Dal 15 febbraio fino al prossimo 31 marzo al complesso del Vittoriano è aperta a ingresso gratuito la mostra "Alberto Sordi e la sua Roma", un doveroso tributo in occasione del decennale dalla scomparsa di uno degli attori più bravi del cinema italiano. Non solo uno dei più grandi ma anche uno dei più amati!
L'Albertone nazionale piaceva a tutti per la sua simpatia e per aver incarnato per anni i pregi e i difetti dell'italiano medio: furbo, a volte spaccone e a volte fragile, vigliacco in talune circostanze, coraggioso in altre. Personaggi tormentati e drammatici come il padre di Un borghese piccolo piccolo, devastante nell'animo, che ho visto pochi giorni fa per la prima volta, cinici come il dottor Tersilli del Medico della Mutua, e incredibilmente attuali come nei film denuncia Detenuto in attesa di giudizio o nell'esilarante e un po' amaro Il vigile dove l'agente Otello Celletti si trova a dover ritrattare in un processo contro il sindaco dopo aver ricevuto minacce e ricatti, storia che si ispira ad un fatto realmente accaduto nel 1959 (il film è del 1960).
Al quarto piano del Vittoriano si accede a questa mostra che racconta la storia del Sordi attore ed un pezzetto dell'Alberto "romano de Roma". La romanità - apprezzata pure da chi romano non è, in quanto verace e mai volgare - è il vero filo conduttore di tutto il percorso espositivo. Le sue parole, sul primo pannello, ben la sintetizzano:"Roma è il salotto del mondo, la città che tutto il pianeta ci invidia. E i romani sono un popolo straordinario. Altro che cinismo: noi siamo un concentrato di generosità , saggezza e pazienza. Traffico a parte, a Roma la gente sa ancora godersi la vita. Amo pazzamente questa nostra città e mi diverto a riscoprirla ogni giorno, anche nei miei film. Ho girato tutto il mondo. Ma non ho mai visto un posto più bello".
Nella prima sala si trovano i bozzetti ed i costumi del Marchese del Grillo, il casco ed i guanti de Il Vigile appena citato, i copioni scritti con la macchina da scrivere, le locandine di film che hanno fatto la storia del nostro cinema come Un americano a Roma, La grande guerra, Polvere di stelle (uno dei pochi che non mi sono mai troppo piaciuti). Mentre sugli schermi nel mezzo del corridoio scorrono le immagini dei suoi film, alle pareti sono appese delle gigantografie di foto scattate durante le riprese e un pannello dove sono citate alcune frasi celebri: "macaroni, tu m'hai provocato e io me te magno!", "scusate, ma io so' io, e voi non siete un...", "te spiego la prassi: io i sordi non li caccio e tu non li becchi".
Per completare il quadro mancano forse solo la famosa frase dei Vitelloni "lavoratori? Prrrr...." e "Pussa via!", entrati nel gergo quotidiano negli anni '60 e '70 e nei decenni successivi.
Per completare il quadro mancano forse solo la famosa frase dei Vitelloni "lavoratori? Prrrr...." e "Pussa via!", entrati nel gergo quotidiano negli anni '60 e '70 e nei decenni successivi.
Al piano inferiore c'è un tentativo di entrare nella sfera privata, con alcune foto di Sordi ospite in TV, tifoso romanista, in udienza dal Papa.
E alcuni arredi della sua abitazione, tra cui il pianoforte, il baule (dall'aspetto di un forziere) che racchiudeva gli attrezzi ginnici, alcuni articoli scritti per il Messaggero, di cui fu editorialista per tanti anni (simpaticissimo un pezzo sull'addio alla lira, dove si chiede come faremo a vivere senza le piotte! La sua risposta: ci inventeremo altri nomignoli e andemo avanti come prima) e la sua bicicletta.
Per ultimo, il filmato dei suoi funerali in San Giovanni in Laterano, a cui parteciparono ben 250.000 persone! “Stavorta c’hai fatti piagne” scrissero in uno striscione...
L'ingresso, ripeto, è gratuito. Approfittatene!
L'orario di apertura è 9:30-18:30 dal lunedi al giovedi e 9:30-19:30 dal venerdi alla domenica.
Qui trovate altri post su Roma.
E alcuni arredi della sua abitazione, tra cui il pianoforte, il baule (dall'aspetto di un forziere) che racchiudeva gli attrezzi ginnici, alcuni articoli scritti per il Messaggero, di cui fu editorialista per tanti anni (simpaticissimo un pezzo sull'addio alla lira, dove si chiede come faremo a vivere senza le piotte! La sua risposta: ci inventeremo altri nomignoli e andemo avanti come prima) e la sua bicicletta.
Per ultimo, il filmato dei suoi funerali in San Giovanni in Laterano, a cui parteciparono ben 250.000 persone! “Stavorta c’hai fatti piagne” scrissero in uno striscione...
L'ingresso, ripeto, è gratuito. Approfittatene!
L'orario di apertura è 9:30-18:30 dal lunedi al giovedi e 9:30-19:30 dal venerdi alla domenica.
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