Addentrarsi in Khan al-Khalili ha il
sapore piacevole dell'avventura. Un gusto che si potrebbe definire
acre come le spezie che fuoriescono dai sacchi di juta oppure
inebriante al pari dei profumi che provengono da remoti e angusti
stanzini, dai quali non sai come fare a riemergere.
La cartolina che spedisco questa
settimana è una foto scattata qualche lustro fa nel più famoso bazar de Il Cairo, uno dei più grandi, caotici ed affascinanti di
tutto il Medio Oriente, secondo per dimensioni solo al Gran Bazar di
Istanbul.
KHAN AL-KHAILI, UN LUOGO STORICO
Khan al-Khaili, dal nome di colui che nel 1382 su ordine del sultano Barquq fece costruire l'ampio caravanserraglio che si trasformò in suq, è un labirinto di strade fiancheggiate da negozi. Un dedalo di viuzze e anfratti in cui una di fianco (o sopra) all'altra si trovano bancherelle coperte da teli in cui si vende di tutto, dalla seta alla frutta, dai prodotti d'artigianato ai narghilè, dai souvenir a qualsiasi tipo di cianfrusaglie... Un luogo che brulica di vita, di grida, di colori e di odori.
In sintesi un posto da vedere e dove
perdersi per almeno un pomeriggio, travolti dall'energia e dal modo
di fare tipico degli egiziani, sempre in bilico tra l'esasperata
insistenza e l'arte del mercanteggiare.
Nonostante quello che ci avevano raccontato, noi non l'abbiamo trovato per niente pericoloso.
UN CONSIGLIO
Nonostante quello che ci avevano raccontato, noi non l'abbiamo trovato per niente pericoloso.
Lo è molto di più prendere un taxi! Chi ha fatti quest'ultima esperienza sa di cosa sto parlando!
Detto questo, un pizzico di attenzione è d'obbligo. Non solo verso i venditori che cercano di abbindolarti ma in generale: in alcuni tratti la folla dei turisti ti travolge e si può essere facile preda dei borseggiatori.
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