Uno degli ostacoli maggiori alla realizzazione di questo piccolo sogno è dovuto a problemi logistici: Harbin (o Haerbin) sebbene sia ben ben collegata da bus, treni ed aerei alle principali città cinesi – il suo aeroporto si trova appena a 46 km di distanza – è pur situata in una regione un pò scomoda. L’Heilongjiang costituisce quello che un tempo era chiamato il nord della Manciura ed è la provincia più settentrionale dell’immensa Cina. Un territorio caratterizzato da un clima subartico (altre informazioni sul clima le potete leggere qui).
Harbin si trova a oltre 300 km dalla Russia e poco meno la separano
dalla Mongolia, nonostante ciò è considerata una “città di confine”. La
storia che va dalla metà del XIX secolo fino alla fine della 2^ guerra
mondiale la vede strettamente legata ai vicini russi e la loro influenza
si manifesta nell’architettura e nella cultura ed anche nella cucina.
Qui i turisti giungono per visitare Daoliqu, il quartiere attraversato
dalla bellissima passeggiata su cui si affacciano edifici irti di cupole
e guglie. Su tutte spicca la chiesa ortodossa di Santa Sofia, risalente ai primi anni del XX secolo e recentemente restaurata.
Un altro luogo interessante è il parco dell’Isola del Sole che d’estate è il luogo ideale per immergresi nella natura grazie ai suoi boschi rigogliosi ed ai curatissimi giardini che d’inverno ospitano numerose sculture di ghiaccio (la caratteristica peculiare di Harbin).
Il parco si trova a nord, oltre il fiume Songhua, e ci si arriva tramite una funivia o il traghetto che parte a sud del fiume (dove si sviluppa la città) dal parco Stalin che tra l’altro ospita il Monumento al Controllo delle Inondazioni, accanto al quale viene collocato l’ingresso principale del Festival delle Lanterne di Ghiaccio.
Piccola curiosità:ad Harbin i ristoranti utilizzano un metodo di classificazione basato sul numero e sul colore delle lanterne appese all’esterno.
Un numero maggiore indica una migliore qualità ed un prezzo più
elevato, il colore rosso invece specifica che il ristorante serve cucina
cinese mentre la lanterna blu indica una cucina che non utilizza carne
di maiale (e quindi adatta alla minoranza musulmana).
Piatti tipici (tratto dall’edizione EDT della Lonely Planet): i ravioli di farina di grano alle verdure sottaceto, le tortine salate russe (piroshki) e… le salsicce!
Deve essere una località splendida. ciaooo
la Cina è ancora tutta da scoprire per noi occidentali 🙂
che posti strepitosi complimenti il tuo blog è graziosissimo mi sono aggiunta se ti va passa mi farebbe piacere
grazieeee! Troppo gentile 🙂
Sono appena sbarcato sul tuo food blog… che squisitezze! ;P
Il piu bello paese Orientale.. l'India é veramente magica,