E' stata riaperta ai mezzi di trasporto, ma solo ai bus ecologici del Parco del Vesuvio, l'antica via Matrone, la carrozzabile che dal 1894 in poi aveva consentito - fino a ventun'anni fa - a milioni di turisti di arrivare in vetta al vulcano, salendo dal lato di Boscotrecase.
Le navette in funzione sono quattro, ognuna con una capienza di 25 visitatori (più l'autista e la guida la cui presenza è obbligatoria) e partono dall'area mercatale di Boscoreale, in corrispondenza con l'inizio di via Panoramica, alla periferia est della cittadina. È previsto che una corsa, con cadenza oraria, tocchi le stazioni di Boscoreale, Boscotrecase e Trecase. Tutto questo per i primi 7/8 mesi del servizio perchè successivamente lo stazionamento e il capolinea degli eco-bus verranno spostati a Villa Regina, in prossimità del Museo Antiquarium.
La navetta attraversa l'area protetta e raggiunge il piazzale a quota 1050 metri ; da lì, con la guida alpina, si potrà salire sin sul bordo del Gran Cono del Vesuvio, a quota 1250.
Per coloro che invece preferiscono percorrerla a piedi dall'inizio, la Strada Matrone su presenta come il sentiero più panoramico tra gli itinerari del Parco nazionale. Costruita dai fratelli Matrone, venne tracciata intorno agli anni '20-'30 da Boscotrecase fino alle falde più alte del vulcano.
L'antica via si sviluppa in salita attraverso curve e tornanti lungo un tratto asfaltato in pineta, poi al bivio con lo stradello della Riserva Forestale Tirone Alto Vesuvio dove è posta la meta ravvicinata ancora su una serie di curve da cui si inizia a distinguere la sagoma del Vesuvio tra la pineta. Proseguendo si lascia il tratto asfaltato ed inizia il tratto più suggestivo del sentiero: la vista spazia verso valle sulla Piana Campana e sulla Riserva Tirone e verso l'alto sul Vesuvio, sulle bocche laviche del 1906 e sulle creste del Monte Somma. Uno slargo panoramico sulla Penisola Sorrentina e il Golfo di Napoli è la meta intermedia. Dopo di che si raggiunge il Piazzale a quota 1050 metri, da cui si possono ammirare le creste del Monte Somma con la Punta Nasone opposta ai Cognoli di Ottaviano e ai loro piedi la distesa della Valle dell'Inferno.
(fonte: Parks.it e Parco Nazionale del Vesuvio)
Le navette in funzione sono quattro, ognuna con una capienza di 25 visitatori (più l'autista e la guida la cui presenza è obbligatoria) e partono dall'area mercatale di Boscoreale, in corrispondenza con l'inizio di via Panoramica, alla periferia est della cittadina. È previsto che una corsa, con cadenza oraria, tocchi le stazioni di Boscoreale, Boscotrecase e Trecase. Tutto questo per i primi 7/8 mesi del servizio perchè successivamente lo stazionamento e il capolinea degli eco-bus verranno spostati a Villa Regina, in prossimità del Museo Antiquarium.
La navetta attraversa l'area protetta e raggiunge il piazzale a quota 1050 metri ; da lì, con la guida alpina, si potrà salire sin sul bordo del Gran Cono del Vesuvio, a quota 1250.
Per coloro che invece preferiscono percorrerla a piedi dall'inizio, la Strada Matrone su presenta come il sentiero più panoramico tra gli itinerari del Parco nazionale. Costruita dai fratelli Matrone, venne tracciata intorno agli anni '20-'30 da Boscotrecase fino alle falde più alte del vulcano.
L'antica via si sviluppa in salita attraverso curve e tornanti lungo un tratto asfaltato in pineta, poi al bivio con lo stradello della Riserva Forestale Tirone Alto Vesuvio dove è posta la meta ravvicinata ancora su una serie di curve da cui si inizia a distinguere la sagoma del Vesuvio tra la pineta. Proseguendo si lascia il tratto asfaltato ed inizia il tratto più suggestivo del sentiero: la vista spazia verso valle sulla Piana Campana e sulla Riserva Tirone e verso l'alto sul Vesuvio, sulle bocche laviche del 1906 e sulle creste del Monte Somma. Uno slargo panoramico sulla Penisola Sorrentina e il Golfo di Napoli è la meta intermedia. Dopo di che si raggiunge il Piazzale a quota 1050 metri, da cui si possono ammirare le creste del Monte Somma con la Punta Nasone opposta ai Cognoli di Ottaviano e ai loro piedi la distesa della Valle dell'Inferno.
(fonte: Parks.it e Parco Nazionale del Vesuvio)
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