Dopo un risveglio veloce e la colazione in hotel iniziamo il nostro viaggio a Boston dal Public Garden, uno splendido giardino progettato in stile inglese, tra i cui prati e aiuole sorge la statua di George Washington. Non manca proprio niente, neppure l’incontro con un ghiotto scoiattolo e un bellissimo lago sormontato da un romantico ponte a rendere tutto ancora più delizioso!
C’è gente che fa jogging, ragazzi che cantano e suonano (per la felicità del mio ragazzo che è rimasto mezz’ora ad ascoltarli) e turisti sulle barche a forma di cigno che solcano il delizioso laghetto. Per questo, ma non solo, questa città mi ha conquistato dal primo istante.
Proseguiamo la visita per il più antico Boston Common, una distesa di verde con al centro una fontana/piscina, dove in estate tutti i bambini sguazzano per rinfrescarsi. Si respira davvero un senso di armonia e tranquillità.
Inoltre nel parco è incredibilmente attivo il wi-fi gratuito a cui potersi collegare! Non ci potevo credere…
Attraverso il parco inizia il Freedom Trail, un percorso pedonale di 4 km, segnato in rosso sui marciapiedi che ti porta a visitare i siti più importanti di Boston, relativi anche alla Rivoluzione americana. Appena usciti dal parco ci si trova davanti alla Massachusetts State House nuovo centro del governo statale, bellissimo e imponente edificio con la suo cupolona d’oro.
Ma il Freedom Trail non finisce qui! Si continua verso Hannover Street (che a me ha ricordato tanto la Little Italy di New York) dove consiglio di fermarsi in uno dei suoi bar italiani (noi ci siamo gustati un gelato seduti al fresco dentro un bar dove trasmettevano programmi italiani) e da qui in direzione della casa di Paul Revere.
Un edificio in legno, il più antico di Boston, in cui il patriota della Rivoluzione Americana dette inizio alla sua cavalcata. La statua di Revere si trova proprio lì vicino, di fronte alla Old North Church, la chiesa episcopale più antica della città. La cosa che ci ha subito colpito appena siamo arrivati è stato uno piccolo spiazzo con tutte le catenelle dei soldati morti in Afghanistan. Terribile.
Prima di arrivare al fiume e avviarci verso Charlestown passiamo per Union Street, una zona piena di pub pittoreschi. Attraverso il ponte si arriva alla USS Constitution, una nave da guerra del 1800, e da qua, sotto il sole cocente, abbiamo proseguito fino al Bunker Hill Monument dove termina il Freedom Trail passando per strade piene di case coloniali. Questo obelisco è un monumento di granito alto 67 mt che commemora i caduti della battaglia lì avvenuta. Purtroppo per il troppo caldo avevano chiuso le visite e non siamo quindi riusciti a salirci. Un vero peccato.
Passiamo di nuovo il ponte e ci dirigiamo verso la North Station dove al suo interno si trova il TD Garden, il palazzetto della squadra di basket Boston Celtics, una delle più prestigiose dell’NBA. Immancabili sia le foto di rito del mio ragazzo con le sagome e quant’altro presente che la solita delusione dovuta all’aver trovato il palazzetto chiuso…ma purtroppo in estate non c’è il campionato e tutti sono “in ferie”.
Il nostro tour non conosce soste e da qua sbuchiamo nuovamente al Boston Common per farci un giretto al Public Garden: non mi stancherò mai di ripetere quanto sia spettacolare questo giardino! Stavolta decidiamo di fare a piedi la meravigliosa Commonwealth Avenue, non per niente la chiamano gli Champs Elysees di Boston: case elegantissime sulla destra e sulla sinistra separate da un bellissimo viale pedonale alberato.
Dopo una camminata “incantata” ci dirigiamo verso Boylston Street ed arriviamo ad una della piazze più belle, Copley Square. Il mio sguardo spazia tra la spettacolare Trinity Church – capolavoro in stile romanico – e la John Hancock Tower dove sulle sue facciate vetrate viene specchiata la Trinity.
Di fronte si trova la Public Library dove entriamo subito per essere
nuovamente rapiti dall’incanto della librerie americane: leoni in
pietra, luci verdi, sale di lettura cosparse di libri sulle pareti e
soffitti dipinti. Non si può chiedere un posto più bello in cui poter
studiare.
Per la cena ci dirigiamo nella commerciale Newbury Street. Qui non mancano boutique alla moda, gallerie d’arte e ristoranti. C’è solo l’imbarazzo della scelta. Una zona davvero bella soprattutto di sera.
Tappa finale di una giornata densissima, il Fenway Park, lo stadio da baseball dove si sta svolgendo proprio in quel momento una partita dei Boston Red Sox. Anche senza entrare si viene contagiati dalle urla e dall’emozione dei tifosi! Lo stadio è illuminato a giorno e l’entusiasmo riempie l’aria. Il nostro hotel si trova proprio affianco allo stadio e li ci dirigiamo per un sonno ristoratore. Il giorno dopo ci attendono altre bellezze da visitare.
(Foto e testo di Ilaria Guerzoni)
- Prima di partire per gli Stati Uniti: l’Esta, l’assicurazione sanitaria, il bus e l’auto a noleggio.