Un eremo sospeso a mezz'aria su uno strapiombo,a Trambileno, vicino a Rovereto, in provincia di Trento
E chi se l'aspettava? L'Eremo di San Colombano è stato il classico coniglio uscito dal cilindro, l'ultima sorpresa di un weekend che già ci aveva elargito tante emozioni a partire da quella levataccia all'alba del sabato (ben ripagata però) che era stato il primo passo verso la scoperta di un altro pezzetto del Trentino che non conoscevo, quello del comune di Rovereto.
COME ARRIVARE ALL'EREMO
E' proprio partendo dal centro della città diretti nella Vallarsa, quando ancora il sole era lungi dal dispensare i primi raggi, che con la coda dell'occhio vediamo la sagoma di una chiesetta incastrata su una parete di roccia. "Hey, l'hai vista Sara?" A Francesca, nostra compagna di viaggio, non lo chiedo perché sta ancora dormendo, ma anche noi non è che siamo troppo svegli! Andiamo avanti, memorizziamo quella piccola meraviglia e ci riproponiamo di tornarci all'indomani, prima di impostare la barra di navigazione verso casa.
Arriva il giorno dopo, al mattino ci facciamo coinvolgere dalle atmosfere medievali di Castel Beseno, ci concediamo una pausa artistica al Museo del Mart e poi andiamo là , a ...come si chiama? Boh, nemmeno la località ci ricordiamo... però dopo l'ennesima conferma che il mio navigatore è una schiappa (per non dir di peggio), arriviamo a Trambileno!
Dalla strada del Pasubio vediamo l'eremo e prendiamo la stradina sulla destra che scende fino all'orrido scavato dal Leno di Vallarsa.
Nel mezzo di una suggestiva parete rocciosa a strapiombo, come una gemma incastonata in un anello, a circa 120 metri di altezza dal letto del fiume si trova l'Eremo dedicato a San Colombano. Parcheggiamo l'auto e iniziamo un brevissimo sentiero che dopo qualche centinaio di metri lascia spazio a una scalinata di 102 gradini scavati a mano nella roccia (probabilmente dagli eremiti stessi) che costeggia la montagna.
LA STORIA DELL'EREMO
L'Eremo sta lì da oltre un millennio, o meglio, una scritta incisa sulla roccia accanto al campanile farebbe risalire la Grotta degli Eremiti al 753, quando un "Pio Uomo" proveniente da Bobbio (PC) e in cerca di un luogo dove isolarsi dal mondo trovò questa grotta naturale. Anche sulla chiesetta ed il romitorio la storia si mischia a leggenda, ma c'è accordo nel ritenere che vennero costruiti probabilmente intorno all'anno 1000 anche se il primo documento che testimonia l'esistenza della chiesa di San Colombano è del 1319.
Una serie di didascalie mostra la storia dell'Eremo e l'amore del Comitato Amici di San Colombano che dal 1996 custodisce e preserva questo gioiello, dopo averlo completamente ristrutturato e rimesso in sesto dopo decenni di incuria vandalismo. La visita comincia nella cappella, dove è conservato un affresco del XIX secolo di pittore ignoto. Da lì attraverso pochi gradini si sale alla Grotta dell'Eremita che venne occupata fino al 1781, anno in cui venne abolito il romitaggio da Giuseppe II d'Asburgo.
Sopra si trova il campanile ed una saletta dove ci sono fotografie e documenti originali.
Uno degli affreschi racconta la leggenda più nota legata all'Eremo: la lotta tra San Colombano e il drago che viveva nei coveli (le grotte naturali) sotto il tetto naturale formato dalle rocce. Ma altre sono le storie che avvolgono questo luogo magico, dalla peste dei gelsi cessata per l'intervento del santo alle processioni per chiedere la fine della siccità nel XV secolo.
Per informazioni sulle visite guidate: www.visitrovereto.it e +39 0464424615/+39 0464433051.
ORARIO DI APERTURA
Da metà aprile a fine settembre nei giorni festivi dalle 14 alle 18
il 24 dicembre dalle 20 alle 24, con Santa Messa alle 20 e una suggestiva fiaccolata.
la 2^ domenica dopo Pasqua e il giorno di San Colombano dalle 9 alle 12.
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