Quando lessi la mail non ci potevo credere. "Ciao Alessandro, sono strafelice di comunicarti che, a seguito dell’estrazione avvenuta poco fa, hai vinto tu il concorso Guidaci in Viaggio per la categoria Blogger. Questo significa che volerai a Zanzibar con TUI.it".
Quando sono in viaggio devo ammettere che sono abbastanza fortunato (ecco, l'ho detto! Chissà che succederà da adesso in poi!) ma nella vita sono l'esatto opposto e se si escludono le due notti che ho trascorso al Castello di Luco grazie ad una fortunata estrazione a sorte tra 6 pretendenti non ho mai vinto niente, nemmeno un gratta&vinci da 10 €.
Zanzibar... mi pareva un sogno. E un sogno è stato. Spiagge candide che ti accarezzano i piedi senza scottarli, un'acqua celeste come il cielo, una natura meravigliosa che dona frutti che non si trovano da altre parti, un popolo generoso da scoprire piano piano, anzi, "pole pole", come dicono gli zanzibarini.
Una delle prime cose che feci appena mi resi conto che avrei trascorso insieme a Sara 7 giorni interi (due sono necessari per il viaggio di andata e ritorno) nella cosiddetta Isola di Smeraldo fu rileggermi il guest post che Erika aveva scritto qualche tempo fa. Dopo di che cercai in rete quali fossero i più bei posti dell'isola e le escursioni possibili da Nungwi, sulla punta estrema dell'isola, la località dove si trova il Myblue resort che ci ha ospitato.
In linea generale si può tranquillamente affermare che le escursioni organizzate che vengono proposte dalle agenzie o dai beach boys (a questo proposito leggi il primo post su Zanzibar) sono le stesse ovunque vi troviate a Zanzibar. Quel che cambia in misura rilevante, oltre ai prezzi, sono ovviamente i tempi per lo spostamento da un punto all'altro.
Se volete comprare dall'Italia qui trovate → le escursioni a Zanzibar con Civitatis.
Noi abbiamo scelto di comprarle in blocco dai ragazzi della spiaggia per risparmiare qualche dollaro (poco più del 10%) e di fare queste:
LAGUNA BLU
(giornata intera)
In pullman si arriva nei pressi di Fumba (est di Zanzibar) e si sale su un dhow, la tipica imbarcazione locale dotata di vela e motore, per raggiungere questa bellissima insenatura di un'isoletta al largo di Menay Bay. Quando il sole splende il colore dell'acqua è di un favoloso turchese! L'ingresso nella laguna è possibile solo con l'alta marea, quindi può avvenire al mattino o al pomeriggio.
Per noi è stata la prima tappa. Dopo aver nuotato in mezzo alle mangrovie in pochi minuti ci spostiamo su... l'isola che non c'era! La bassa marea fa emergere una meravigliosa lingua di sabbia sulla quale approdiamo. A poca distanza è possibile fare snorkeling (ma non aspettatevi una barriera corallina o una quantità di pesci paragonabile a quelli del Mar Rosso o delle Maldive) mentre per il pranzo torniamo sull'isola, dove, in una capanna troviamo un banchetto con aragosta, cicala, gamberoni, polpo fritto, pesce grigliato e patate di contorno. Preceduti da riso con ragù di cocco.
La spiaggia è favolosa ma purtroppo ce la godiamo poco... è la dura legge delle escursioni. Vediamo anche un Baobab gigante di oltre 500 anni! Impressionante.
Giudizio: è una delle escursioni che mi sono piaciute di più soprattutto grazie alla striscia di sabbia che si ingrandisce a vista d'occhio!
I DELFINI E LE SCIMMIE DI JOZANI
(giornata intera).Adorando i delfini era matematico che non me la perdessi. Si arriva in pullman fino a Kizimkazi nel sud dell'isola e da lì, a bordo di semplici barche a motore, si raggiunge il tratto di mare (a poche centinaia di metri dalla riva) in cui nuotano i delfini. Sinceramente? Ne abbiamo visti tanti ma l'ho vissuta come una "caccia al delfino".... 5-6 imbarcazioni che si spostano in fretta da un punto all'altro appena viene avvistata una pinna. Qualche turista si tuffa in mare per vedere con la maschera i delfini da vicino ma questo trambusto non credo proprio che spinga i cetacei a rimanerci nelle vicinanze. In Egitto l'esperienza era stata ben diversa.
Dopo il pranzo sulla splendida spiaggia ci dirigiamo alla foresta tropicale di Jozani dove vediamo da vicino le scimmie rosse "Red Colobus", una specie che esiste solo lì.
VISITA A STONE TOWN
Noi l'abbiamo inserita nell'escursione precedente allungando così la durata di un paio d'ore. Prima di partire dall'Italia la nostra intenzione era di girarla da soli ma visto il costo dei mezzi e il tempo a disposizione (leggi il capitolo "spostamenti" in questo post) abbiamo preferito vederla insieme a una guida locale.
