In questo post trovate "cosa vedere a Sofia in due giorni" e un itinerario di visita ispirato dal nostro city break, con la mappa dei punti di interesse, le foto e qualche consiglio che spero possa tornarvi utile. Perché la capitale della Bulgaria non è solo la città più grande del Paese ma una destinazione che merita almeno un weekend. Un weekend low cost, il che non guasta mai!
Come ho scritto nel post "10 cose da sapere prima di un viaggio a Sofia", le maggiori attrazioni sono raccolte in un'area abbastanza contenuta che si può visitare in gran parte a piedi. Il costo della Sofia Card (*) però è talmente basso e i mezzi pubblici sono così comodi che la prima cosa da fare appena arrivati in città è di acquistarla, in modo da poter ottimizzare i tempi:
COME SPOSTARSI A SOFIA
Il prezzo di una corsa singola in metropolitina/bus/tram è di 1 BGN (1 lev = 0,51 €), l'abbonamento di un giorno 4 BGN mentre uno di tre giorni 10 BGN.... quindi con poco più di 5 € potete:
- utilizzare senza limiti per 72h tutti i mezzi pubblici: la linea M1 della metropolitana (che tra l'altro collega il centro città all'aeroporto) e la linea M2, gli storici tram, gli autobus.
- Pagare un biglietto scontato in alcuni musei tra cui la Galleria d'Arte, il Museo dell'Arte Socialista, il Museo Archeologico Nazionale, il Museo Antropologico Nazionale.
- Disporre di un sconto dal 10% al 50% in librerie, ristoranti e fast food (vi segnalo Motto, la catena di locali bulgari Divaka e Subway).
- Pagare la Ski Vitosha il 20% in meno. Ma magari delle piste da sci a quota 2000 metri che si trovano ad appena 8 km da Sofia, sulle pendici del monte Vitosha, vi parlerò un'altra volta (quando/se ci andremo anche io e Sara!).
UNA BREVE PREMESSA
Sofia è quel che si dice un crocevia tra Occidente e Oriente. Nei secoli si sono succeduti i Romani, i Bizantini, gli Ottomani e anche se gran parte della città è stata distrutta durante le due guerre mondiali, i resti delle dominazioni passate insieme ai bellissimi edifici di culto del XIX secolo testimoniano la ricchezza storica e culturale di questa città .
Noi abbiamo preferito concentrarci su questi tralasciando, nostro malgrado, musei e parchi (forse a primavera avremmo agito diversamente) e abbiamo scelto di fare un'escursione fuori Sofia alla chiesa di Boyana (distante circa 20-25'), patrimonio dell'Unesco.
LA MAPPA DELL'ITINERARIO DI VISITA
ITINERARIO "COSA VEDERE A SOFIA IN DUE GIORNI": GIORNO 1
Per un primo approccio alla città , su consiglio dell'ufficio del turismo di Sofia, ci siamo avvalsi di una guida turistica locale: con Yavor partiamo dalla sede del Tourist information center nel sottopassaggio della fermata metro "St Kliment Ohridski Sofia University" e da lì ci dirigiamo verso la Cattedrale Aleksandr Nevskij, costruita per commemorare i 200.000 soldati russi che persero la vita nella guerra di liberazione della Bulgaria dalla dominazione ottomana nel 1877-8.
Invece del tragitto più breve facciamo un giro più largo per passare davanti all'Assemblea Nazionale, la sede unicamerale del Parlamento. Narodno Sabranie nonostante sia una piazza aperta alle auto (il traffico a Sofia è spesso congestionato) lascia un'ampio respiro all'elegante edificio in stile neo-rinascimentale e al monumento equestre raffigurante lo zar Aleksandr II (sì, lo stesso a cui è intitolata la cattedrale) che venne collocata al centro nel 1907, opera dello scultore italiano Arnoldo Zocchi.
Alessandro II |
CATTEDRALE ALEKSANDR NEVSKIJ
Che dire della Cattedrale Aleksander Nevskij!? E' senza dubbio la costruzione più bella e imponente della capitale bulgara e l'attrazione che deve assolutamente essere inserita in ogni itinerario di visita di Sofia: in mezzo a un'enorme piazza in parte occupata da un parcheggio svetta in tutta la sua maestosità la chiesa ortodossa più grande dei Balcani dopo quella di Belgrado.
