Spiagge sabbiose e mare cristallino appartengono a un’altra dimensione attraversando il centro della Corsica, e quando Corte - l’antica capitale - si profila all’orizzonte, il visitatore è colto dalla sorpresa. La vecchia cittadella fortificata del XV secolo è adagiata su uno sperone roccioso a dominare il resto della città e il reticolo di strade che la congiungono con le altre parti dell’isola. Cuore reale e ideale dell’animo corso, in essa pulsa la fierezza d’un popolo ed è ancora possibile sentir parlare una lingua diversa, retaggio della lunga dominazione genovese.
Visitarla è una piacevole scoperta per quanto essa ha da offrire, per le suggestioni che regala e per l’aria più fresca, grande refrigerio alla pelle assolata. Partendo da Cours Paoli, nella parte bassa e recente, si risale verso la Fortezza, addentrandosi nella città vecchia coi vicoli sdruciti e le piazzette in pietra dal fascino retrò. Facilmente si raggiunge Place Paoli, in onore dell’eroe indipendentista: considerata il fulcro vitale della città, nel suo perimetro quadrato si aprono caffè e ristorantini, negozi di souvenir e di specialità per il piacere dei turisti e degli studenti della gloriosa Università insulare.
Una scala ciottolata a rampe larghe e coi gradini bassi, costruita per essere risalita dai muli da soma, porta nella minuscola e vivace Place Gaffori, su cui campeggia la statua bronzea dell’omonimo Generale, gloria locale. Le bancarelle dei contadini vendono vino, formaggi e salumi a km zero, in una cornice di case scrostate che fanno compiere un salto indietro nel tempo, magari proprio a metà del ‘700 quando i muri vennero trafitti dalle pallottole dei controrivoluzionari, come dimostrano i segni ancora visibili.
Corte è piacevole e da esplorare in libertà, perdendosi e poi ritrovandosi tra le alte case affacciate su viuzze ombrose, salendo le numerose scalinate e scoprendo scorci fotografici. Anche camminando senza meta si arriva davanti alla casa paterna di Napoleone e poi si supera il Palazzo Nazionale, sede dei diversi governi, per raggiungere quindi la Cittadella vera e propria. Chiusa da mura ottocentesche, questa fortezza si staglia verso il cielo e il punto più alto viene considerato un vero nido d’aquila da cui ammirare il panorama di boschi e montagne circostanti, mete di escursionisti e amanti del trekking.
La sua prossimità al Parco Regionale rende Corte il punto di partenza ideale per queste attività en-plein-air: degli scenari alpini, con vette oltre i 2000 metri, si aprono per gli amanti della montagna e mostrano orgogliosi i loro fiumi abbondanti, i laghi di diverse dimensioni e le gole profonde scavate nelle rocce. Vecchi villaggi restaurati con attenzione, talvolta racchiusi da originali cinte murarie, compaiono poi tra il fitto di castagni e larici, e sono collegati alle vallate limitrofi da rustici ponti in pietra; raggiungendo le sperdute chiesette e i battisteri in stile romanico, anche in piena estate è possibile contemplare in solitudine il silenzio e la bellezza di luoghi dove il tempo scorre senza lasciare apparente traccia.
Post di Barbara Oggero di Reporter per caso
"Per contraddire la fama che vuole i piemontesi come dei bôgia nen, appena posso parto alla scoperta del mondo con la fida macchina fotografica, un quaderno per gli appunti e la curiosità per tutto ciò che incontro e mi circonda".
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Corte è piacevole e da esplorare in libertà, perdendosi e poi ritrovandosi tra le alte case affacciate su viuzze ombrose, salendo le numerose scalinate e scoprendo scorci fotografici. Anche camminando senza meta si arriva davanti alla casa paterna di Napoleone e poi si supera il Palazzo Nazionale, sede dei diversi governi, per raggiungere quindi la Cittadella vera e propria. Chiusa da mura ottocentesche, questa fortezza si staglia verso il cielo e il punto più alto viene considerato un vero nido d’aquila da cui ammirare il panorama di boschi e montagne circostanti, mete di escursionisti e amanti del trekking.
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