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Lo spettacolare (e preoccupante) crollo del ghiacciao Perito Moreno

Perito Moreno Patagonia ArgentinaNon ce l'ha fatta nemmeno il ghiacciaio Perito Moreno, la maggior attrazione turistica della Patagonia argentina, a resistere ai cambiamenti climatici provacati molto presumibilmente dagli effetti del cosiddetto effetto serra.

Con gran sorpresa di scienziati e popolazione locale, la lingua di ghiaccio che si erige come una diga naturale tra il Canal de Los Tempanos e il Brazo Rico aveva iniziato a filtrare acqua da venerdi' scorso. La forte pressione dell'acqua aveva scavato un tunnel che è crollato proprio ieri, tra lo stupore e la meraviglia dei turisti e la preoccupazione degli esperti.

Il braccio ghiacciato che collegava alla terraferma il Perito Moreno, situato a 2.700 chilometri a sud di Buenos Aires, è quindi inaspettatamente crollato con grande anticipo, in pieno inverno australe. In passato il fenomeno aveva un ciclo di almeno 15 anni mentre recentemente si è ripetuto con maggiore frequenza, nel 2004 e nel 2006. L'anomalia è però data dal periodo: le precedenti rotture sono avvenute a marzo, al termine dell'estate australe, quando cioè il ghiaccio risulta indebolita e più vulnerabile rispetto alla pressione dell'acqua, cresciuta per il disgelo. Invece è la prima volta dal 1917 che il ghiacciaio si rompe durante l'inverno.

Il Perito Moreno ha una superficie di 195 kmq, con un'altezza dello spessore del ghiaccio fra 50 e 70 metri.


Per anni anche i ricercatori sembra si siano lasciati ingannare dalla bellezza del fronte del ghiacciaio, dichiarato Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'Unesco perché rappresenta un esempio di come era la Terra all'inizio dell'era Quaternaria. Anche loro si sono fermati davanti al Perito Moreno, là dove si accalcano i turisti che arrivano in Patagonia per vedere i continui crolli dalle pareti di ghiaccio a picco sul lago... 

Ci troviamo così di fronte ad un altro disastro ambientale, in un parco (il Parque nacional de los glaciares) dove molti dei piccoli ghiacciai della Cordigliera hanno ormai superato il punto critico. Il loro bacino è tanto piccolo che anche se ci fossero numerose stagioni fredde e precipitazioni abbondanti la neve non potrebbe fermarsi fino a ricreare il ghiacciaio.

E' bene ricordare che l'avanzamento e il ritiro sono fenomeni comuni nel ciclo di vita dei ghiacciai, ma gli esperti escludono che per il Perito Moreno si tratti di una riduzione temporanea. A questo ritmo, soprattutto i ghiacciai più piccoli della Patagonia sono destinati a sparire nell'arco di 40 anni.

Era consolante sapere che il riscaldamento climatico stava risparmiando il Perito Moreno e che almeno uno dei ghiacciai della Cordigliera Andina non si stava ritirando a ritmo elevato a causa del riscaldamento globale. Invece lo stesso fenomeno ha colpito anche l'immenso ghiacciaio ed ha fatto perdere al lembo estremo della Cordigliera una riserva naturale di oltre 42 chilometri cubici di acqua dolce all'anno nell'ultimo quinquennio.

È stato Jorge Rabassa, un ricercatore argentino del Centro Australe di ricerca scientifica, a lanciare l'allarme: "Come gli altri ghiacciai della zona, il Perito Moreno risente del riscaldamento climatico e nella sola estate appena conclusa ha perso 14 metri di spessore".

(fonte parziale: Repubblica.it)

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