Il campanile svetta dall'alto dei suoi 73 metri e le sue campane risuonano in tutta Sofia alle 17 in punto di ogni giorno, mentre la cupola centrale, del diametro di 50 metri, è ricoperta da una lamina d'oro che brilla di giorno alla luce del sole e splende di notte grazie a potenti fari che rendono la sua bellezza visibile anche a lunga distanza.
L'illuminazione notturna della cattedrale è un privilegio concesso unicamente al simbolo di Sofia. L'amministrazione cittadina ha infatti scelto una linea di minimo inquinamento luminoso per i monumenti.
L'interno non è meno spettacolare. Con le volte completamente affrescate, i mosaici veneziani, le colonne dei troni del patriarca ortodosso in alabastro e onice, i marmi di Carrara e di Siena... e il custode (che personaggio!) che cammina in fretta da una all'altra delle 5 navate per informare i visitatori che è possibile scattare foto senza flash, ma pagando un biglietto di 10 BGN, circa 5 euro (l'ingresso invece è gratuito, come in tutti gli edifici di culto).
La cattedrale, eretta nell'arco di 30 anni e inaugurata nel 1912, è in stile neo-bizantino e può contenere fino a 5.000 persone!
Da una porta a sinistra dell'ingresso principale si scende nella Cripta. al Museo delle icone, che raccoglie dipinti e icone di artisti nazionale e russi provenienti da tutta la Bulgaria dal IV al XIX secolo.
Il museo fa parte della Galleria Nazionale Kvadrat 500 (ingresso 10 BGN) che si trova dietro la cattedrale, chiamato "il Louvre della Bulgaria": nuovissimo e immenso, è stato aperto nel 2015 e in 28 sale disposte su 4 livelli accoglie circa 42.000 opere di artisti bulgari e stranieri!
Su Ploshtad (piazza) Aleksandr Nevskij si affaccia anche la chiesa di Sveta Sofia.
CHIESA DI SANTA SOFIA
Sveta Sofia è la seconda chiesa più vecchia della città . Da fuori i laterizi rossi e la semplicità delle linee non le conferiscono un aspetto solenne e l'interno non è particolarmente attraente, ma dal punto di vista storico riveste una grandissima importanza. Nel VI secolo vide la luce, sotto l'impero di Giustiniano, sul sito della necropoli di Serdica - il nome originario della città , utilizzato fino al XIV secolo - e ben presto venne colpita da ogni genere di episodi funesti, dai saccheggi e dai danneggiamenti subiti dai Barbari alle calamità naturali e agli incendi.
Nel periodo di occupazione ottomana fu trasformata in una moschea e in seguito a due violenti terremoti, nel 1818 (che provocò il crollo del minareto) e nel 1858 (che uccise i due figli dell'Imam), fu abbandonata. Solo molti anni dopo la liberazione dei russi fu riconsacrata come chiesa e venne completato il restauro iniziato nella seconda metà dell'Ottocento, che per mancanza di fondi venne eseguito completando le parti mancanti della struttura e del tetto con il cemento armato.
Da deposito comunale di gasolio a cui era stata relegato l'edificio riconquistò la dignità passata e gli fu riconosciuto il merito di aver dato il nome alla città , anche se il patriarca ortodosso dell'epoca commise un errore marchiano... in realtà "Sofia" non deriva dal nome della Santa a cui sarebbe intitolata la chiesa ma da Hagia Sophia, che in greco significa "Divina Sapienza"!
La rivalutazione dell'antica basilica inoltre portò alla scoperta di una cripta da pochi anni aperta al pubblico, che conteneva mosaici, dipinti, e una vera e propria necropoli con tombe del II e III secolo e le rovine delle 4 chiese che si sono succedute dal IV al VII secolo.
Una curiosità : la chiesa non ha mai avuto un campanile! Dopo la liberazione dei russi, come segno di gratitudine una campana venne collocata sull'albero di fronte alla facciata principale e da allora è rimasta lì.
la campana della chiesa di Santa Sofia |
A poche decine di metri dalla chiesa si trovano l'eterna fiamma del Milite Ignoto e, sul bulevard Oborishte, la statua di re Samuel, secondo la nostra guida un clamoroso falso storico, secondo me una possibile attrattiva tra il kitch e il trash se solo avesse mantenuto gli occhi a led rossi che si accendevano al tramonto, come accadeva quando è stata inaugurata (e fintanto che le proteste non hanno convinto il Comune a togliere questo agghiacciante optional).
