La Basilica Cisterna (Yerebatan Sarayi)
o Cisterna della Basilica (*), è un'altra meraviglia architettonica che
vale assolutamente la pena di vedere a Istanbul. E fra tutte è
quella più suggestiva. Se siete appena usciti da Haghia Sophia e vi
trovate in piazza Sultanhamet, tra il parco con al centro la fontana
e la chiesa, allontanatevi per poche decine di metri dal lato destro
di quest'ultima, attraversate i binari della tramvia e proprio
all'inizio di Yerebatan Cad troverete l'ingresso, non molto vistoso,
della Cisterna. Le 10 lire turche (poco meno di 2 €) richieste per
la visita saranno ben spese!
Scendendo per una cinquantina di gradini si accede ad una cisterna d'acqua sotterranea enorme di 140 x 70 metri, vecchia di quasi 1500 anni ed avvolta nella semi-oscurità.
Una passerella che poggia le basi sul fondo, si districa tra le 336 colonne disposte su 12 file ed alte quasi 9 metri che sorreggono le volte a mattoni.
All'inizio i punti luce nascosti tra i colonnati consentono a malapena di scorgere il soffitto ma poi gli occhi si abituano al buio e si cominciano a scorgere i particolari di questo capolavoro dell'ingegneria bizantina: si ammirano la grandezza e la regolarità della struttura, i riflessi sulla superficie dell'acqua che copre a stento la base delle colonne ed i grossi pesci (tantissimi) che fanno lo slalom tra queste.
Sarebbe un luogo magico
se all'improvviso si svuotasse delle frotte di turisti che parlottano... probabilmente
il silenzio sarebbe solo infranto dall'eco del rumore delle gocce che
cadono dal soffitto.
La Cisterna, la più grande e la più
antica di Istanbul, venne costruita nel 532, all'epoca d'oro
dell'impero bizantino, per volere di Giustiniano I e conteneva
tra gli 80.000 ed i 100.000 metri cubi d'acqua, necessari per soddisfare i bisogni della città ma
soprattutto del Gran Palazzo.
Per oltre un secolo dalla loro conquista di Costantinopoli, gli Ottomani ignorarono la sua esistenza finché non vennero incuriositi da alcuni abitanti che prelevavano l'acqua con dei secchi da alcune fenditure del terreno...
In fondo al percorso ci sono due colonne
appoggiate a due grosse basi a forma di testa di medusa, una capovolta di 90° ed una di 180°, di epoca romana: secondo la teoria più accreditata la Medusa (un mostro con i serpenti al posto dei capelli in grado di pietrificare chiunque lo guardasse negli occhi) aveva la funzione di proteggere la cisterna e spesso era raffigurata in dipinti e costruzioni per assumere questo ruolo contro gli invasori.
(*) vi siete chiesti perché si chiama Cisterna Basilica? Il nome è dovuto alla presenza di una basilica preesistente nel luogo dove venne costruita la cisterna, per la cui costruzione si narra che furono necessari ben 7.000 schiavi!
Altre foto di Istanbul le trovate sulla pagina Facebook del blog.
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