Gli Uffizi del Carnevale di San Giovanni Valdarno tornano nelle domeniche del 26 gennaio, 2, 9, 26 e 23 febbraio e si concludono il 25 febbraio, Martedì Grasso. Con un'appendice il giorno dopo, il Mercoledì delle ceneri, con la Salacca.
La tradizione secolare e profonda del Carnevale in Toscana vede un valido e fiero protagonista in San Giovanni Valdarno, paese dell'entroterra aretino, che per cinque domeniche nel periodo che precede il Martedì Grasso celebra gli Uffizi del Carnevale.
La tradizione secolare e profonda del Carnevale in Toscana vede un valido e fiero protagonista in San Giovanni Valdarno, paese dell'entroterra aretino, che per cinque domeniche nel periodo che precede il Martedì Grasso celebra gli Uffizi del Carnevale.
Tra le manifestazioni più antiche della Toscana, il Carnevale di San Giovanni Valdarno (AR) è uno degli appuntamenti più attesi del paese e di tutto il Valdarno grazie all'opera della Società del Carnevale Sangiovannese che porta avanti in modo fedele il rito e i festeggiamenti.
LA STORIA DEGLI UFFIZI DEL CARNEVALE
Degli Uffizi si ha notizia in documenti che risalgono al 1675: le 5 compagnie di suffragio (Sant'Antonio, Santa Lucia, dell'Industria, del Vicariato e delle Donne) organizzavano dei ricchi pranzi basati su ricette tipiche locali nei saloni dell'oratorio della Basilica di Santa Maria delle Grazie per ricordare i propri defunti e raccogliere le offerte per i più poveri.
Il significato della parola "Uffizi" va ricercato in ambito ecclesiastico: ufficiare ossia celebrare l'uffizio dei defunti. Come? Con offerte all'oratorio di Santa Maria delle Grazie che consistevano in soldi e tutto ciò che poteva esserle utile e soprattutto... cera!!
Prima del banchetto si svolgeva la sfilata del Carroccio degli Uffizi accompagnato dai paggetti che consegnavano le offerte.
IL CARNEVALE E LO STUFATO ALLA SANGIOVANNESE
A distanza di secoli il cerimoniale è sempre lo stesso con l'inizio della processione alle 12 della prima delle cinque domeniche che precedono il Martedì Grasso, dopo lo svolgimento della messa delle 11, e la sfilata per le strade del centro storico del corteo formato dal carroccio, dai paggetti in costume, dalla banda e dagli sbandieratori dei Borghi e dei Sestrieri Fiorentini.
Tappa finale, i Saloni della Basilica con il contestuale pranzo (potete prenotarvi alla parrocchia di San Lorenzo e Giovanni Battista) in cui vengono serviti i piatti tipici di San Giovanni Valdarno, in primis lo stufato alla Sangiovannese, una sorta di spezzatino di manzo che oggi ha ottenuto il marchio di unicità e tipicità ma che in origine non aveva una sola ricetta per cui ogni cuoco di ogni singolo uffizio presentava la propria!
Nel pomeriggio è il turno della sfilata dei carri tradizionali in maschera in piazza Masaccio (foto in alto).
Il giorno del Mercoledì delle Ceneri viene invece festeggiata la Salacca, nel dialetto locale l'acciuga salata, con piatti che hanno questa come ingrediente principale e il rito finale dell'incendio di una grossa salacca in cartapesta.
Ti potrebbero interessare anche:
Nessun commento
Posta un commento