CHIESA RUSSA DI SAN NICOLA
Ci allontaniamo per qualche centinaio di metri, passando per un piccolo mercatino che si svolge abitualmente di fronte all'ennesima statua militare commemorativa (Sofia ne è piena), per arrivare alla chiesa russa Sveta Nikolai. Tanto carina fuori quanto minuscola all'interno, è una copia in miniatura della cattedrale di Kiev, costruita tra il 1912 e 1914 per la comunità russa e dedicata a San Nicola. All'interno troverete la testimonianza della perpetuazione del rito dei bigliettini dei desideri, dei pezzetti di carta collocati in una scatola di legno accanto al sarcofago di marmo del vescovo Serafim, i cui resti sono sepolti nella cripta sottostante la chiesa.
Dicono che i giardini di fronte alla chiesa russa rendano questo angolo di Sofia il più fotografato della città a primavera. Purtroppo a dicembre non abbiamo potuto verificarlo anche se la chiesa rimane ugualmente un soggetto molto fotogenico. 😕
A due passi ci sarebbe il Museo Nazionale di Storia Naturale ma il tempo, ahimè, scorre via veloce, così passiamo davanti al Palazzo Reale, quartier generale della polizia durante la dominazione ottomana e oggi sede della Galleria Nazionale d'Arte (ospita opere bulgare del XVIII-XX secolo) e del Museo Etnografico, e arriviamo in una delle zone più carine di Sofia.
TEATRO NAZIONALE IVAN VAZOV
Ivan Vazov è considerato il padre della letteratura bulgara ed è probabilmente l'autore più amato del Paese. A lui è stato intitolato un bellissimo teatro in stile neobarocco costruito nel 1907, distrutto da un incendio nel 1923 e riportato 6 anni dopo all'aspetto attuale. Oltre alla splendido frontone sorretto da 6 colonne in marmo e alle sculture in bassorilievo tra cui è raffigurato il dio greco Apollo circondato da muse, l'area brulica di Caffè e localini che in estate posizionano i loro tavolini nella grande piazza dove al centro è posta una fontana. In inverno la fontana è solo una grande vasca rettangolare vuota ma il teatro fa comunque la sua bella figura.
Il giro a questo punto potrebbe prendere varie direzioni e magari prevedere una sosta per rifocillarsi. Noi pranziamo al ristorante Shtastlivetsa in bul. Vitosha 27 e nel pomeriggio decidiamo di visitare una chiesetta che si trova appena fuori città .
CHIESA DI BOYANA
La chiesa di Boyana si trova nei dintorni di Sofia, nel quartiere periferico omonimo. Avendo definito "piccola" la chiesa russa stavolta devono usare l'aggettivo "minuscola": per quanto le sue dimensioni siano contenute e da fuori assomigli a una casa anonima in mezzo al bosco, la chiesa di Boyana racchiude ben 90 affreschi del 1259 che le hanno permesso di essere inserita nel patrimonio mondiale tutelato dall'Unesco e di essere il monumento più venerato dai bulgari.
Di questa gemma del Medioevo bulgaro parlerò in un post a parte, per adesso vi anticipo solo che il mezzo migliore per raggiungerlo a mio parere è il taxi, da prendere ad esempio all'incrocio tra il bul. Vitosha - poco oltre la fermata della metro dalla parte opposta rispetto alla chiesa Nedelya - e bul. Patriarh Evtimiy.
Al ritorno facciamo una passeggiata nel parco nazionale della Cultura e poi proseguiamo sul bulevard Vitosha, la via dello shopping.
Un suggerimento per la cena? Al ristorante folkloristico Chevermeto o al Ristorante Grozd, uno dei più vecchi della città , di proprietà dello chef Andre Tokev, giurato di Masterchef Bulgaria (ma anche dei ristoranti e della cucina bulgara parlerò in un'altra occasione).
ITINERARIO "COSA VEDERE A SOFIA IN DUE GIORNI": GIORNO 2
Il secondo giorno lo abbiamo iniziato con un giro in tram! Solo per il gusto di vedere cosa si prova a scarrozzare su questi mezzi che tagliano a fette la città . Una meta comunque ce l'avevamo, il cuore di Sofia! Ploshtad Sveta Nedelya.
