipato alla visita guidata di Francesca Meoni alla Galleria degli Uffizi ed al Corridoio Vasariano.
In quest'ultimo non ero mai stato (*) ma agli Uffizi sono andato molte volte. Non 10.000, ma appena si presenta l'occasione - almeno in due giornate durante l'anno l'ingresso è gratuito e se sono libero ne approfitto - ci torno molto volentieri! E gli occhi, ed il cuore, ringraziano.
Stavolta però è stato diverso.
Con una guida è veramente tutta un'altra cosa... Non è una frase fatta, ve lo assicuro! In genere quando vado in giro per musei mi documento un po' prima, poi davanti alle opere mi leggo qualche nozione sulla guida cartacea o sbirciando sull'app sul telefonino. Il flusso di informazioni mi travolge come uno tsunami e al termine della visita mi sono già scordato gran parte delle cose.
Stavolta però è stato diverso... Francesca, la nostra guida - autorizzata per Firenze e provincia - nonostante la visita fosse incentrata sul Corridoio Vasariano ci ha accompagnato in un excursus di circa 90 minuti attraverso alcune delle opere più rappresentative del museo. E per me è stato come vederle per la prima volta. Storie, curiosità, aneddoti, episodi curiosi e un'attenzione verso il dettaglio che denota una passione che traspare fin dalle prime parole. E poi, lasciatemelo dire, quell'accento fiorentino che a me sta proprio simpatico! :-)
Pochi minuti prima di affrontare la scalinata che conduce alla galleria do un'occhiata all'elenco delle sale che sono chiuse al pubblico per mancanza di personale.... ne conto 7! Sarà un escamotage per far tornare i turisti? Prendiamola sul ridere.... il museo più importante d'Italia, uno dei più visitati al mondo, non è in grado di tenere aperte tutte le sue sale.... per non parlare delle centinaia di capolavori che non sono esposti e giacciono nei depositi a prendere polvere! Meglio andare avanti con il racconto....
Il primo incontro lo facciamo con Caterina de' Medici, raffigurata insieme allo sposo Enrico II in un quadro esposto nel vestibolo, proprio sopra l'ingresso alla Galleria. Personaggio di spicco del XVI secolo, fu prima regina e poi reggente del trono di Francia ed oltre ad essere parte attiva delle guerre di religione francesi, dette vita alla cucina francese importando alcuni piatti e tradizioni fiorentine. La besciamella e le crepes suzette non sono invenzioni del genio d'oltralpe ma frutto dell'opera del cuoco personale della regina, fatto venire direttamente da Firenze... Se capitate in città non perdetevi le crespelle alla fiorentina, mi raccomando!
Gli Uffizi si chiamano così perché in origine erano adibiti ad uffici del Granducato di Toscana. Nel 1560 Cosimo I de' Medici volle riunire le 13 più importanti magistrature fiorentine in un unico edificio e lo fece costruire da Giorgio Vasari. Nel corso dei decenni vennero apportate delle modifiche da parte di Bernardo Buontalenti e nel 1581 Francesco I, figlio di Cosimo I, decise di chiudere la Loggia del primo piano e utilizzarla per ospitare la sua collezione personale di dipinti quattrocenteschi. Nel 1700 poi venne trasformato in museo a pagamento, il primo della storia! (Se i Medici si erano arricchiti con il commercio fino ad arrivare ad essere una delle famiglie più potenti del mondo un motivo ci deve essere!!!)
In breve, la storia degli Uffizi è legata indissolubilmente a quella della famiglia più importante della storia di Firenze ed il vestibolo è a loro interamente dedicato: vi sono sono esposti quadri, sculture di esponenti come Ferdinando I e Lorenzo il Magnifico, e lo stemma mediceo a 6 palle (5 di color rosso, probabilmente a simboleggiare ricchezza, ed una color azzurro con tre gigli in oro, emblema francese) sovrastato dalla corona granducale. Nel 1500 infatti i Medici sono una delle famiglie più importanti d'Europa e la Repubblica di Firenze si trasforma in Granducato.
Per vedere tutta la Galleria degli Uffizi in modo adeguato non sarebbe probabilmente sufficiente nemmeno mezza giornata, Francesca quindi ha pensato di darci un assaggio (sì, ma succulento) delle varie sezioni del museo. Tra le sale dedicate al Medioevo abbiamo visto la cosiddetta Sala delle Tre Maestà: tre enormi quadri dipinti a distanza di pochi anni l'una dall'altra da:
Quanto mi spiace non poter fare nemmeno una piccola fotografia! Nemmeno con lo smartphone... purtroppo è la regola, e le foto che vedete in questo post e nei prossimi sono state scattate di nascosto da qualche temerario che le ha poi caricate su Flickr o sono sotto licenza Wikimedia Commons e tratte da Wikipedia.
