Due anni prima avevamo salutato Sarajevo con un arrivederci e la promessa di tornarci al più presto. Se non altro per andare al Tunnel della Speranza, una meta da mettere assolutamente al primo posto in una visita alla capitale della Bosnia-Erzegovina.
Durante la nostra seconda tappa di avvicinamento a Belgrado, nell'estate di alcuni anni or sono, finalmente abbiamo visto il War Tunnel Museum.
Non ci sono filmati, fotografie o racconti in grado di far comprendere che cosa sia realmente la guerra, il sacrificio e la perseveranza della resistenza, meglio di una visita al "Tunel".
Una rosa di Sarajevo |
Per questo è emblematico il nome con cui divenne famoso: il tunnel della Speranza.
Il tunnel significava speranza e soprattutto sopravvivenza: dal 30 luglio del 1993 alle 21, ora in cui il primo soldato bosniaco sbucò all'altra estremità , fino alla conclusione della guerra nel dicembre del 1995, attraverso il tunnel passarono tonnellate di cibo, medicinali, combustibile, armi ed anche malati e feriti di guerra.
I lavori di escavazione erano iniziati i primi giorni del 1993 ma l'opera era ardua tanto quanto l'importanza di portarla al termine vitale. Fu così che dal 28 gennaio vennero impiegati gruppi di escavatori che lavorarono 8 ore al giorno in 3 turni giornalieri in modo tale che le operazioni andassero avanti 24 ore su 24.
I lavori di escavazione erano iniziati i primi giorni del 1993 ma l'opera era ardua tanto quanto l'importanza di portarla al termine vitale. Fu così che dal 28 gennaio vennero impiegati gruppi di escavatori che lavorarono 8 ore al giorno in 3 turni giornalieri in modo tale che le operazioni andassero avanti 24 ore su 24.
Al termine si stima che siano stati rimossi 2.800 metri cubi di terra ed utilizzati 170 metri cubi di legno e 45 tonnellate di ferro per la realizzazione di una galleria di circa 800 metri di lunghezza e mediamente di 1,5 m di altezza e 1 m di larghezza.
Dove si trova il War Tunnel
Il tunnel si trova qualche chilometro fuori dalla città e - quando ci siamo stati noi - arrivarci non
era semplicissimo per le indicazioni stradali che non erano proprio il
massimo in Bosnia: nel 2012 la cosa più semplice era rivolgersi ad un'agenzia che
con 10/12 euro a persona vi affidava ad una guida che si metteva a vostra
disposizione.
Chi ci andava con un mezzo proprio (come abbiamo fatto noi) doveva segnarsi questo nome, Butmir, il quartiere periferico che si trova a sud dell'aeroporto. E chiedere ai passanti. L'indirizzo della casa-museo, Ulica Tuneli 1, è una stradina dove due auto che procedono in sensi opposti faticano a scambiarsi.
Chi ci andava con un mezzo proprio (come abbiamo fatto noi) doveva segnarsi questo nome, Butmir, il quartiere periferico che si trova a sud dell'aeroporto. E chiedere ai passanti. L'indirizzo della casa-museo, Ulica Tuneli 1, è una stradina dove due auto che procedono in sensi opposti faticano a scambiarsi.
Come ho scritto poche righe sopra, questa era la situazione fino a qualche tempo fa... adesso potete affidarvi a Google Maps e non c'è pericolo di non trovarlo!
Ci sono anche due ampi parcheggio per auto e pullman!
Ci sono anche due ampi parcheggio per auto e pullman!
Se non avete un vostro mezzo potete andarci in taxi (ai tassisti chiedete di aspettarvi per la durata della visita, almeno un'ora).
Com'è cambiato il museo negli ultimi anni
Nel 2012 non c'erano cartelli stradali, solo un'insegna in legno sul terrazzo, non facilmente distinguibile, e una targa con scritto Tunel e l'orario di apertura 9-15:30.
Col biglietto d'ingresso del costo in marchi dell'equivalente di 2,50 € si accedeva al museo, ricavato in parte nelle stanze dell'abitazione al pianterreno e al primo piano. E naturalmente alla galleria! Anche se percorribile solo per qualche decina di metri.
Il tunnel, rivestito in legno, è molto suggestivo e dà un'idea di come fosse difficoltoso spostarsi dentro.
Camminarci dentro era un'emozione fortissima, in special modo per chi si fosse un po' documentato o avesse conosciuto la storia.
Adesso le cose sono molto cambiate!
Il museo è molto più grande, i filmati e le foto d'epoca sono più numerosi così come le armi esposte, le uniformi, i reperti e i documenti originali e gli scatoloni che contenevano il cibo e le medicine.
Inoltre si possono noleggiare delle audioguide co
La differenza più evidente però è che non è più possibile entrare nel tunnel... ne è stata costruita una copia identica, lunga 125 metri, per preservarlo.
La differenza più evidente però è che non è più possibile entrare nel tunnel... ne è stata costruita una copia identica, lunga 125 metri, per preservarlo.
Ah, anche il prezzo è cambiato!
15 marchi bosniaci (=7,50 €).
Sono accettati solo i contanti nella moneta locale, niente pagamenti con la carta. Il parcheggiatore fuori del museo cambia in euro i marchi bosniaci ma non a un tasso conveniente.
15 marchi bosniaci (=7,50 €).
Sono accettati solo i contanti nella moneta locale, niente pagamenti con la carta. Il parcheggiatore fuori del museo cambia in euro i marchi bosniaci ma non a un tasso conveniente.
Piccola curiosità a margine: nel 2012 vedemmo tra le foto una signora di mezza età che versava da bere ai turisti e dava una mano ai volontari; una faccia che non ci sembrava nuova... era la donna anziana che passeggiava e discuteva con i turisti nel giardino dietro la casa!
Una guida che parlava italiano ci disse che era la padrona della casa, la signora Kolar. A guardarla non sembrava affatto contenta di tutta quella gente che camminava nella sua proprietà e alleggeriva i susini dei troppi frutti, già maturi, che nessuno aveva colto 😂.
Una guida che parlava italiano ci disse che era la padrona della casa, la signora Kolar. A guardarla non sembrava affatto contenta di tutta quella gente che camminava nella sua proprietà e alleggeriva i susini dei troppi frutti, già maturi, che nessuno aveva colto 😂.
Altre foto le potete vedere nell'album su Facebook, Sarajevo.
Qui sotto: la mappa dell'assedio di Sarajevo e il retro della casa-museo.
Qui sotto: la mappa dell'assedio di Sarajevo e il retro della casa-museo.
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6 commenti
Bel post Ale!
Sono stata anche io qui al tunnel a Sarajevo, sono ricordi che non vanno via, davvero toccante.
ma dai, non lo sapevo!
Hai fatto anche tu conoscenza della vecchietta? :-D
Sarajevo mi sembra sempre più bella e interessante, sto valutando di andarci entro il prossimo anno :-)
...vacci!!! :-) vale la pena!
Sono una del gruppo che ha fatto il progetto del tunel, non è stato facile, non si poteva andare più profondo per avere un'altezza diversa. Era un progetto segreto.
Friketa, grazie del tuo intervento. Il vostro progetto ha permesso a tantissime persone di sopravvivere all'orrore della guera... Tutta la mia ammirazione.
Se vuoi darci qualche particolare, non esitare a scriverci!
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