Prima di arrivarci però il nostro itinerario di visita prevede una prima tappa alla Presidenza della Repubblica, dove a ogni ora (11, 12, 13...) è possibile assistere al cambio della guardia. In realtà siamo qui per un altro motivo, ma questo inaspettato siparietto non ci dispiace affatto.
Sulla facciata principale, di fronte al Museo Archeologico - una ex Moschea del 1496 trasformata in museo nel 1899, il più vecchio della Bulgaria - si apre un passaggio che attraversa il palazzo e conduce in un ampio cortile delimitato dalle mura dell'hotel Sheraton.
ROTONDA DI SAN GIORGIO
Qui si trova l'opera architettonica più antica di Sofia, la Rotonda di Sveti Georgi. Lo scenario è insolito: i palazzoni che ospitano gli uffici pubblici formano una sorta di ferro di cavallo che circonda una chiesetta color rosso mattone dalla pianta circolare. Le escavazioni a cielo aperto e i resti dell'antica Serdica datati IV secolo stranamente non stridono con le grigie costruzioni alle loro spalle della seconda metà del secolo scorso, anzi, il contrasto non è così forte come mi sarei aspettato. Forse perché i colori sono abbastanza tenui e in questo mix passato-presente trovo che ci sia una fievole armonia.
L'edificio a pianta circolare fu costruito nel IV secolo e solo nel VI secolo divenne una chiesa. Dopo lunghi lavori di restauro dal 1998 è possibile visitare la Rotonda e i suoi tre strati di affreschi tra cui il più antico risalente al X secolo, sulla volta della cupola, la faccia di un angelo.
Usciamo dal cortile salendo qualche gradino ed eccoci a Ploshtad Sveta Nedelya.
CHIESA SVETA NEDELYA
Dove sorge adesso la chiesa di Sveta Nedelya si trovavano un tempo le fondamenta di chiese più antiche andate distrutte. Sofia nei secoli è stata martoriata da varie guerre, basti pensare che "solo" la prima guerra mondiale ha cancellato il 30% degli edifici esistenti e la seconda guerra mondiale addirittura il 50%!
Questa splendida chiesa ortodossa del 1863 per fortuna è sopravvissuta a entrambi i conflitti e visitarla è senza dubbio un must.
Anche qui vale la stessa regola delle altre chiese, l'ingresso è gratuito, si paga solo se si vogliono fare fotografie o filmati. L'interno è completamente affrescato in stile bizantino e accanto alla bellissima iconostasi è conservato il corpo del santo Kral Stefan Milutin, un re serbo del periodo medievale, le cui ossa si narra abbiano dei poteri taumaturgici.
Una targa vicino a uno degli ingressi ricorda invece l'attentato allo zar Boris III nel 1925 ad opera dei comunisti, che fallì il bersaglio prefissato ma provocò la morte di 120 fedeli.
Una targa vicino a uno degli ingressi ricorda invece l'attentato allo zar Boris III nel 1925 ad opera dei comunisti, che fallì il bersaglio prefissato ma provocò la morte di 120 fedeli.
CHIESA SVETA PETKA SAMARDJUUSKA
Per raggiungere la tappa successiva dobbiamo scendere nella metropolitana... nel sottopassaggio del Tsum Retail Centre, all'ingresso della stazione Serdika in piazza Nezavisimost. Qui si trova un'altra piccola chiesa ortodossa, Sveta Petka. La si può vedere da fuori anche da un'estremità della piazza, dall'alto verso il basso, mentre se provenite dal bulevard Knyaginya Maria Luiza dalla parte opposta rispetto alla chiesa Sveta Nedelya, vedrete un bizzarro accostamento creato dalla prospettiva con la chiesa sormontata dalla statua di Santa Sofia, che si erge all'incrocio con il bulevard Todor Alexandrov.
La chiesa di San Pietro patrono dei sellai ha sempre avuto una posizione defilata, quasi a volersi nascondere dalla vista della città , in quanto fu costruita nel XIV secolo (leggermente seminterrata) durante il periodo dell'occupazione ottomana. Dentro sono conservati alcuni affreschi del XVI secolo e si dice che le spoglie dell'eroe nazionale Vasil Levski siano sepolte qui.
L'itinerario di visita prosegue sul viale principale "Knyaginya Maria Luiza" verso la Sinagoga. Per uno spuntino potete fare come noi che ci siamo fermati al Mercato centrale coperto Tsentralni hali chiamato "Halite" (altre informazioni le trovate nel post precedente).