Come rappresentante del Rinascimento la nostra attenzione è stata rivolta verso Sant'Anna Metterza del Masaccio. Se Giotto aveva per così dire "abbozzato un 3D", Masaccio introduce definitivamente la tridimensionalità. Francesca ci fa notare che la Madonna non è più quella figura austera e stilizzata come avevamo visto nella sala delle Tre Maestà ma è una donna.
Nella stessa sala splende la Battaglia di San Romano di Paolo Uccello, tornata agli Uffizi dopo un restauro durato 6 anni.
La stessa cosa mi è successa qualche settimana fa quando ho partecipato alla visita guidata di Francesca Meoni alla Galleria degli Uffizi ed al Corridoio Vasariano.
In quest'ultimo non ero mai stato (*) ma agli Uffizi sono andato molte volte. Non 10.000, ma appena si presenta l'occasione - almeno in due giornate durante l'anno l'ingresso è gratuito e se sono libero ne approfitto - ci torno molto volentieri! E gli occhi, ed il cuore, ringraziano.
Stavolta però è stato diverso.
Con una guida è veramente tutta un'altra cosa... Non è una frase fatta, ve lo assicuro! In genere quando vado in giro per musei mi documento un po' prima, poi davanti alle opere mi leggo qualche nozione sulla guida cartacea o sbirciando sull'app sul telefonino. Il flusso di informazioni mi travolge come uno tsunami e al termine della visita mi sono già scordato gran parte delle cose.
Proust disse che "Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre ma nell’avere nuovi occhi". Forse aveva appena visitato un museo con una guida a fianco? 😄
foto di Jason Pier in DC su Flickr |
Pochi minuti prima di affrontare la scalinata che conduce alla galleria do un'occhiata all'elenco delle sale che sono chiuse al pubblico per mancanza di personale.... ne conto 7! Sarà un escamotage per far tornare i turisti? Prendiamola sul ridere.... il museo più importante d'Italia, uno dei più visitati al mondo, non è in grado di tenere aperte tutte le sue sale.... per non parlare delle centinaia di capolavori che non sono esposti e giacciono nei depositi a prendere polvere! Meglio andare avanti con il racconto....
GLI UFFIZI E I MEDICI
Il primo incontro lo facciamo con Caterina de' Medici, raffigurata insieme allo sposo Enrico II in un quadro esposto nel vestibolo, proprio sopra l'ingresso alla Galleria. Personaggio di spicco del XVI secolo, fu prima regina e poi reggente del trono di Francia ed oltre ad essere parte attiva delle guerre di religione francesi, dette vita alla cucina francese importando alcuni piatti e tradizioni fiorentine. La besciamella e le crepes suzette non sono invenzioni del genio d'oltralpe ma frutto dell'opera del cuoco personale della regina, fatto venire direttamente da Firenze... Se capitate in città non perdetevi le crespelle alla fiorentina, mi raccomando!
foto di Klia su Flickr |
In breve, la storia degli Uffizi è legata indissolubilmente a quella della famiglia più importante della storia di Firenze ed il vestibolo è a loro interamente dedicato: vi sono sono esposti quadri, sculture di esponenti come Ferdinando I e Lorenzo il Magnifico, e lo stemma mediceo a 6 palle (5 di color rosso, probabilmente a simboleggiare ricchezza, ed una color azzurro con tre gigli in oro, emblema francese) sovrastato dalla corona granducale. Nel 1500 infatti i Medici sono una delle famiglie più importanti d'Europa e la Repubblica di Firenze si trasforma in Granducato.
LE TRE MAESTA'
Per vedere tutta la Galleria degli Uffizi in modo adeguato non sarebbe probabilmente sufficiente nemmeno mezza giornata, Francesca quindi ha pensato di darci un assaggio (sì, ma succulento) delle varie sezioni del museo. Tra le sale dedicate al Medioevo abbiamo visto la cosiddetta Sala delle Tre Maestà: tre enormi quadri dipinti a distanza di pochi anni l'una dall'altra da:
- Cimabue,
- Duccio da Boninsegna,
- Giotto.
foto tratta da Wikipedia |
IL RINASCIMENTO E' QUI
Quanto mi spiace non poter fare nemmeno una piccola fotografia! Nemmeno con lo smartphone... purtroppo è la regola, e le foto che vedete in questo post e nei prossimi sono state scattate di nascosto da qualche temerario che le ha poi caricate su Flickr o sono sotto licenza Wikimedia Commons e tratte da Wikipedia.
Come rappresentante del Rinascimento la nostra attenzione è stata rivolta verso Sant'Anna Metterza del Masaccio. Se Giotto aveva per così dire "abbozzato un 3D", Masaccio introduce definitivamente la tridimensionalità. Francesca ci fa notare che la Madonna non è più quella figura austera e stilizzata come avevamo visto nella sala delle Tre Maestà ma è una donna.
