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Cartagine, sito archeologico patrimonio Unesco da vedere vicino a Tunisi

In visita all'antica Cartagine - o di quel che rimane della città che fece tremare Roma - e agli splendidi resti romani delle Terme Antonine, entrambi parte del patrimonio mondiale dell'Unesco.
cartagine tunisia

Rimangono solo rovine sulla collina di Byrsa, dove nell'814 a.C. i coloni fenici fondarono Cartagine; le rovine di alcune ville e il Museo Nazionale
Dalla sua nascita in pochi secoli i Punici (da Phoeni = Fenici d'Occidente) l'avevano portata ad essere la città più potente del Mediterraneo attraverso il commercio e inevitabilmente a rappresentare una minaccia per Roma. 
Catone aveva sentenziato:"Chartago delenda est", Cartagine è troppo pericolosa e deve essere distrutta. Così avvenne e ancora oggi questa frase è ancorata nell'immaginario comune, tramandata nel tempo insieme alla gloria dell'antica Roma.

Tutti hanno studiato a scuola le tre guerre puniche (la prima avviata nel 264 a.C., l'ultima conclusa nel 146 a.C.) e la mitica traversata delle Alpi con gli elefanti compiuta da Annibale per scontrarsi con l'esercito romano in Italia. Tutti sanno che Cartagine ne uscì sconfitta, anzi, letteralmente annientata: la città venne rasa al suolo, incendiata più volte e nei solchi dell'aratro passato sulle ceneri venne gettato il sale in modo che non potesse più nascerci niente.

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Rovine sulla collina di Byrsa

Pochi al contrario conoscono la storia di Cartagine post-distruzione. Il suo "day after"....
I Romani vollero ricostruirla e ai piedi della stessa collina che si affacciava sul mare venne edificata con lo stesso nome (KartHadasch in origine significava "la città nuova") una città sul modello romano suddivisa in cardi e decumani, che ben presto occupò una superficie di 300 ettari e divenne la terza per dimensioni dell'impero romano dopo Alessandria d'Egitto e la stessa Roma. 

Nel periodo di maggior splendore Cartagine era popolata da 300.000 abitanti e si era dotata di alcuni grandi edifici: la Basilica sede del proconsole che vantava una sala colonnata di 40x83 metri e alta più di 30 metri, l'Anfiteatro che poteva contenere oltre 40.000 persone (tra i più capienti dell'Impero) e le Terme di Antonino, anch'esse enormi e impressionanti e terze solamente dopo le terme di Caracalla e di Diocleziano a Roma.

COSA RESTA OGGI DELLA CARTAGINE PUNICA E ROMANA?


Non resta moltissimo ma nemmeno quel poco di cui avevo sentito parlare... in effetti i Romani non hanno lasciato molte tracce dell'odiata rivale nè i Vandali e successivamente la dominazione araba hanno risparmiato la Cartagine romana. Però c'è abbastanza per convincere ad andarci!
Da Tunisi il sito inserito nel 1979 tra i beni protetti dall'Unesco dista circa 17 km ed è senza dubbio un'escursione interessante per cui è necessaria almeno mezza giornata.

Ho parlato di sito al singolare ma in realtà non c'è un unico posto da visitare bensì varie aree archeologiche distanti tra loro diversi chilometri ed il punto di partenza, imprescindibile, non può che essere la collina di Byrsa

Come ho scritto all'inizio, in cima si trovano i ruderi di un quartiere composto da strade, botteghe e abitazioni puniche di forma rettangolare del III-II secolo a.C. portate alla luce nel Novecento, con cisterne collocate al piano inferiore che raccoglievano l'acqua piovana e un sistema di fognature ancora ben visibile. 

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Quella che fu l'acropoli cartaginese nel periodo punico venne rimpiazzata da una urbs romana e il modello della pianta di quest'ultima potete osservarlo sulla terrazza panoramica che si affaccia proprio sulle rovine, a metà strada tra il museo e la zona costiera dove sorgevano i due porti, purtroppo andati quasi completamente distrutti (a Salammbo rimangono solo le due lagune prive di ogni costruzione)...

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Già, Cartagine creò la sua fortuna sul traffico marittimo e l'organizzazione militare e i suoi due porti divennero celebri e osannati come un capolavoro dell'ingegneria

  • quello rettangolare per il commercio, un autentico porto di mare che ogni giorno assisteva a un incredibile viavai di navi in ingresso e in partenza verso le mete più disparate e lontane del mondo allora conosciuto;
  • e quello militare di forma cicolare che poteva contenere circa 220 triremi, riparate da una struttura che impedisse a chi proveniva da fuori di individuarle.
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Sulla sommità della collina di Byrsa adesso si trova la cattedrale di San Luigi, costruita nel 1890 per volontà del cardinale Lavigerie ma non più luogo di culto dal 1964. Oggi è utilizzata per concerti di musica classica e spettacoli.

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La cattedrale di San Luigi dal parco del Museo Nazionale di Cartagine

Di fianco, il Museo Nazionale di Cartagine. Piccolo ma molto interessante, il museo è disposto su due piani e conserva reperti del periodo punico, romano, bizantino e arabo. Di età punica sono i vasi e le brocche in terracotta, le maschere funerarie, i gioielli in avorio, le monete fenicie e i sarcofagi. Di epoca romana sono invece i mosaici (uno, gigantesco, è collocato in mezzo al pianterreno), le anfore usate nei trasporti marini come contenitori delle merci nella stiva e le grandi sculture tra cui due alte statue raffiguranti la Vittoria.

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LE TERME DI ANTONINO


Tra Byrsa e Tunisi si trovano altri siti minori - in particolare nel quartiere di Salammbo oltre alle lagune menzionate sono custodite le rovine di Tophet, il santuario dedicato alle divinità cartaginesi di Tanit e Baal Hammon - ma se avete poco tempo a disposizione e dovete fare una scelta tra le aree archeologiche allora vi suggerisco di non perdervi assolutamente le Terme di Antonino!

Il parco archeologico delle terme è il più esteso ed il più spettacolare dei siti cartaginesi. Da Byrsa occorre spostarsi di qualche chilometro in direzione nord fino alla collina di Bordj Djedid: qui si accede al parco, una struttura che poteva ospitare migliaia di persone al giorno e oggi coperto in gran parte da palme di dattero e altra vegetazione. Le Terme di Antonino si raggiungono a piedi in pochi minuti dall'ingresso dopo aver attraversato alcuni resti di strade e abitazioni della Cartagine romana.

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Lo scenario che appare davanti agli occhi è esattamente quello raffigurato in foto, una sorta di labirinto scoperto che un tempo era ubicato al piano inferiore, sotto le terme vere e proprie. Le più grandi terme d'Africa erano composte da decine di sale di forma esagonale o ottagonale coperte ciascuna da una cupola e furono utilizzate fino al 439, quando vennero distrutte dall'incursione dei Vandali.

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La colonna di 30 metri che svetta sull'intera area col suo massiccio capitello ben in vista era una delle otto colonne di arenaria che sorreggeva un frigidarium di 1000 metri quadrati! Una struttura che doveva lasciare a bocca aperta e che ancora oggi stupisce per le notevoli dimensioni.

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Prossima tappa tunisina: Hammamet!

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