Se entrate sul sito del Parco Naturale Adamello Brenta o consultate una delle tante guide turistiche sul Trentino scoprirete che la Val Genova è una delle valli laterali occidentali della Val Rendena ed è il risultato dell'azione erosiva dei ghiacciai presenti durante il periodo della glaciazione. Ma solo se la visitate e seguite uno dei suoi tanti sentieri o fate semplicemente due passi sulla piana di Bedole vi potete rendere conto della bellezza di un territorio ricchissimo d'acqua e di verde, solcato dai rami del fiume Sarca e coperto da foreste di alberi secolari, con il monte Adamello che sembra vigilare da un lato e la Cima Presanella (3558 metri!) che sta di guardia dalla parte opposta.
Alla Val Genova si accede dalla località Carisolo (a 806 metri sul livello del mare) e dopo circa 3,5 km trovate l'ingresso al Parco ed un centro informazioni turistiche preceduto da una serie di parcheggi. Nel periodo estivo da alcuni anni, esattamente dal 2003, le auto e le moto possono entrare liberamente solo prima delle 9:45 e dopo le 18:30 mentre all'interno di questo orario dei bus navette effettuano un servizio di trasporto tra la Diga, Ponte Maria e la Malga Bedole. Una regolamentazione degli accessi che fa parte di un programma di mobilità sostenibile volto ad incentivare un escursionismo soft privilegiando il trekking e la mountain bike.
La prima parola che viene in mente appena messo piede al Parco Adamello Brenta è "attenzione": attenzione o cura per l'ambiente e per i visitatori. I cartelli di segnaletica e di informazione non mancano, quelli che invece sono a prima vista stranamente assenti sono i cestini dei rifiuti, ma il perchè è presto spiegato: i sacchetti dell'immondizia erano facile preda degli orsi bruni che frequentano il parco e quindi si è reso necessario togliere qualsiasi punto di raccolta di rifiuti e stimolare i turisti a portarseli a casa e magari raccogliere quello lasciato da altri. Una politica che a prima vista sembra stia riscuotendo successo in quanto in giro non ci sono tracce di sporcizia!
Poco dopo il punto informativo, proprio a due passi dalla strada, appare d'improvviso la cascata di Nardis, una delle più alte del Trentino: 100 metri di salto!
Proseguiamo sulla strada asfaltata parallelamente al Sarca in direzione Malga Genova, ci fermiamo a Ponte Maria (circa 9,5 km dall'ingresso al parco, 1164 metri s.l.m) e imbocchiamo a piedi il sentiero n° 214 che entra nel bosco di latifoglie ed in 20 minuti conduce alla cascata Lares.
Una fragorosa massa d'acqua che scende su tre livelli e si può ammirare (e ovviamente fotografare 😃) da vicino! La strabordante potenza della natura a un palmo di mano...
Le cascate Nardis e Lares sono solo due delle tante che si gettano nella Val di Genova, non a caso denominata la "Valle delle cascate". Giunti alla piana di Bedole, a quota 1524 metri s.l.m., si apre lo scenario più bello. Nemmeno i nuvoloni carichi di pioggia riescono ad offuscare questo spettacolo! Si scorge la montagna del Mandron, da cui si origine il fiume Sarca che con i suoi rami inonda la Val Genova e poi, man mano che spunta il sole, le altre vette circostanti ed rivoli d'acqua che scivolano dalle pareti delle montagne.
Chi ama il trekking non ha che l'imbarazzo della scelta! Dalla malga parte il sentiero delle cascate (difficoltà: facile) ma prima di intraprendere il cammino, soffermatevi qualche minuto ad osservare uno degli alberi più vecchi del Parco Adamello Brenta: un larice di 500 anni. La nostra guida ci legge un'ode a questo albero monumentale e lì, nel mezzo del pascolo, tra il torrente che scorre a pochi metri e le cime che adesso si fanno spazio tra le nuvole diradate, sembra davvero di essere in una valle incantata...
A presto per leggere un'altra pagina del Trentino visitato durante il #minubetrip!
Per saperne di più potete consultare anche il sito di Visit Trentino.
A coloro che si chiedessero quale sia l'origine del nome Val "Genova" consiglio di leggere qui. Una piccola anticipazione: non ha niente a che vedere con la città ligure!
COME ARRIVARE IN VAL DI GENOVA
Alla Val Genova si accede dalla località Carisolo (a 806 metri sul livello del mare) e dopo circa 3,5 km trovate l'ingresso al Parco ed un centro informazioni turistiche preceduto da una serie di parcheggi. Nel periodo estivo da alcuni anni, esattamente dal 2003, le auto e le moto possono entrare liberamente solo prima delle 9:45 e dopo le 18:30 mentre all'interno di questo orario dei bus navette effettuano un servizio di trasporto tra la Diga, Ponte Maria e la Malga Bedole. Una regolamentazione degli accessi che fa parte di un programma di mobilità sostenibile volto ad incentivare un escursionismo soft privilegiando il trekking e la mountain bike.
La prima parola che viene in mente appena messo piede al Parco Adamello Brenta è "attenzione": attenzione o cura per l'ambiente e per i visitatori. I cartelli di segnaletica e di informazione non mancano, quelli che invece sono a prima vista stranamente assenti sono i cestini dei rifiuti, ma il perchè è presto spiegato: i sacchetti dell'immondizia erano facile preda degli orsi bruni che frequentano il parco e quindi si è reso necessario togliere qualsiasi punto di raccolta di rifiuti e stimolare i turisti a portarseli a casa e magari raccogliere quello lasciato da altri. Una politica che a prima vista sembra stia riscuotendo successo in quanto in giro non ci sono tracce di sporcizia!
LA CASCATA DI NARDIS
Poco dopo il punto informativo, proprio a due passi dalla strada, appare d'improvviso la cascata di Nardis, una delle più alte del Trentino: 100 metri di salto!
LA CASCATA LARES
Una fragorosa massa d'acqua che scende su tre livelli e si può ammirare (e ovviamente fotografare 😃) da vicino! La strabordante potenza della natura a un palmo di mano...
Le cascate Nardis e Lares sono solo due delle tante che si gettano nella Val di Genova, non a caso denominata la "Valle delle cascate". Giunti alla piana di Bedole, a quota 1524 metri s.l.m., si apre lo scenario più bello. Nemmeno i nuvoloni carichi di pioggia riescono ad offuscare questo spettacolo! Si scorge la montagna del Mandron, da cui si origine il fiume Sarca che con i suoi rami inonda la Val Genova e poi, man mano che spunta il sole, le altre vette circostanti ed rivoli d'acqua che scivolano dalle pareti delle montagne.
Chi ama il trekking non ha che l'imbarazzo della scelta! Dalla malga parte il sentiero delle cascate (difficoltà: facile) ma prima di intraprendere il cammino, soffermatevi qualche minuto ad osservare uno degli alberi più vecchi del Parco Adamello Brenta: un larice di 500 anni. La nostra guida ci legge un'ode a questo albero monumentale e lì, nel mezzo del pascolo, tra il torrente che scorre a pochi metri e le cime che adesso si fanno spazio tra le nuvole diradate, sembra davvero di essere in una valle incantata...
Per saperne di più potete consultare anche il sito di Visit Trentino.
UNA CURIOSITA'
A coloro che si chiedessero quale sia l'origine del nome Val "Genova" consiglio di leggere qui. Una piccola anticipazione: non ha niente a che vedere con la città ligure!
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