Il Miglio del Latte è un percorso didattico all'aperto che percorriamo, accompagnati dal Presidente della società cooperativa Caseificio di Sesto. Mostra la filiera dei prodotti lattiero caseari altoatesini con pannelli, immagini e vecchi attrezzi come bidoni del latte e zangole. Esso illustra fra le altre cose le numerose razze bovine, autoctone o meno, allevate per la produzione di latte e carne, i diversi prodotti utilizzati per l'alimentazione zootecnica e i prodotti lattiero caseari. Al termine della passeggiata si può sostare al caseificio di Sesto per una visita o degustazione.
Oggi settanta contadini forniscono latte al caseificio, cent'anni fa erano 120 ma è encomiabile il lavoro che essi tuttora svolgono: i masi si trovano sino a un'altezza di 1.600 metri s.l.m. sono abitati tutto l'anno, anche nei freddi mesi invernali, mentre quelli sui 2.000 metri solo nei mesi estivi. Oltre ai masi che conferiscono il latte alle cooperative vi sono masi indipendenti con una propria filiera completa, dal campo ai prodotti lattiero caseari che essi stessi commercializzano.
Dopo il Maso Unter Oltl e il Miglio del Latte, la terza e ultima visita che effettuiamo in questo magico mondo è a Dobbiaco, alla Latteria Tre Cime – Mondolatte. Questo caseificio ospita un piccolo museo con gli attrezzi del casaro e una serie di infografiche sulle Dolomiti patrimonio UNESCO, un valore aggiunto per il territorio. Gli allevatori che vi conferiscono il latte sono di Dobbiaco, San Candido e Villabassa. La struttura è abbastanza aperta da consentire, attraverso ampie vetrate, di vedere i locali di produzione e maturazione.
Ogni anno sono prodotte oltre mille tonnellate di formaggio, più tutti gli altri prodotti: latte fresco, burro, panna, ricotta, yogurt. Sembra incredibile ai non addetti ai lavori, ma la filiera del latte è tutt'altro che semplice, per fortuna è anche super controllata da organismi pubblici e privati “accreditati”, poiché il latte è ritenuto un alimento necessario alla vita e, in un certo senso, anche sinonimo di vita. Ma è anche una produzione complessa e non sempre redditizia, per esempio con cento litri di latte si producono solo nove litri di formaggio a media stagionatura. Ecco perché i formaggi stagionati sono normalmente così cari!
La degustazione pomeridiana comprende: ricotta, formaggio Dobbiaco, Dobbiaco con le erbe, fumichello, inticina, grana montanaro, e... un assaggio di vino rosso di Caldaro. Peccato che l'altitudine e il clima non lo consentano, altrimenti qui si potrebbero coltivare le viti e fare il vino.
Meglio così: i beni più preziosi della montagna, come ci viene sempre ribadito, sono l'aria e l'acqua, senza le quali l'Alta Pusteria non sarebbe così bella. E pazienza se non produce vino, perché poco più a sud in provincia di Bolzano si estendono vigneti d'alta quota dai quali nascono vini pregiatissimi: non solo i già citati vini rossi, ma anche i vini bianchi da vitigni aromatici, i miei preferiti sono il Gewurztraminer e il Sauvignon.
E allora concludiamo la degustazione come si dice qui: Prosit!
Testo e foto di Roberta Zennaro.
Altre informazioni le trovate sul sito del Consorzio Turistico Alta Pusteria.
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