Abitando a non più di 10 km di distanza chissà quante volte sarò passato davanti al Museo Richard Ginori a Sesto Fiorentino (FI), eppure fino all'"invasione digitale" della scorsa settimana non sapevo nemmeno che oltre quel pratone incolto dall'aspetto un po' trasandato (che presto verrà risistemato) si trova una collezione di manufatti in porcellana e maiolica di straordinaria bellezza, esposta all'interno del più antico museo d'impresa d'Europa!
COSA SONO LE INVASIONI DIGITALI
Prima di parlare dell'esposizione Ginori facciamo un passo indietro: forse avete letto uno dei post che ho scritto nell'ultimo mese sulle #invasionidigitali e non vorrei perdermi in lunghi elogi che potrebbero risultare indigesti o addirittura sembrare poco genuini a coloro che non hanno seguito o partecipato attivamente a questo evento nazionale che dal 20 al 28 aprile ha travolto centinaia e centinaia di siti del patrimonio artistico italiano.
In estrema sintesi, l'iniziativa ha coinvolto moltissime persone, a partire dai bloggers della Rete di Travel Bloggers e dagli Instagramers fino alle piccole associazioni di musei. Tanti, tantissimi volontari che hanno organizzato nel giro di pochi mesi delle visite a musei o parchi archeologici con il solo obiettivo di dar loro risalto e diffondere la cultura dell’utilizzo di internet e dei social media.
A meno di una settimana dalla conclusione credo che si possa tracciare già un primo bilancio che non può che essere estremamente positivo! Migliaia di foto, una pioggia di tweets, articoli su giornali, testate online e blog. Alla nostra invasione del Museo Richard Ginori erano presenti le telecamere di Rai 2, Sesto TV (in diretta streaming), i taccuini de La Nazione e Metropoli, il sindaco Gianni Gianassi e l'assessore Drovandi di Sesto Fiorentino. Altri ne hanno parlato (TeLaDoIoFirenze, PianaNotizie, FirenzeOnLine...).
Cercando di evitare qualsiasi retorica, forse è stato dimostrato che qualcosa di buono è possibile in questo Paese.
Speriamo si riesca a convogliare questa energia positiva per valorizzare ancora di più la nostra risorsa più preziosa e sottovalutata.
LA VISITA AL MUSEO DI DOCCIA
Chiusa la parentesi, qualche considerazione sull'invasione digitale del 24 aprile al museo di Doccia!
- Il numero dei partecipanti è stata una piacevolissima sorpresa! Anche se ne ha risentito il mio breve discorso d'introduzione... un'emozione che apparentemente ha inciso meno sulle mie brave compagne d'invasione Ilaria, Valentina e Sara (mitiche!)
- La dott.ssa Oliva Rucellai, direttrice del museo, oltre a rivelarsi subito sensibile al tema dell'utilizzo delle nuove tecnologie al fine di promuove la cultura è stata disponibilissima e ha condotto una visita guidata approfondita molto interessante.
Personalmente avrei voluto seguirla con maggiore attenzione ma ero impegnato a scattare fotografie ed a filmare delle riprese che spero riuscirò presto a montare in un video dignitoso...
A lei vanno i più grandi ringraziamenti, al pari del sindaco e del dott.Garbarino che ha svelato quale sia il legame tra Pinocchio e la fabbrica Richard Ginori.
- Già ! Come si dice a Firenze "Icchè (=cosa) c'entra Pinocchio con le ceramiche?"
Ebbene, in pochissimi ne sono a conoscenza ma molto probabilmente la maggior parte dei personaggi del libro di Pinocchio è stata ispirata da persone e luoghi di Firenze e della Piana fiorentina, in particolare Castello (dove Carlo Collodi trascorse vari periodi in vacanza nella Villa il Bel Riposo), Sesto Fiorentino e Museo di Doccia. Su questa base il dott.Garbarino ha creato al 4 percorsi pedonali ed un 5° sarà inaugurato a settembre in occasione dei mondiali di ciclismo che si terranno a Firenze e avranno Pinocchio come logo.
- All'invasione era presente anche una delegazione dei lavoratori della Richard Ginori. Fortunatamente, dopo mesi e mesi di tribolazioni, la vicenda si è conclusa positivamente e la storica azienda Ginori è passata di proprietà alla Gucci, altro marchio storico fiorentino, che si è aggiudicata l'asta di vendita.
Ammirando la ceramica di produzione Ginori che qualche decennio fa venne donata all'azienda Gucci, - che la dott.ssa Rucellai ci mostra per ultimo prima dei saluti finali - viene quasi da pensare che il destino di queste due eccellenze del panorama mondiale era forse destinato a incrociarsi....
Il museo si trova in Viale Pratese 31 a Sesto Fiorentino dove si trasferì dalla località di Doccia nel 1965 ed ospita porcellane, maioliche, gessi e cere di vasi, servizi da tavola, statue, piatti ed altro per un totale di circa 2500 oggetti.
LE OPERE DEL MUSEO RICHARD GINORI
Tra le opere più significative ci sono quelle dei più grandi scultori barocchi fiorentini della loro epoca come Gianbattista Foggini o Massimiliano Soldani Benzi, il Grande Camino realizzato per l'esposizione nella Villa che ospitava l'antica sede della Manifattura, il gruppo Amore e Psiche, la Venere dei Medici (un'interpretazione libera della famosa statua ellenistica "Venere di Milo" che faceva parte delle collezioni medicee degli Uffizi | 1745), i grandi vasi decorativi eseguiti per le esposizioni internazionali della metà dell''800 e le ceramiche Art Decò di Giò Ponti del periodo 1923-1930.
Di seguito potete vedere alcune fotografie del museo e della giornata del 24 aprile. Altre le trovate su Pinterest (link).
Orario di apertura: dal mercoledì al sabato in orario 10-13 e 14-18. La domenica è aperto solo per gruppi su prenotazione. Chiusura il lunedì e martedì ed il mese di agosto. Per qualsiasi informazione vi consiglio di chiamare lo 055.4207767 o di scrivere a museo@richardginori1735.com.
Il prezzo del biglietto d'ingresso è di 6 € (ridotto a 5,40 per comitive, bambini, over 65 e soci Coop e Touring club Italiano)
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