Lo scorso weekend l'ho passato a Saluzzo, grazie al blogtour organizzato da DigitaSaluzzo, in mezzo a una campagna verde e tranquilla, in ottima compagnia e alla scoperta delle storie di un luogo che non mi aspettavo così ricco di arte, cultura, tradizioni e influenze lontane. Prima di partire non mi sono documentata, sapevo che avremmo avuto modo di conoscere la zona di Saluzzo in modo approfondito con una guida turistica, e non ho voluto guastarmi la sorpresa. In effetti non mi aspettavo che un piccolo paese della provincia di Cuneo avesse così tanto da raccontare ad un viaggiatore, specialmente a chi come me ama il turismo culturale.
Ho soggiornato al B&B Briatore, che non ha niente a che vedere con quel Briatore lì, ma è gestito da una signora dolcissima, gentile e accogliente che mi ha fatto sentire un'ospite di famiglia. Si trova in una zona verde e tranquilla a 15 minuti a piedi dal centro di Saluzzo, oppure 5 minuti di bicicletta elettrica. Il B&B infatti mi ha dato a disposizione una bici a pedalata assistita che mi ha permesso di muovermi su e giù per Saluzzo (e anche oltre!) in totale autonomia e senza fatica.
Altri di noi hanno dormito nel complesso del Resort San Giovanni, un ex convento domenicano restaurato con cura che oggi accoglie gli ospiti anche nel suo ristorante ipogeo. La prima sera abbiamo cenato proprio qui, in questa bellissima sala con volte di pietra naturale, e mangiando i piatti della tradizione piemontese.
Il secondo è il Museo della Memoria Carceraria, che racconta la lunga storia della Castiglia come luogo di reclusione, ma soprattutto ricorda le storie di coloro che sono stati incarcerati qui. Nei secoli queste tra queste mura spesse sono passati Valedesi perseguitati, prigionieri risorgimentali, antifascisti, e tanti disgraziati e poveracci comuni che hanno vissuto in tempi molto duri. È un museo impegnativo dal punto di vista emotivo, racconta storie di giustizia e di ingiustizia, di malattie, torture, suicidi, noia, isolamento e solitudine.
Vitello tonnato alla Taverna dei Porti Scur |
Menzione d'onore per la birreria artigianale Baladin, dove insieme alle birre ottime ho mangiato le patate fritte (le fatate!) più buone del mondo e uno stinco di maiale cotto nella birra notevole. Saluzzo è circondata da frutteti, e la frutta l'ho mangiata in tanti dolcini squisiti e anche in un sidro di mele servito in provetta al ristorante dell'Abbazia di Staffarda. Ma di questo ve ne parlerò nel prossimo post!
Testo e foto di Claudia Vannucci.
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