Che Siena fosse una bella città già lo sapevo prima del nostro ultimo weekend, che custodisse così tanti gioielli invece è stata una sorpresa anche per me che abito a meno di 80 km. Di alcune ho già parlato: dello stupendo panorama che si ammira dall'alto della Torre del Mangia, delle sale affrescate del Museo Civico e del Museo di Santa Maria della Scala che racchiude - è proprio il caso di dirlo - un tesoro sconosciuto agli stessi senesi. Adesso è il turno della meraviglia che forse mi ha colpito di più, il Duomo.
Forse assuefatto dalle tante chiese e musei che abbiamo la fortuna di visitare in Italia, ogni volta che sono venuto a Siena non ho mai avuto l'idea di metterci piede dentro. Mi accontentavo di ammirare da fuori la bellissima facciata in marmo che quando è illuminata dal sole sembra prendere fuoco, poi mi chiedevo se gli edifici che sorgono dietro facessero parte dello stesso complesso e mi ponevo qualche interrogativo su quella specie di "parete" a tre livelli (il Facciatone) che avevo visto appena salito le scale di fianco al Battistero (la scalinata di San Giovanni) sulla sinistra, appena messo piede in piazza Duomo.
Evidentemente quelle domande erano consapevoli che le risposte sarebbero arrivate nel momento opportuno e così come erano comparse, svanivano, dopo aver compiuto alcuni passi sul ciottolato.
La vista esterna della cattedrale di Siena è magnifica ma i suoi interni non sono da meno. Entrateci dentro - non prima di aver scattato le doverose foto dalla porta d'ingresso e da quella d'uscita del Museo di Santa Maria della Scala - ed ammirerete una delle chiese più rappresentative dello stile gotico-romanico.
La sua costruzione iniziò alla fine del XII secolo e venne ultimata nel 1265 mentre per i primi lavori alla realizzazione dello straordinario pavimento a intarsi marmorei bisogna aspettare ancora per un altro secolo. Le 56 commesse marmoree che compongono “il più bello, grande e magnifico che mai fusse stato fatto” (parole di Giorgio Vasari, l'architetto del celebre Corridoio Vasariano) rappresentano tematiche sulla Salvezza e sono in gran parte preservate dall'usura dovuta al continuo calpestare dei turisti (si stima che ogni anno siano circa 1 milione) da moquette che lasciano scoperte solo alcuni riquadri.
Solo per due mesi all'anno (in genere dalla metà di agosto in poi) il pavimento viene scoperto e lo si può vedere nella sua interezza!
(Nel 2022 dal 27 giugno al 31 luglio e dal 18 agosto al 7 ottobre dalle 10 alle 19 eccetto nei festivi in cui l'apertura è dalle 9:30 alle 18).
Al di là di opere di sicuro pregio come il pulpito di Giovanni Pisano, quello che più colpisce è il contrasto cromatico bianco-nero che crea un particolare effetto di chiaroscuro e le linee geometriche che sembrano bilanciare la fuga verso l'altro dei pilastri.
Forse assuefatto dalle tante chiese e musei che abbiamo la fortuna di visitare in Italia, ogni volta che sono venuto a Siena non ho mai avuto l'idea di metterci piede dentro. Mi accontentavo di ammirare da fuori la bellissima facciata in marmo che quando è illuminata dal sole sembra prendere fuoco, poi mi chiedevo se gli edifici che sorgono dietro facessero parte dello stesso complesso e mi ponevo qualche interrogativo su quella specie di "parete" a tre livelli (il Facciatone) che avevo visto appena salito le scale di fianco al Battistero (la scalinata di San Giovanni) sulla sinistra, appena messo piede in piazza Duomo.
LA CATTEDRALE DI SIENA
Evidentemente quelle domande erano consapevoli che le risposte sarebbero arrivate nel momento opportuno e così come erano comparse, svanivano, dopo aver compiuto alcuni passi sul ciottolato.
IL PAVIMENTO "SCOPERCHIATO"
Solo per due mesi all'anno (in genere dalla metà di agosto in poi) il pavimento viene scoperto e lo si può vedere nella sua interezza!
(Nel 2022 dal 27 giugno al 31 luglio e dal 18 agosto al 7 ottobre dalle 10 alle 19 eccetto nei festivi in cui l'apertura è dalle 9:30 alle 18).
Al di là di opere di sicuro pregio come il pulpito di Giovanni Pisano, quello che più colpisce è il contrasto cromatico bianco-nero che crea un particolare effetto di chiaroscuro e le linee geometriche che sembrano bilanciare la fuga verso l'altro dei pilastri.
LA LIBRERIA PICCOLOMINI
Assolutamente da non perdere poi è la libreria Piccolomini a cui si accede dalla navata sinistra, completamente affrescata sulle pareti e sulla volta da Pinturicchio e altri pittori.
LA PORTA DEL CIELO
Quando abbiamo visitato il duomo c'erano ancora i lavori in corso per il completamento del restauro di alcuni locali sopraelevati che non sono stati mai aperti al pubblico, ma dal 6 aprile 2013 sarà possibile accedere alla "Porta del Cielo": attraverso le scale a chiocciola delle torri si potrà arrivare all'altezza del soffitto e vedere da vicino la copia della Vetrata di Duccio da Boninsegna (l'originale si trova al Museo dell'Opera del Duomo) e le volte col cielo azzurro stellato passando sul ballatoio. Il biglietto è piuttosto salato (15 € l'intero) ma lo spettacolo sarà di sicuro impatto.
Nessun commento
Posta un commento