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Ischia, l'isola del trekking

Siete mai stati a Ischia? Nemmeno io, ancora... il mio caro amico Joshua, che mi ha fatto scoprire tanti angoli dei suoi amati States, ci ha vissuto qualche mese e stavolta ci consiglia un aspetto meno conosciuto dell'isola.
ischia isola trekking
foto di *lucaNRT* su Flickr

"Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l'ombra che non c'era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre". 
(Josè Saramago, Viaggio in Portogallo, 1981). 

Ha ragione Saramago. Molti, infatti, pensano di conoscere l’isola più grande del Golfo di Napoli per il sol fatto di esserci stati più volte. Altri, pensate un po’, perché ci abitano. Poi magari si scopre che né gli uni, né gli altri sono mai stati ai Pizzi Bianchi, a Piano Liguori, e in più di un caso nemmeno sulla cima del Monte Epomeo, il gigante buono che da solo occupa più di un terzo dell’isola. 

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foto di Phlegrean su Flickr

Il punto è che Ischia non si svela mai del tutto a chi viene soltanto in vacanza. Bisogna viverla, anche perché si intuisce subito che non è di quei posti con una piazza, qualche bar, un paio di ristoranti e basta. Diventa importante allora sapere come muoversi, soprattutto se si ha voglia di fare qualcosa di diverso dai soliti giri. Per esempio, qualcosa per cui occorrano scarpe comode, abbigliamento tecnico e zaino in spalla come le tre escursioni sopra menzionate. Tutte e tre mappate dal Club Alpino Italiano e inserite nel 2011 negli itinerari geo-ambientali della Regione Campania. Delle tre, la prima è senza dubbio la più difficile. 

I Pizzi Bianchi si trovano nel comune di Serrara Fontana, in località “Noia”, topos che è la forma italianizzata del greco “a no gheon” che sta per “parte alta”. Esattamente come Anogeia, piccolo comune dell’isola di Creta senza sbocchi sul mare. La differenza è che Noia, sull’isola d’Ischia, lo sbocco a mare ce l’ha, e il sentiero per arrivarci è proprio quello dei Pizzi Bianchi. Ma le somiglianze non finiscono qua. Se dalla filologia passiamo alla geologia, scopriamo che i Pizzi Bianchi sembrano quasi la versione miniaturizzata dei più celebri “Camini delle Fate” del Göreme National Park in Cappadocia. Una straordinaria testimonianza di “argillificazione di piroclastiti” che dice molto sulla storia geologica della più grande delle isole partenopee. 

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I Pizzi Bianchi | foto di Fiore S. Barbato su Flickr

Come molto racconta l’escursione a Piano Liguori, antico villaggio rurale del comune di Ischia a quasi 300 metri sul livello del mare. Ci si arriva dal borgo di Campagnano, piccolo centro abitato della parte interna, passeggiando tra filari di vite e una rigogliosa vegetazione mediterranea che spiega perché “Isola Verde” sia l’altro appellativo con cui Ischia è conosciuta nel mondo. In questo caso, è interessante osservare il “paesaggio del vino” del versante sud-orientale dell’isola d’Ischia, profondamente diverso dalla costa ovest dove i pendii declinano molto più dolcemente sul mare arrivando a ospitare più di un filare di vita per terrazza. A Piano Liguori invece abbiamo terrazzamenti con pendenze del 40%, a cui va aggiunta l’assenza dei muri a secco a protezione delle coltivazioni. Uno scenario che spiega come mai la viticoltura a Ischia sia stata definita “eroica”, tanta è la fatica che si intuisce dietro condizioni ambientali così difficili. 

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Panorama dal Monte Epomeo | foto di 2benny su Flickr

Condizioni assai differenti da quelle che si incontrano sul sentiero 501 del CAI che porta alla vetta del Monte Epomeo. In questo caso, la ricca presenza di tufo verde spiega quasi da sola l’intero paesaggio: dalla mulattiera scavata nel soffice tufo, alla fertilità del suolo, alla chiesa rupestre dell’Eremo di San Nicola (quota 789 m. s.l.m.) fino alle “parracine” i muri a secco a delimitazione dei confini cui si è accennato in precedenza. 

Insomma è il trekking uno dei segmenti turistici più importanti dell’isola d’Ischia. Un territorio - giova ricordare - in grado di fatturare più di un terzo del PIL turistico della Campania. Più delle celebrate Capri, Sorrento, Positano e Amalfi. Più di qualsiasi altra località turistica della regione.

Un ultimo consiglio? Trascorrete qualche giorno a Ischia... Per la scelta dell’hotel affidatevi a prontoischia.it (tel.081.381.308.90). Io mi sono trovato a meraviglia, prima di decidere che per qualche mese questa splendida isola sarebbe stata la mia dimora. 
Ischia Vi aspetta!!!

Testo di Mr Joshua.


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