Vi siete mai chiesti come mai un numero sempre maggiore di personaggi dello spettacolo scelga di andare a vivere in piccoli borghi, meglio se poco conosciuti? La risposta è abbastanza ovvia: voglia di normalità , ricerca della pace, desiderio di calarsi nei ritmi lenti tipici dei paesini... dove passeggiando per le viuzze capita ancora di sbirciare oltre la porta spalancata e vedere l'artigiano che lavora alla luce del sole.
Cossignano, comune di circa 1000 anime della provincia di Ascoli Piceno (e da esso distante poco più di 30 km), rappresenta per così dire lo stereotipo del paesello lontano dalla vita frenetica della città ed anche dal turismo di massa, nonostante abbia più di un motivo per meritare una visita.
Cossignano, comune di circa 1000 anime della provincia di Ascoli Piceno (e da esso distante poco più di 30 km), rappresenta per così dire lo stereotipo del paesello lontano dalla vita frenetica della città ed anche dal turismo di massa, nonostante abbia più di un motivo per meritare una visita.
Prima di tutto la posizione panoramica: il suo centro storico, circondato da mura che risalgono al XIII secolo, è appollaiato sulla cima di una collina di 400 metri dalla quale si ammira il magnifico paesaggio marchigiano, un alternarsi di ulivi e calanchi separati dall'orizzonte dal profilo dei Monti Sibillini e dalla sagoma inconfondibile del monte Vettore.
Una piccola chicca che senza alzare troppo la voce, ha fatto dell'accoglienza la sua caratteristica principale. Con orgoglio il più piccolo comune dell'ascolano può vantare numerosi ristoranti e centinaia di posti letto distribuiti nei vari agriturismi di Cossignano.
COSA VEDERE A COSSIGNANO
Seguendo la strada che si appoggia sulle pendici del poggio, si giunge alla Porta di San Giorgio, il reperto più antico della cinta muraria che proteggeva Cossignano dagli attacchi nemici.
Un arco a sesto acuto ricavato sotto la torre quadrangolare a merli guelfi consente l'accesso al paese e attraverso le sue vie lastricate arriviamo al Palazzo Comunale, al cui interno è conservato un quadro raffigurante San Giorgio e un paio di cimeli di cui il comune va giustamente orgoglioso: una camicia rossa indossata da uno dei mille valorosi che seguirono Giuseppe Garibaldi nella sua impresa memorabile e una campana del 1303 con lo stemma di Cossignano.
La chiesa parrocchiale di S.Maria Assunta presenta interessanti reliquie, a cominciare dall'organo che sovrasta il coro fino agli affreschi ed ai dipinti del XVIII secolo, ma è soprattutto la Chiesa dell'Annunziata a riservare le maggiori sorprese.
LA CHIESA DELL'ANNUNZIATA
Costruita presumibilmente intorno al 1265, colpisce appena varcata la soglia per gli incredibili affreschi (databili introno alla fine del XV secolo e gli inizi del XVI secolo) che decorano le pareti dell'unica navata.
L'edificio religioso è di per sé semplice, senza abside e con un piccola sacrestia, ma assume una rilevante dimensione grazie alle pregevoli opere disposte l'una di fianco all'altra. Su tutte la Pala d'altare del pittore Vincenzo Pagani, raffigurante i Sant'Antonio Abate in trono, S. Giobbe e S. Antonio da Padova.
Al piano superiore, sopra la porta d'ingresso, si può ammirare un organo della metà del XIX secolo, appena restaurato, come del resto buona parte dei tesori della chiesa che per lungo tempo non sono stati accessibili al pubblico.
LE PORTE DEL MORTO
Al di là delle bellezze artistiche, una delle attività più piacevoli da svolgere a Cossignano consiste forse nell'intrufolarsi nelle vicoli che si inseriscono tra le mura medievali in pietra. E scoprire le cosiddette "porte del morto", delle finte porte, ex varchi che venivano aperti (e dopo murati di nuovo) solo per far passare la bara del defunto...
Sì, qui si annusa il profumo della storia. E regna la tranquillità . Lo sa bene anche Stefano Bellisari, milanese di nascita e ramingo per professione. Noto a tutti col nome di Elio, cantante del gruppo Elio e le Storie Tese.
Altre informazioni le trovate sul sito Terre del Piceno.
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