A soul in tension that’s learning to flycondition grounded but determined to try.Can’t keep my eyes from the circling skiestongue-tied and twisted just an earth-bound misfit, I (*)
Qualche giorno dopo il mio lancio in parapendio, mentre tornando a casa dal lavoro saltavo come la biglia di un flipper da una stazione all'altra dell'autoradio, mi sono imbattuto per caso in "Learnig to fly", una delle tantissime splendide canzoni partorite dalla mente geniale di David Gilmour dei Pink Floyd.
No, non ho preso nessun brevetto di volo né mi sono spuntate le ali 😆. Mi sono semplicemente buttato col parapendio dall'alto del dirupo nei pressi di Malga Tovre, a circa 600 metri d'altezza rispetto al lago di Molveno in Trentino, che bello placido e luccicante, aspetta ogni volta quei "pazzi" col paracadute a mezzaluna atterrare sul manto erboso vicino alle sue sponde.
Come il ragazzino del video di "Learning to fly" che si getta dall'alto in un fiume o il nativo americano che lanciandosi da una scogliera si trasforma in aquila.
LA VOGLIA (E LA PAURA) DI VOLARE
Spiccare il volo è il sogno atavico dell'uomo, il desiderio di oltrepassare i propri limiti. Allo stesso tempo è la metafora più utilizzata per descrivere il raggiungimento di una nuova consapevolezza, la voglia di intraprendere un nuovo percorso. Il salto nel vuoto ci mette ansia e risveglia le nostre paure verso l'ignoto ma se riusciamo a controllarle ci sentiremo i padroni del mondo...
Più o meno questo è quello che è successo a me. Prima di lanciarmi in tandem avevo mille timori legati all'altezza e alla sicurezza del parapendio. Ho cercato di non pensarci troppo e fino a pochi minuti prima del decollo la mia tecnica pseudo-tantrica di rilassamento aveva funzionato, salvo poi essere assalito da una carica massiccia di adrenalina.
Il mio istruttore è un ragazzo di 23 anni, si chiama Samuele Cristofori e da quando ha 11 anni pratica questo sport con risultati eccellenti a livello internazionale. Nelle fasi di imbracatura del parapendio mi spiega cosa devo fare per agevolarlo nella partenza con una calma e pacatezza che mi tranquillizzano. Ma quando dalla sua bocca esce la parola "ora!" un'ondata quasi paralizzante mi penetra nelle ossa.
Sono solo pochi istanti, il nostro balzo avviene senza scossoni e dolcemente mi posiziono sul "sedile". Le mani sono attaccate saldamente alle corde del parapendio ma presto la tensione sparisce e incredibilmente sono pervaso da un'euforia che non avrei mai immaginato di provare.
Improvvisamente fluttuare nell'aria mi appare come la cosa più naturale del mondo... E quei "pazzi", come li avevo definiti poco prima, li sento più vicini. Comprendo come mai loro non lo definiscano uno "sport estremo" perché io stesso mi sento al sicuro. Anche se il terreno sotto di me è distante più di 500 metri!
NON C'E' SENSAZIONE CHE SI POSSA PARAGONARE AL VOLO
Il lago di Molveno visto dall'alto è ancora più bello. E' banale dirlo, ma è così. Non mi soffermo quindi a descrivere il blu cobalto centrale che diventa un verde smeraldo sempre più chiaro fino a quando l'acqua lascia il passo alla striscia sinuosa di sabbia bianca. Le immagini sono molto più esplicative, no?
I 15 minuti (o forse erano 20?) della nostra planata volano via troppo velocemente, come tutte le cose belle che vorresti non finissero mai ed invece in un batter d'occhio son già terminate. La prima frase che mi viene da dire appena atterro è che mi sono sentito come in mezzo ad uno spettacolo in 3D visto seduto comodamente in poltrona! B E L L I S S I M O!!!
There’s no sensation to compare with this
Suspended animation, A state of bliss
(Non c’è sensazione che possa confrontarsi con questa.
Un'animazione sospesa, uno stato d’estasi)
Appena ci sarà un'altra occasione, mi lancerò di nuovo! La sensazione che si prova è davvero unica e vale la pena di provarla.
A tutti quelli che sono comprensibilmente titubanti ma desiderosi di provare il parapendio in tandem posso solo dire che se ce l'ho fatta io... potete farlo anche voi!!!
LANCIARSI COL PARAPENDIO? UN'EMOZIONE DA PROVARE
Non è necessaria nessuna preparazione per buttarsi, basta solo la volontà di farlo! Senza starci a pensare troppo. A coloro che sono convinti che sia una sciocchezza dico solo che 1) secondo me è molto più pericoloso fare un giro in moto e 2) "se ammettiamo che l'essere umano possa essere governato dalla ragione, ci precludiamo la possibilità di vivere" (Christopher McCandless).
L'importante a mio avviso è affidarsi a dei professionisti. Il mio istruttore e i suoi colleghi di IflyTandem sono stati davvero molto molto bravi e se alla loro competenza aggiungete la bellezza dello scenario del lago di Molveno, non credo ci siano dubbi su chi scegliere per provare l'ebrezza del parapendio!
INFORMAZIONI UTILI
Per raggiungere l'area di decollo occorre prendere la bidonvia (si chiama proprio così!) da Molveno fino al rifugio Pradel e poi proseguire per un breve tratto a piedi fino alla funivia che porta alla Malga Tovre. Merita salire fin lassù anche solo per vedere il panorama!!!
Se siete curiosi di scoprire le altre attività che si possono fare al Comprensorio della Paganella, leggete qui.
(*) Un’anima in tensione che sta imparando a volare
legata alla terra dal proprio stato di natura
ma determinata nel tentare.
Non riesco a distogliere lo sguardo dai cieli che girano in tondo
senza parole e agitato
solo un essere terreno spiazzato, io.
2 commenti
Ale, che bel post!!! Bravissimo!!! Che dire che condivido ogni tua parola!! :-) mi ha fatto ri-volare!!
che carina :)
al secondo lancio vorrei ci fossi anche tu,
se ha funzionato la prima volta...!!!
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