Dicono che quando il cielo è terso lo sguardo riesca a spingersi fino all'altra sponda dell'Adriatico e si scorgano le Alpi Dinariche. La bellissima giornata che ci ha accompagnato nella visita di Ripatransone - a 500 metri di altitudine e una decina di chilometri dal mare - non ci ha permesso di andare così oltre, ma la visuale che si gode dal belvedere all'ultima curva prima dell'ingresso in paese è stato ugualmente grandioso, spaziando dalla caratteristica forma del monte Ascensione e dai Sibillini al massiccio del Gran Sasso e della Laga.
Con queste premesse, inserito in un splendido paesaggio di Calanchi ed in posizione così panoramica, Ripatransone non poteva deludere. E non lo ha fatto, candidandosi con merito tra i più bei borghi che abbiamo visto durante il tour delle Terre del Piceno.
Ci sono tanti motivi per i quali questa cittadina di origine medievale merita di essere visitata. Non ultimo il suo centro storico, il secondo della provincia per dimensioni dopo Ascoli Piceno, racchiuso dentro possenti mura.
Ma iniziamo dalla sua attrazione più nota, il Vicolo più stretto d'Italia, così piccolino da non avere nemmeno un nome: si tratta di una viuzza che rispetta tutti i canoni per essere considerata un vicolo (pavimentata, percorribile e con almeno una finestra o una porta che vi si affacci) ma che è larga solo 43 cm! Questa misura registrata all'incirca all'altezza delle spalle di un uomo si accorcia ulteriormente in alcune stretture arrivando a 38 cm. Ancora più angusto del Vicolo Baciadonne di Città della Pieve a cui ha strappato il primato, che mi sembrava già un pertugio!
Usciti da Ripatransone abbiamo fatto un salto alla moderna Tenuta Agricola "Le Caniette" dove abbiamo fatto visita alla cantina e degustato vini (ed anche formaggi) ottimi. Chi mi conosce sa che non sono un amante del vino, ma devo dire che il Vin Santo di loro produzione mi è piaciuto molto!
E la vista che si gode dall'azienda non è niente male...
Con queste premesse, inserito in un splendido paesaggio di Calanchi ed in posizione così panoramica, Ripatransone non poteva deludere. E non lo ha fatto, candidandosi con merito tra i più bei borghi che abbiamo visto durante il tour delle Terre del Piceno.
Ci sono tanti motivi per i quali questa cittadina di origine medievale merita di essere visitata. Non ultimo il suo centro storico, il secondo della provincia per dimensioni dopo Ascoli Piceno, racchiuso dentro possenti mura.
IL VICOLO PIU' STRETTO D'ITALIA
Ma iniziamo dalla sua attrazione più nota, il Vicolo più stretto d'Italia, così piccolino da non avere nemmeno un nome: si tratta di una viuzza che rispetta tutti i canoni per essere considerata un vicolo (pavimentata, percorribile e con almeno una finestra o una porta che vi si affacci) ma che è larga solo 43 cm! Questa misura registrata all'incirca all'altezza delle spalle di un uomo si accorcia ulteriormente in alcune stretture arrivando a 38 cm. Ancora più angusto del Vicolo Baciadonne di Città della Pieve a cui ha strappato il primato, che mi sembrava già un pertugio!
A poca distanza si trova piazza XX settembre, il fulcro di Ripatransone. Qui passa immaginariamente il 43° parallelo di latitudine nord e si affacciano il Palazzo Municipale del XIII secolo ed il Palazzo del Podestà anticamente noto come il Palazzo degli Anziani, risalente ai primi anni del XIV secolo, riconoscibile dal porticato a 7 archi (6 a tutto sesto con un arco a sesto acuto nel mezzo) e dalla torre civica.
All'interno del primo si trovano la biblioteca ed il Museo Archeologico C.Cellini che ospita vari resti di età romana, medievale e picena; nel secondo si trova uno dei teatri storici delle Marche, il teatro Luigi Mercatini (del 1790), che purtroppo non abbiamo potuto ammirare.
COS'ALTRO VEDERE A RIPATRANSONE?
- La Corte e le Porte di San Domenico e Cuprense che costituiscono il Complesso delle Fonti (1400/1500 circa), trasformato in teatro all'aperto e sede di spettacoli.
- La sezione della rete dei musei sistini di arte sacra del Piceno, distribuita nella Diocesi di San Benedetto, Ripatransone e Montalto.
- La Basilica dei santi Gregorio Magno e Margherita formata da tre chiese (costruita tra il 1597 ed il 1623).
- La Pinacoteca Civica all'interno del Palazzo Bonomi-Gera che raccoglie circa 1000 opere del periodo XV-XX secolo.
- Il Santuario di Santa Maria della Petrella.
- Le chiese di San Pastore, San Michele Arcangelo e della Madonna del Carmine.
E la vista che si gode dall'azienda non è niente male...
Per altre informazioni potete consultare il sito Terre del Piceno.
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