Di acqua e di terra, così vive l'agricoltura, e un
interessante progetto è il nuovo Museo dell'Acqua che da due anni,
presso il depuratore di Casale Cremasco, mostra i diversi ambienti
naturali che si trovano in questo caso sulle sponde del fiume Serio, a
breve distanza dai fiumi Adda e Oglio.
La storia della canalizzazione dei fiumi ha origini antiche: risale all'epoca medievale, quando dominavano la cultura monastica, in particolare benedettina e cistercense. La prima diga fu costruita nel 1360 per sbarrare il flusso d'acqua, convogliarla alla roggia appositamente costruita e farne alzare il livello. Così facendo si otteneva una scorta idrica artificiale utile a irrigare i campi e dare un raccolto ulteriore, con cui nutrire gli animali da reddito nei mesi invernali. Con la marcita si ottenevano due tagli in più, rendendo disponibile più erba verde nei mesi caldi, più fieno nei mesi freddi (da ottobre ad aprile). Tale modello è durato immutato sino agli anni Settanta, quando il mais è via via diventato la coltura dominante ed ha trasformato definitivamente la produzione agricola padana.
Foto di Roberta Zennaro |
Il Museo dell'Acqua ha essenzialmente funzione ludico –
didattica ed è stato attrezzato per le visite da parte delle scolaresche: i percorsi
multimediali messi a punto sono un'ottima maniera per imparare giocando e
avvicinare i bambini alla conoscenza del proprio territorio naturale. Il bosco
didattico diventerà un piccolo orto botanico e vedrà crescere gli alberi
delle diverse specie autoctone. Infine, grazie alla disponibilità d'acqua sono
stati riprodotti un piccolo stagno e un mulino ad acqua.
Altre informazioni su www.isoleforeste.mapslow.eu/it da cui è stata tratta la foto in alto.
Testo e foto di Roberta Zennaro.
Altre informazioni su www.isoleforeste.mapslow.eu/it da cui è stata tratta la foto in alto.
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