La prima escursione che abbiamo fatto a Zanzibar è stata la cosiddetta gita in barca alla Laguna Blu. Già il nome, che rievoca alcuni film ambientati in isole paradisiache, promette bene. Non ci aspettiamo di trovare una giovane Brooke Shields ad accoglierci ma le premesse affinché sia una bella esperienza ci sono tutte, specialmente dopo aver sentito i racconti di quelli che ci sono stati il giorno precedente.
La partenza è fissata al mattino alle 8 davanti al resort con tanto di pinne, maschera e telo da mare. Ad aspettarci c'è un minivan a 8 posti e Sulemani, uno dei beach boys, conosciuto anche e soprattutto con il suo nome d'arte "Nino d'Angelo". Qui per la prima volta impariamo una delle frasi che ci sentiremo dire spesso:"pole pole", cioè "piano piano", godiamoci la vita un sorso alla volta. Dopo 30 minuti partiamo ma sarà l'unica volta in cui ci sono stati tempi d'attesa: l'organizzazione spacca il minuto e tutta la giornata fila via liscia come l'olio (anche questa è una frase, in italiano, che ci dicono spesso... questi ragazzi vivono a contatto con i turisti e non solo hanno imparato benissimo a parlare la nostra lingua ma hanno anche appreso espressioni dialettali e modi di dire!).
Dal nostro hotel di Nungwi arriviamo in un porticciolo di Menay Bay per l'imbarco in poco più di un'ora, evitando di entrare a Stone Town e proseguendo verso sud sulla costa est. La strada principale è asfaltata ma per arrivare prima prendiamo una scorciatoia sterrata e piena di dossi (questi sì che sono limitatori di velocità! Ci dobbiamo fermare ogni volta per non prendere delle botte allucinanti!) che passa per un villaggio. Io cerco di catturare qualche scatto attraverso il parabrezza del pullman, ma i risultati non sono molto incoraggianti.
Alla fine del tragitto ci attende un dhow, l'imbarcazione tipica che abbiamo visto costruire sulla spiaggia il giorno prima. Salpiamo insieme ad una decina di turisti e ci dirigiamo verso la Laguna Blu!
Questa grande baia dall'acqua color turchese è una piscina naturale che si trova all'interno dell'isola di Kwale e comunica con il mare attraverso un piccolo canale. Le barche ci possono entrare solo quando c'è l'alta marea.
5 minuti appena e all'orizzonte si delinea il contorno di un'isoletta. E' quella che io e la Sara chiamiamo "l'isola che non c'è". Nel programma era indicata come una delle più belle lingue di sabbia di Menay Bay. Non so come siano le altre, ma questa è davvero uno spettacolo! All'abbassarsi della marea la striscia si allunga sempre di più ed a intervalli regolari attraccano sulla neonata isoletta nuovi dhow. Ad ogni arrivo viene sistemata una tenda sostenuta da quattro pali e i ragazzi delle imbarcazioni cominciano a distribuire pezzetti di cocco, ananas ed anguria.
Il sole si è finalmente fatto spazio e ammiriamo lo scenario in cui siamo immersi in tutta la sua bellezza.
Non so che cosa facevano Brooke Shields e il suo compagno sull'isola deserta tutto il giorno da soli (una vaga idea ce l'ho, ma andiamo avanti) ad ogni modo su quella soffice lingua di sabbia che si ingrandisce a vista d'occhio le attività da fare non sono molte: alcuni si distendono a riva per prendere il sole, altri si cimentano nella circumnavigazione dell'isola. Noi, dopo 20 minuti di relax preferiamo risalire sul dhow ed allontanarci di qualche chilometro per andare a trovare una delle barriere coralline più belle dell'isola e fare snorkelling.
Rispetto a quello che mi aspettavo devo dire che di coralli da vedere ce ne sono. Gialli, viola e blu. E ci sono anche i pesci colorati che io adoro... non sono molti ma nel giro di mezzora riesco a vedere almeno una ventina di specie diverse.
Purtroppo è l'ora di tornare sull'isoletta per riprendere il telo da mare e virare il timone verso l'isola di Kwale.
La natura, che meraviglia.
Una carovana di turisti si dirige ai loro dhow, lontani un centinaio di metri e più dal bagnasciuga.
Anche questa è Zanzibar...
2 commenti
Bellissimo articolo e bellissime foto! "Pole Pole" è quello che dovremmo dire un pò tutti per goderci in pieno la vita!
Ciao Alessandro!
ciao Manuela! E grazie per essere passata da qui :)
Pole Pole e anche "Hakuna Matata", non c'è nessun problema! Prendere la vita con più leggerezza aiuta a viverla meglio
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