Impianti con facilitazioni per l'accesso, personale preparato, 11 rifugi accessibili con carrozzina: la montagna dell'Alpe Cimbra accoglie i disabili a braccia aperte!
Sciare penso sia una delle attività sportive che divide di più: o piace o non piace. Non ho mai conosciuto persone tiepide in materia: il brivido che si prova sfrecciando in velocità sui pendii bianchi di neve fa innamorare subito; oppure mette addosso un’agitazione tale (anche se si sta facendo il primo spazzaneve) da fare dire per sempre “questo non fa per me”.
A me, personalmente, è sempre piaciuto.
Qualcuno obietterà, anche a ragione, che esiste oltre allo sci alpino lo sci nordico, lo sci alpinismo, lo sci orientamento, lo sci di fondo, il monoski e molte altre attività.
Non tutti però hanno la possibilità di provarle: penso alle persone che non possono per impedimenti fisici e psichici. Un disabile che si vuole approcciare a questo tipo di attività, o una famiglia che voglia fare provare ad un suo congiunto il piacere e la bellezza del mondo dello sci spesso deve scontrarsi con un grande numero di impedimenti.
Questo vale anche in senso più lato, ma ora non voglio parlare degli ostacoli che quotidianamente devono affrontare i disabili e le loro famiglie nelle loro città, a partire magari dall’automobile parcheggiata davanti allo scivolo per carrozzine. Voglio raccontare quello che penso sia una bellissima iniziativa, segno di profonda civiltà, che spero venga copiata quanto prima in molti altri luoghi d’Italia.
Tra i monti del Trentino, tutta la Ski Area di Folgaria e dell’Alpe Cimbra (di cui vi parlavo nel post "La montagna dell'Alpe Cimbra") ha intrapreso un percorso progettuale che ha reso il suo territorio accessibile a tutti, in modo che chiunque - al di la di qualsiasi forma di disabilità - possa cimentarsi nell’esperienza degli sport di scivolamento (snowboard, sci alpino e sci di fondo).
Per capire l’enormità di questa impresa bisogna riflettere che in questa area hanno lavorato su due piani differenti ma complementari. Il primo è quello più tecnico e materiale: gli impianti oggi sono dotati di facilitazioni per l’accesso, undici rifugi situati nel comprensorio sono accessibili e soprattutto dotati di carrozzina, per consentire agli sciatori “sitting” che li raggiungono di fare un rapido passaggio monosci - carrozzina e godersi il relax al caldo, ed al centro Scie di Passione a Passo Coe ci sono oltre dieci parcheggi riservati.
A questo aspetto si collega e lo completa quello umano: il personale è stato opportunamente formato e i maestri di sci sono preparati ad accompagnare veramente tutti sulla neve. La scuola offre anche competenze ed appositi ausili per sciare con persone ipovedenti. Ma l’accessibilità completa non si ferma sulle piste da sci: anche gli albergatori e le strutture ricettive in generale sono in grado di sostenere questa sfida che, al di là delle belle parole, è molto impegnativa.
Oggi nel comprensorio di Folgaria ed Alpe Cimbra ci sono con oltre dieci attrezzi tra monosci e dual sci, adatti ad ogni tipo di caratteristica fisica e disabilità, il Bass Board, uno snowboard speciale per allievi speciali, è possibilità di noleggiare l’attrezzatura.
Per dare idea del successo basta dire che nel corso della stagione 2013/2014 più di cento carrozzine hanno messo le ruote sulla neve di Passo Coe e in tantissimi hanno iniziato a sciare con i Maestri della scuola Scie di Passioni.
Qui si è formata Sofia Righetti: bellissima ragazza disabile dalla nascita, grazia alla scuola Scie Di Passione ha iniziato a sciare, ed è stato subito amore. In tre anni di allenamenti nel comprensorio di Folgaria è diventata campionessa italiana di Gigante e di Speciale e adesso punta alla Olimpiadi.
Un grande progetto unito ad una grande preparazione ha dato grandi risultati!
Testo di Enrico Giuliani.
"Sul mio blog Bassa velocità scrivo di stazioni, ferrovie e treni: nonostante ritardi, linee soppresse, architetture abbandonate e molte altre cose che non vanno, questo mondo fatto di traversine, viaggiatori e pensiline continua ad affascinarmi come tanti anni fa. Per me muoversi a bassa velocità significa molte cose: fare del viaggio stesso una esperienza, portare rispetto verso i territori che si attraversano, prendersi il tempo necessario per godere di quello che si vede attorno a noi, e costruire un ricordo indelebile.
Viaggiare in treno può essere il modo migliore per realizzare tutto questo."
Foto tratte dal sito www.alpecimbra.it
Per ulteriori informazioni: www.visitfolgaria.it.
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