SINAGOGA
Purtroppo nella Sinagoga non siamo potuti entrare (occorre un invito speciale o essere di fede ebraica) ma se avete la possibilità , non esitate a farlo perché dicono che sia davvero interessante. In ogni caso una rapida visita da fuori la merita ugualmente.
la Sinagoga |
Le dimensioni innanzitutto sono ragguardevoli: è la sinagoga sefardita più grande d'Europa e può contenere fino a 1200 fedeli! Di particolare rilevanza un candelabro d'ottone di oltre 2 tonnellate di peso. Fu un architetto austriaco a costruirla tra il 1905 e il 1909 sul modello della sinagoga sefardita di Vienna.
MOSCHEA BANYA BASHI
A poche centinaia di metri, con il mercato coperto nel mezzo a separarli, c'è la moschea Banya Bashi, l'unica di Sofia e la più grande della Bulgaria. Eretta nel 1576 per mano dello stesso architetto ottomano autore della moschea di Solimano II a Edirne in Turchia, la moschea è visitabile da tutti al di fuori degli orari di preghiera.
Il suo nome è legato ai "Bagni" (Banya), ossia i Bagni Turchi, lo splendido palazzo che si trova sul retro e che ha svolto la funzione di Terme Municipali dai primi decenni del secolo scorso fino agli anni '90, quando fu abbandonato; recentemente l'edificio, completamente ristrutturato, è la sede del Museo di Storia.
SORGENTI DI ACQUA TERMALE
A breve distanza dalla moschea, nei giardini Tsentralna Banya di fianco a ul. Traiditsa, ci sono le fontanelle pubbliche di acqua termale. Forse suonerà strano ma è una tappa che vi consiglio di inserire tra le cose da vedere in due giorni.
Fin dai tempi dei Romani si sapeva dell'esistenza di ben 42 sorgenti e di una decina di zone termali nell'area occupata attualmente da Sofia, con temperature dell'acqua da 30° a 90° e varie proprietà benefiche.
Oggi purtroppo non esistono né le Terme pubbliche né alcuna area termale, rimangono solo delle specie di "lavatoi", a decine, dai cui rubinetti fuoriesce acqua termale a 46°! Gli abitanti di Sofia vengono qua armati di bottiglie di plastica e contenitori per approvvigionarsi di acqua, che oltre a essere bollente è anche potabile!
Potevamo non assaggiarla? Certo che no, ma dopo averla fatta raffreddare per un bel po', ovviamente... è buona, mi è rimasta solo la curiosità di provare un tè all'acqua termale 😜.
CHIESA SVETA PARASKEVA
L'ultima tappa di questo itinerario di visita è la chiesa che più mi aveva incuriosito prima di partire grazie al suo sito (se tenete le casse accese potete ascoltare i canti in bulgaro). Si chiama Sveta Paraskeva e benché non sia molto distante a piedi dalla moschea, se non avete molto tempo a disposizione vi consiglio di prendere un bus o un tram per arrivarci, altrimenti considerate una mezzora circa di cammino dalla tappa precedente. L'indirizzo è bulevard Georgi Rakovski n° 58.
Il tempio, ortodosso, è dedicato a un santo martire dell'Asia Minore del III secolo ed è la terza di Sofia per dimensioni. Mentre lo visitiamo si avvicina a noi il prete, incuriosito dalla nostra presenza, e mentre ammiriamo la bellezza degli affreschi e chiediamo di scattare una foto ("It's forbidden, sorry"...) ci racconta un po' la storia di Pareskava, dell'icona miracolosa della Madre di Dio Vsetsaritsa e di come la chiesa sia scampata a una bomba nell'ultimo conflitto mondiale.
Si conclude qui il nostro itinerario di visita. Se volete vedere altre foto le trovate nel mio album su Pinterest.
Si conclude qui il nostro itinerario di visita. Se volete vedere altre foto le trovate nel mio album su Pinterest.
INFORMAZIONI UTILI
(*) La Sofia Card è acquistabile alle casse automatiche e agli sportelli aperti al pubblico delle stazioni della metropolitana. E' possibile utilizzarla anche per raggiungere il centro della città dall'aeroporto e viceversa grazie alla linea M2 della metropolitana.
Per informazioni e spunti per il viaggio potete consultare il sito ufficiale del turismo Visit Sofia.
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Per informazioni e spunti per il viaggio potete consultare il sito ufficiale del turismo Visit Sofia.
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