Il prossimo ottobre è annunciata a San Francisco la nascita del museo dedicato a Walt Disney.
Si chiamerà «Walt Disney Family Museum» e sarà dedicato al creatore di Topolino, Paperino e degli altri numerosi personaggi dei fumetti più famosi del mondo. Tutto questo per volontà della figlia che non ha gradito per niente l'immagine che è uscita da due biografie non autorizzata del padre da parte di due scrittori, Marc Eliot ("Il principe nero di Hollywood") e Neal Gabler ("Il trionfo dell’immaginazione americana") che hanno fatto il giro del mondo e dove, sebbene il disegnatore sia elogiato per la sua arte, è dipinto come un informatore dell’Fbi, la polizia federale, un nemico dei sindacati, un bigotto, e così via...
La sua ultima figlia vivente, Diane Disney Miller di 75 anni, vede nel museo il modo migliore di riabilitarlo e di «raccontare la verità al mondo».
La sede sarà il famoso Presidio di San Francisco, un ex parco militare, ed il costo sarà di ben 112 milioni di dollari! Vi accederanno non più di 60 persone ogni 15 minuti, in orari prestabiliti, e si prevede che ospiterà 500 mila visitatori all’anno.
Ma non aspettatevi un'altra Disneyland... sarà completamente diverso dai parchi di divertimento Disney: le attrazioni principali saranno i disegni, i filmati di famiglia, l’Oscar di «Biancaneve e i sette nani», un video che narra della sua vita (Walt Disney guidò un’autoambulanza nella prima guerra mondiale), le registrazione dei suoi discorsi, oggetti personali (come una statuina di Pinocchio del 1930).
Il museo procederà in ordine cronologico, dalla nascita alla morte nel 1966, a 65 anni, per cancro ai polmoni. Si soffermerà sulla creatività di Disney nel magico mondo infantile e sfaterà alcuni miti, tra cui quello che il suo cadavere venne ibernato (fu cremato, la sua tomba è a Glendale in California).
Richard Benefield, il curatore del museo, ha ottenuto che vengano illustrati anche i vari lati oscuri di Disney. Ci sarà pertanto anche la sua testimonianza al Congresso contro i comunisti a Hollywood, e lo sciopero dei suo collaboratori contro di lui negli Anni quaranta.
Si chiamerà «Walt Disney Family Museum» e sarà dedicato al creatore di Topolino, Paperino e degli altri numerosi personaggi dei fumetti più famosi del mondo. Tutto questo per volontà della figlia che non ha gradito per niente l'immagine che è uscita da due biografie non autorizzata del padre da parte di due scrittori, Marc Eliot ("Il principe nero di Hollywood") e Neal Gabler ("Il trionfo dell’immaginazione americana") che hanno fatto il giro del mondo e dove, sebbene il disegnatore sia elogiato per la sua arte, è dipinto come un informatore dell’Fbi, la polizia federale, un nemico dei sindacati, un bigotto, e così via...
La sua ultima figlia vivente, Diane Disney Miller di 75 anni, vede nel museo il modo migliore di riabilitarlo e di «raccontare la verità al mondo».
La sede sarà il famoso Presidio di San Francisco, un ex parco militare, ed il costo sarà di ben 112 milioni di dollari! Vi accederanno non più di 60 persone ogni 15 minuti, in orari prestabiliti, e si prevede che ospiterà 500 mila visitatori all’anno.
Ma non aspettatevi un'altra Disneyland... sarà completamente diverso dai parchi di divertimento Disney: le attrazioni principali saranno i disegni, i filmati di famiglia, l’Oscar di «Biancaneve e i sette nani», un video che narra della sua vita (Walt Disney guidò un’autoambulanza nella prima guerra mondiale), le registrazione dei suoi discorsi, oggetti personali (come una statuina di Pinocchio del 1930).
Il museo procederà in ordine cronologico, dalla nascita alla morte nel 1966, a 65 anni, per cancro ai polmoni. Si soffermerà sulla creatività di Disney nel magico mondo infantile e sfaterà alcuni miti, tra cui quello che il suo cadavere venne ibernato (fu cremato, la sua tomba è a Glendale in California).
Richard Benefield, il curatore del museo, ha ottenuto che vengano illustrati anche i vari lati oscuri di Disney. Ci sarà pertanto anche la sua testimonianza al Congresso contro i comunisti a Hollywood, e lo sciopero dei suo collaboratori contro di lui negli Anni quaranta.
(Fonte parziale: corriere.it)
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