
Il quartiere St-Germain-des-Pres
Come tutti gli autori che mi sono stati imposti al Liceo, Victor-Marie Hugo non l’ho per niente amato.
“Odiato” è un termine troppo forte nei confronti di quello che in fondo era solo uno dei tanti personaggi senza faccia e senza contenuti che passavano sotto le mani di uno studente poco motivato dal compitino da svolgere a casa.
Molti anni dopo l’atteggiamento davanti a quel mattone de “I miserabili” sarebbe stato diverso, ma al tempo del mio primo viaggio a Parigi non avevo ancora assaporato il piacere della lettura e quella targa che compariva nella piccola Rue du Dragon che recitava “Victor Hugo abitò in questa casa nel 1821” non mi sembrò neppure degna di una misera fotografia…

Eppure il quartiere di Saint-Germain-des-Prés lo avevo adorato. Vivace, pittoresco, pieno di joie de vivre.
Eppure quei cafè frequentati da grandi nomi della letteratura, della musica e del teatro, come quel Les Deux Margots dove soleva fermarsi Ernest Hemingway o il Cafè de Flore che annoverava Jean-Paul Sartre tra i suoi clienti, mi suscitavano un gran senso della storia.
Quella stradina invece non mi diceva niente. D’altra parte ero capitato lì per caso dopo aver visitato la splendida chiesa di Saint-German-des-Prés che si trova lì vicino.

Nonostante tutto, eccomi qua, in Rue du Dragon, la strada del dragone, sopravvissuta chissà come allo stravolgimento urbano che si poteva notare poche centinaia di metri più distante.
Corta e stretta, quasi oppressa, tra case del XVII e del XVIII secolo.
Sopra alcuni portoni quegli animali mitologici in ferro battuto ti fissano come fossero cani da guardia.
Che strano ricordarli ancora ed associarli ai gargoyles di Notre-Dame di Paris…
Se nonostante questo racconto avete ancora voglia di andare a curiosare dove viveva Victor Hugo quando aveva poco meno di vent’anni,
sappiate che la sua casa si trova al numero 30.
Quando tornerò a Parigi ci passerò e farò quella foto che aspetta ancora di essere scattata…
…allora quando torno a Parigi passo anche da lì 🙂 grazie!
Ho visitato la sua casa a Place des Vosges. Le stanze riccamente addobbate con le tappezzerie di seta mi hanno colpito molto.