C'è crisi e le fasce a basso reddito non riescono ad andare in vacanza (come se fosse il loro principale problema)? Ecco in loro aiuto arrivare il ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla: con un decreto dell'ottobre del 2008 ha dato il via alla procedura per l'erogazione dei BUONI VACANZA per le famiglie a basso reddito e 5 mesi fa il governo ha stanziato 5 milioni di euro.
800 strutture ricettive distribuite in tutta Italia - di queste 600 sono alberghi e le rimanenti Bed and Breakfast, campeggi e ostelli - sono coinvolte nell'iniziativa valida per soggiorni fino al 30 giugno 2010 ma la cui domanda scade il prossimo 20 gennaio.
800 strutture ricettive distribuite in tutta Italia - di queste 600 sono alberghi e le rimanenti Bed and Breakfast, campeggi e ostelli - sono coinvolte nell'iniziativa valida per soggiorni fino al 30 giugno 2010 ma la cui domanda scade il prossimo 20 gennaio.
In sostanza i buoni vacanza sono titoli di pagamento del valore di 5 o 20 euro, spendibili nelle aziende turistiche elencate nella "Guida buoni vacanze". Le regole dei voucher sono semplici:
- ne possono fare richiesta solo i cittadini italiani, regolarmente residenti in Italia;
- vengono assegnati con priorità cronologica e di reddito;
- non possono essere spesi nel comune di residenza ed all'estero;
- non danno diritto a ricevere somme di denaro.
Il Quotidiano Nazionale fa un esempio pratico riguardante due casi:
(a) una persona con reddito compreso tra 0 e 10.000 € lordi e (b) un nucleo di 4 persone il cui reddito sia compreso tra i 30.000 e i 35.000 €.
Nel caso (a) il tetto massimo è per una spesa di 500 € e di questa lo Stato si farà carico del 45% (225 €) mentre il resto (275 €) sarà a carico del richiedente.
Nel caso (b) la spesa massima sostenibile per ottenere il contributo sarà di 1320 € di cui lo Stato si sobbarcherà solo il 20% cioè 246 €.
In generale la cifra massima stanziabile dallo Stato si aggira intorno ai 500 euro.
(a) una persona con reddito compreso tra 0 e 10.000 € lordi e (b) un nucleo di 4 persone il cui reddito sia compreso tra i 30.000 e i 35.000 €.
Nel caso (a) il tetto massimo è per una spesa di 500 € e di questa lo Stato si farà carico del 45% (225 €) mentre il resto (275 €) sarà a carico del richiedente.
Nel caso (b) la spesa massima sostenibile per ottenere il contributo sarà di 1320 € di cui lo Stato si sobbarcherà solo il 20% cioè 246 €.
In generale la cifra massima stanziabile dallo Stato si aggira intorno ai 500 euro.
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