Nella stessa sala splende la Battaglia di San Romano di Paolo Uccello, tornata agli Uffizi dopo un restauro durato 6 anni.
foto di ViviItalia1974 su Wikipedia |
Non la ricordavo infatti... a me piace tantissimo. L'idea della profondità fornita dalle lance dei cavalieri, il contrasto tra il fondo scuro e la brillantezza delle figure.
In un'altra sala andiamo invece a trovare Filippo Lippi, un pittore prete un po' libertino... si innamorò della monaca Lucrezia Buti (modelli di molte sue opere) e abbandonò il convento diventando la "prima coppia di conviventi della storia". Venne scomunicato dal Papa ma grazie all'intervento di Cosimo de' Medici tutto venne messo a posto e Filippo vennero tolti solo i voti.
Infine il doppio ritratto dei Duchi di Urbino. C'è qualcuno che non ha mai visto nelle riproduzioni il profilo dantesco di Federico da Montefeltro? Io ho sempre pensato che fosse un quadro "di circostanza". Lo sguardo arcigno di lui, quello cadaverico di lei... mi facevano dedurre che la loro non fosse una relazione troppo passionale. Invece le cose non stavano esattamente così: il quadro di Piero della Francesca non venne realizzato per il matrimonio del Duca (un classico dei tempi) ma nacque come quadro "bifacciale" in memoria dell'amata scomparsa. Battista Sforza morì di parto dando alla luce l'unico figlio maschio del duca, quindi l'opera è una dedica d'amore! E chi l'avrebbe detto (io no...). Il pallore del volto richiama per l'appunto la condizione di "defunta"...
Federico da Montefeltro ebbe un grave incidente di caccia e perse l'occhio destro (da qui il motivo del ritratto di profilo) e per ovviare alla difficoltà di vederci da un occhio solo, si fece fare un'operazione al naso... abbassò l'osso in corrispondenza della coda dell'occhio in modo che con quello sano potesse avere una visione a 180°! Un'accorgimento che gli salvò la vita in più circostanze.
Chissà, forse è stata la prima operazione di rinoplastica al mondo 😃
In un'altra sala andiamo invece a trovare Filippo Lippi, un pittore prete un po' libertino... si innamorò della monaca Lucrezia Buti (modelli di molte sue opere) e abbandonò il convento diventando la "prima coppia di conviventi della storia". Venne scomunicato dal Papa ma grazie all'intervento di Cosimo de' Medici tutto venne messo a posto e Filippo vennero tolti solo i voti.
Infine il doppio ritratto dei Duchi di Urbino. C'è qualcuno che non ha mai visto nelle riproduzioni il profilo dantesco di Federico da Montefeltro? Io ho sempre pensato che fosse un quadro "di circostanza". Lo sguardo arcigno di lui, quello cadaverico di lei... mi facevano dedurre che la loro non fosse una relazione troppo passionale. Invece le cose non stavano esattamente così: il quadro di Piero della Francesca non venne realizzato per il matrimonio del Duca (un classico dei tempi) ma nacque come quadro "bifacciale" in memoria dell'amata scomparsa. Battista Sforza morì di parto dando alla luce l'unico figlio maschio del duca, quindi l'opera è una dedica d'amore! E chi l'avrebbe detto (io no...). Il pallore del volto richiama per l'appunto la condizione di "defunta"...
foto di Web Gallery of Art su Wikipedia |
UNA CURIOSITA'
Federico da Montefeltro ebbe un grave incidente di caccia e perse l'occhio destro (da qui il motivo del ritratto di profilo) e per ovviare alla difficoltà di vederci da un occhio solo, si fece fare un'operazione al naso... abbassò l'osso in corrispondenza della coda dell'occhio in modo che con quello sano potesse avere una visione a 180°! Un'accorgimento che gli salvò la vita in più circostanze.
Chissà, forse è stata la prima operazione di rinoplastica al mondo 😃
Un team di scienziati qualche anno fa confutò questa teoria inserendo una telecamera all'interno del teschio del duca ed effettivamente l'osso ribassato permetteva di ampliare notevolmente la visuale! Altro che naso aquilino, questo duca era un'aquila!
Il racconto prosegue, ma sta diventando un po' lungo, quindi vi rimando alla prossimo post in cui vi parlerò di:
- Botticelli e delle sue opere, probabilmente le più famose degli Uffizi.
- Leonardo e di come la sua "Annunciazione" sia un'opera più importante della Gioconda esposta al Louvre.
- Michelangelo
- e... altro ancora!
Grazie a Francesca Meoni per la bella visita e per i contenuti che ho cercato di rielaborare il più dignitosamente possibile in questo post.
(*) anche della visita guidata al Corridoio Vasariano!
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