Di questa, come delle altre escursioni, parlerò nel dettaglio nei prossimi post, nel frattempo dico solo che insieme al mercato di pesce, carne e frutta quel che mi è piaciuto di più è stata la visita alle celle dove gli schiavi venivano letteralmente stipati prima di essere venduti nella piazza adiacente per poi essere trasportati in Arabia, Persia o India.
mercato del pesce |
ISOLA DI MNEMBA
Noi da Nungwi l'abbiamo raggiunta a bordo di un dhow (in un'ora e mezzo circa; al ritorno spiegando la vela). L'isoletta è di proprietà di Bill Gates ed a meno che non siate uno dei clienti del suo esclusivo Lodge (c'è chi parla di 1000 $ a notte, chi di cifre superiori) è vietato metterci piede... si fa snorkeling sulla barriera corallina (carina ma simile a quella di Menay Bay) e poi si pranza sotto una capanna che si affaccia sulla bianchissima spiaggia di Matemwe, una delle più belle di Zanzibar.
I colori del mare sono un qualcosa di indescrivibile. Per questo è stata la mia escursione preferita
GIRO IN DHOW AL TRAMONTO
(durata 3 ore)
Noi l'abbiamo fatta sulla barca del simpatico Capitan Findus 😄. Di per sé si può anche evitare di farla se avete partecipato a una delle escursioni in dhow, ma avendo acquistato un pacchetto il prezzo per noi è stato talmente basso che abbiamo detto "perché no?".
Dalla spiaggia di Nungwi ci siamo spostati a Kendwa, abbiamo fatto snorkeling al largo e poi abbiamo proseguito verso est. La fortuna di essere gli unici due clienti è stata azzerata dall'assenza del tramonto... l'unica sera in cui c'era foschia è stata quella della nostra uscita romantica! Però è stato bello lo stesso, noi due soli sul tettino della barca.
PRISON ISLAND E TOUR DELLE SPEZIE
(mezza giornata)E' possibile anche fare queste escursioni in modo separato o abbinarle ad altre. Prison Island è una piccola isola davanti a Stone Town dove si trova una colonia di tartarughe giganti delle Seychelles ultracentenarie. Se vi piacciono le tartarughe, andateci. Le prigioni che danno il nome all'isola invece sono una delusione: adesso al posto del carcere dove venivano rinchiusi gli schiavi c'è un ristorante e si vede ben poco.
Il tour delle spezie al contrario è molto interessante e carino. A 30' minuti da Stone Town, si va in una piantagione ricca di alberi da frutto come i jack fruit (un mix di ananas e banana, delizioso!), palme da cocco, banani rossi e frutti di Dorian (poi vi parlerò di cosa si tratta) e spezie come la cannella, il cardamomo, la vaniglia, lo zenzero, il chinino, la noce moscata, ecc.
→ Il racconto della gita a Prison Island.
In sostanza, metà della vacanza le abbiamo trascorse in giro per l'isola... però ne valeva la pena! Anche se il mare cristallino davanti all'hotel è un sogno.
In sostanza, metà della vacanza le abbiamo trascorse in giro per l'isola... però ne valeva la pena! Anche se il mare cristallino davanti all'hotel è un sogno.
Noi più di mezza giornata non riusciamo a stare fermi nello stesso punto e quando non abbiamo partecipato alle escursioni siamo andati a piedi alla spiaggia davanti al villaggio di Nungwi dove si trovano i costruttori di dhow che lavorano, dalla parte opposta alla splendida spiaggia di Kendwa e al villaggio di Nungwui. Ma questa è un'altra storia... (presto su queste pagine 😊).
ALTRE ESCURSIONI?
Se andate in qualche agenzia di Stone Town, come la famosa Safari Blue, troverete altre escursioni in dhow verso altre zone dell'isola. I Beach Boys organizzano cene con aragosta, aperitivi con musica sul dhow e feste sulla spiaggia. Potete inoltre fare passeggiate a cavallo sulla spiaggia al mattino o al tramonto (a seconda delle maree), kite surf, immersioni e gite in quad all'interno dell'isola.
Il tour di Freddie Mercury
Una nota escursione organizzata a Stone è il tour di Freddie Mercury: sappiate solo che Faroukh Bulsara (questo il vero nome del leader dei Queen) è vissuto a Zanzibar fino all'età di 9 anni. Nel 1964 i suoi genitori abbandonarono l'isola e lui non vi fece più ritorno. Non si conosce con esattezza la casa dove nacque e al di là della Zanzibar Gallery che reca all'esterno una targa commemorativa, il nome del cantante compare solo sull'insegna di un ristorante che ha ben pensato di sfruttarne la notorietà . Del resto non c'è mai stato alcun rapporto tra Freddie Mercury e Zanzibar e gli abitanti non sembrano soffrirne.
I posti delle nostre escursioni li potete vedere in questa mappa:
Nell'articolo sono presenti servizi in collaborazione con aziende del settore.
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2 commenti
Eh, bravo Alessandro!!!
Complimenti!!! Sono contenta che vi siate divertiti e che abbiate apprezzato tante bellezze. Un caro saluto.
Erika
ciao Erika!
Ci siamo divertiti tantissimo, Zanzibar è davvero un incanto. Molte delle escursioni che abbiamo fatto sono le stesse che avete fatto voi :) Anche noi abbiamo alloggiato a Nungwi
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