Ogni posto ha le proprie tradizioni: a Firenze gli studenti delle scuole superiori che fanno forca a scuola (cioè "marinano", "bigiano", "fanno sega", non ci vanno insomma!) si ritrovano 80 volte su 100 a passeggiare tra i sentieri dell'ampio parco del giardino di Boboli, a Palazzo Pitti. Ad Ascoli Piceno invece mi hanno detto che i ragazzi si fanno una scarpinata per andare all'Eremo di San Marco. Un desiderio di ascesi e preghiera? Chi lo sa! 😀 Di sicuro la bellezza del paesaggio in cui è incastonata questa perla di travertino merita un'escursione.
Per raggiungere l'Eremo - che un progetto di valorizzazione del comune di Ascoli ha reso nuovamente in sicurezza con recenti lavori di restauro - occorre salire verso Colle San Marco partendo dalla frazione di Piagge, circa 6 km a sud di Ascoli Piceno. L'auto si può parcheggiare vicino alla chiesa di San Bartolomeo oppure più avanti, a seconda di quanta strada decidete di fare a piedi; noi l'abbiamo lasciata al cimitero delle Piagge e da lì abbiamo imboccato un sentiero in parte lastricato in pietra che in pochi minuti conduce a una biforcazione.
COME ARRIVARE ALL'EREMO DI SAN MARCO
Per raggiungere l'Eremo - che un progetto di valorizzazione del comune di Ascoli ha reso nuovamente in sicurezza con recenti lavori di restauro - occorre salire verso Colle San Marco partendo dalla frazione di Piagge, circa 6 km a sud di Ascoli Piceno. L'auto si può parcheggiare vicino alla chiesa di San Bartolomeo oppure più avanti, a seconda di quanta strada decidete di fare a piedi; noi l'abbiamo lasciata al cimitero delle Piagge e da lì abbiamo imboccato un sentiero in parte lastricato in pietra che in pochi minuti conduce a una biforcazione.
A destra si continua per la Grotta Beato Corrado e lo sperone roccioso noto come Dito del Diavolo,
a sinistra invece ci si dirige all'Eremo. Dopo 5 minuti di ascesa di
medio-bassa difficoltà (se avete delle scarpe da trekking meglio,
altrimenti bastano anche delle scarpe da tennis con la suola non troppo
consumata) tra il verde del bosco di castagni prende forma un'imponente scalinata
in pietra.
Subito mi vengono in mente i templi Maya immersi nella folta
vegetazione dello Yucatan. La fantasia si accende e mi appaiono davanti
immagini di tesori perduti e meraviglie nascoste... Prima di salire i
gradini la nostra guida Stefano Bartocci ci fa camminare avanti ancora
per qualche decina di metri per portarci ad uno stupendo punto
panoramico dal quale si ammira l'edificio religioso. Bellissimo!
Una chiesetta incastrata nella parete della montagna! (Foto in alto) Peccato solo che qualche cretino abbia voluto lasciare la sua firma con delle scritte in nero sulla pietra calcarea (non risparmiando nemmeno i monumenti funebri della famiglia dei Tibaldeschi posti all'interno dell'Eremo).
Una chiesetta incastrata nella parete della montagna! (Foto in alto) Peccato solo che qualche cretino abbia voluto lasciare la sua firma con delle scritte in nero sulla pietra calcarea (non risparmiando nemmeno i monumenti funebri della famiglia dei Tibaldeschi posti all'interno dell'Eremo).
LA STORIA DELL'EREMO DI SAN MARCO
Agli inizi del XIII secolo furono i monaci cistercensi a costruire ed abitare il complesso che ben presto divenne meta di asceti e pellegrini tanto che nel 1289 con una bolla del Papa Niccolò IV si stabilì che venisse concessa l'indulgenza plenaria a coloro che fossero andati in visita all'Eremo di S. Marco de Vena nel giorno della ricorrenza dell'evangelista.
Nel 1387 con il passaggio di proprietà ci fu la trasformazione in chiesa e venne eretta la torre campanaria per assumere la forma rimasta immutata fino ai giorni nostri.
Salendo le ripide scale si accede alle grotte del primo piano, rese ancor più suggestive dallo strato di muschio ed altra vegetazione che scende dal soffitto. Qui si affacciano 3 bifore (una priva della colonnina centrale) che si rivolgono verso Ascoli Piceno, un panorama impagabile che si gode ovviamente anche dalle altre due bifore del secondo piano e dal breve tratto allo scoperto delimitato da un parapetto in legno, ai bordi del dirupo, che porta al fianco del campanile: lo sguardo spazia dalle vette innevate dei monti Sibillini fino alla forma ovale della città , ma se soffrite un po' di vertigini è meglio rimanere all'interno!
L'Eremo è ben visibile anche da piazza del Popolo nel centro storico di Ascoli Piceno, specialmente di notte quando è illuminato da fari di luce!
Le Marche sono un scrigno pieno di tesori!
Altre mete da non perdere assolutamente sono:
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