Mangiare una gustosa pizza napoletana o affondare i denti in un fragrante pane caldo appena sfornato adesso si può anche a New York. E non solo perchè il primo forno a legna di Manhattan sarà in ottima compagnia di ristoranti, market e cibo italiano nel primo Eataly del suolo americano, in apertura proprio ieri alla presenza del sindaco Bloomberg che per l'occasione taglierà un nastro particolare... uno spaghetto, tanto per non cadere nei soliti luoghi comuni.
Per coloro che all'estero non possono fare a meno della cucina italiana (e che quasi regolarmente si lamentano perchè ciò che viene loro servito non è come quello che mangiano in Italia) è giunta in aiuto la "catena" Eataly: scesi dal vostro aereo non sentirete la mancanza del buon caro cibo del Belpaese!
In realtà Eataly non è venuta in soccorso dei nostri connazionali in vacanza all'estero ma degli americani... il suo è stato annunciato quasi come l'avvento di una rivoluzione nell'alimentazione targata Usa, in linea con lo stile del presidente Obama e della sua Green Economy per la quale mangiare bene significa mangiare sano. Quale altra ricetta se non quella made in Italy (o in... Eataly) per combattere il junk food (il cibo spazzatura) o il fast food che hanno portato il popolo americano a essere sempre più obeso?
Lo ha ben capito il fondatore Oscar Farinetti che ha coniato lo slogan "You are what you Eataly" e promette un cibo buono e sano con una riduzione rispetto allo standard americano del 50% del sale e dello zucchero. Coloro che atterreranno nella Grande Mela prendano nota di questo indirizzo: W. 23rd Street. L'edificio, di fine Ottocento, si trova sulla Quinta Strada di fronte al grattacielo triangolare stile Art Decò, il Flataran Building, nel quartiere di Madison Park e si estende per ben 7000 mq con all'interno 8 ristoranti monotematici (pizza / pasta / carne /pesce / verdure / formaggi / salumi, ostriche e spumanti / birra e vino), 3 forni a legna per pane e pizza, un market, una pescheria, una macelleria, una gelateria, un settore prodotti freschi, pizza da asporto ed anche una libreria, un wine bar, un wine store, una scuola di cucina e un negozio di piccoli elettrodomestici. Nello spazio pasticceria ci sono anche degli spazi didattici che spiegano che il tiramisù è veneto e la panna cotta siciliana, mentre in altri settori si potrà assistere alla produzione di mozzarella fresca in 30 minuti o ammirare le bellezze e le prelibatezze delle regioni italiane in alcune immagine pubblicitarie... insomma non manca niente, nemmeno una fontana di cioccolato liquido di gianduia torinese (ma più fondente e magra dell'originale, dicono)!
Ci si potrà sedere in uno dei 600 posti al coperto o all'esterno sulla terrazza al 14° piano, e gustare le ricette cucinate da 20 chef di qualità e 6 pizzaioli napoletani che useranno prodotti provenienti al 70% dall'Italia e verranno.
Allora, che aspettate a prenotare uno dei voli alitalia per assistere all'invasione tricolore di New York?
In realtà Eataly non è venuta in soccorso dei nostri connazionali in vacanza all'estero ma degli americani... il suo è stato annunciato quasi come l'avvento di una rivoluzione nell'alimentazione targata Usa, in linea con lo stile del presidente Obama e della sua Green Economy per la quale mangiare bene significa mangiare sano. Quale altra ricetta se non quella made in Italy (o in... Eataly) per combattere il junk food (il cibo spazzatura) o il fast food che hanno portato il popolo americano a essere sempre più obeso?
Lo ha ben capito il fondatore Oscar Farinetti che ha coniato lo slogan "You are what you Eataly" e promette un cibo buono e sano con una riduzione rispetto allo standard americano del 50% del sale e dello zucchero. Coloro che atterreranno nella Grande Mela prendano nota di questo indirizzo: W. 23rd Street. L'edificio, di fine Ottocento, si trova sulla Quinta Strada di fronte al grattacielo triangolare stile Art Decò, il Flataran Building, nel quartiere di Madison Park e si estende per ben 7000 mq con all'interno 8 ristoranti monotematici (pizza / pasta / carne /pesce / verdure / formaggi / salumi, ostriche e spumanti / birra e vino), 3 forni a legna per pane e pizza, un market, una pescheria, una macelleria, una gelateria, un settore prodotti freschi, pizza da asporto ed anche una libreria, un wine bar, un wine store, una scuola di cucina e un negozio di piccoli elettrodomestici. Nello spazio pasticceria ci sono anche degli spazi didattici che spiegano che il tiramisù è veneto e la panna cotta siciliana, mentre in altri settori si potrà assistere alla produzione di mozzarella fresca in 30 minuti o ammirare le bellezze e le prelibatezze delle regioni italiane in alcune immagine pubblicitarie... insomma non manca niente, nemmeno una fontana di cioccolato liquido di gianduia torinese (ma più fondente e magra dell'originale, dicono)!
Ci si potrà sedere in uno dei 600 posti al coperto o all'esterno sulla terrazza al 14° piano, e gustare le ricette cucinate da 20 chef di qualità e 6 pizzaioli napoletani che useranno prodotti provenienti al 70% dall'Italia e verranno.
Allora, che aspettate a prenotare uno dei voli alitalia per assistere all'invasione tricolore di New York?
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