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#uovadipaqua: da Fabergè alle uova sode di Pasqua decorate fino alle fashion #easteregg!

easteregg uovadipasqua
La prima volta che vidi le Uova Fabergè fu per caso, ad una mostra temporanea del museo dell'Ermitage di San Pietroburgo. Piccole uova delle dimensioni di quelle di gallina, con il guscio dorato finemente decorato, sorrette da un portauovo particolare, una carrozza in stile ottocentesco.
Le creazioni del gioielliere Fabergè sono diventate famose in tutto in mondo da quando nel 1885 lo zar Alessandro III di Russia gli commissionò un uovo di Pasqua per la consorte. Tanto piacquero quei minuti capolavori che da allora Peter Carl Fabergè ne sforgiò 2 all'anno fino ad incrementare la collezione a 57 pezzi, unici, uno più stupefacente dell'altro.

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foto di black stena su Flickr

Le uova di Pasqua decorate - non così riccamente come quelle di Fabergè - erano una tradizione ben radicata già in quei tempi. Si parla di una consuetudine nata in era medievale, nel XII secolo, e ben nota in molti Paesi europei, affiancata solo successivamente dall'uovo ripieno di cioccolata o marzapane prima (XVIII secolo) o col guscio di cioccolato, così com'è arrivato a noi, dopo (dalla metà del XIX secolo grazie ai pasticceri francesi). 

Le uova sode sono uno dei simboli della risurrezione di Cristo dal sepolcro e ancora oggi fanno la loro bella figura sugli altari delle chiese durante la messa di Pasqua in molte regioni d'Italia. In Toscana la tradizione è ancora ben radicata e consiste nel portare le uova sode per la benedizione su un piatto avvolto da un tovagliolo. Un tempo, fino agli anni '60 del secolo scorso, il sabato santo alle 12 c'era anche lo scioglimento delle campane e tutti i campanili dei paesi e delle città suonavano insieme per ricordare la morte di Cristo, adesso la Pasqua solenne inizia con la messa di mezzanotte durante la quale il parroco benedice le uova di cioccolato e quelle sode, molto spesso adagiate in piccoli cestini di vimini o in dei panieri all'interno di composizioni floreali fantasiose e curatissime. Se mi passate la battuta si è passati dall'uovo sodo sul piattino all'uovo fashion con tanto di fiocchi e lustrini!

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Noi come ogni anno abbiamo bollito le uova e, una volta benedette, le abbiamo mangiate al pranzo di Pasqua (dopo aver dato loro un bacetto e detto una preghiera) spezzettate nel brodo di gallina o così come sono, come antipasto. 

Stimolati da concorso #easteregg lanciato da H.R.S. a cui partecipano altri 9 blogger, ci siamo divertiti a decorare le nostre uova sode. A onor del vero è stata Sara a fare tutto il lavoro... ma d'altra parte il materiale che ha utilizzato per la realizzazione dei disegni delle uova fa parte di un pianeta a me sconosciuto, quello della cosmesi... smalto per unghie, timbrini e pennelli per la nail-art e soprattutto un po' d'abilità manuale sugli spazi piccoli. Per le linee, se volete cimentarvi anche voi (ormai il prossimo anno!), vi suggerisco di bagnare dello spago con della tempera e passarlo sulle uova (con lo smalto per unghie non funziona perché, mi dicono, si asciuga troppo velocemente).
Ecco il risultato.

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Buona Pasqua e buona Pasquetta a tutti!

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