La prima volta per me. E, come tutte le prime volte, avevo gli occhi e il cuore pieni di emozioni... emozioni che Malta non lascia spegnere mai.
Non ero pronta, non sapevo a cosa stavo andando incontro, le uniche informazioni che avevo su Malta erano quelle apprese dalla mia compagna di viaggio: la guida cartacea dell'isola.
La prima vera sorpresa l'ho avuta sentendo parlare i maltesi: mi aspettavo il maltese, mi aspettavo l'inglese, ma non mi sarei mai aspettata... il siciliano!
La lingua dell'isola infatti conserva tante tracce di tutti quei popoli che l'hanno occupata e conquistata. Parole inglesi, arabe e siciliane che si mescolano per formare una lingua tutta nuova, dai suoni strani che hanno un suggestivo effetto ipnotico.
La capitale di Malta è La Valletta: una bellissima città che si lascia scoprire a piedi, vicolo dopo vicolo, mentre vi parla di Cavalieri, Gran Maestri, Normanni del Regno di Sicilia... ogni cultura ha lasciato la sua traccia per queste vie e queste mura, creando qualcosa di unico al mondo.
Se riuscite a non lasciarvi distrarre troppo dalle bellezze che vi circondano, tenete d'occhio l'orario e a mezzogiorno in punto (o anche alle 16) fatevi trovare ai Giardini di Barakka: riceverete il saluto dei cannoni dalla Saluting Battery, un tempo dei Cavalieri di San Giovanni, a cui appartenevano anche questi meravigliosi giardini. Non solo: da qui si gode anche la vista migliore sul porto!
I giardini si dividono in due parti, Superiori (Upper) e Inferiori (Lower). Quelli superiori sono i più famosi, grazie alle splendide vedute che offrono, mentre quelli inferiori sono il luogo ideale per rilassarsi e sfuggire allo stress cittadino (anche se io di stress qui proprio non ne ho trovato!).
In realtà c'è un terzo giardino, il Giardino Hastings, dedicato al secondo governatore di Malta, con tanto di statua a lui dedicata, circondata da splendide viste sul porto Marsamxett.
Ciò che più di ogni altra cosa rappresenta la città è senza dubbito il Forte Sant'Elmo. Il simbolo della resistenza dell'isola all'attacco degli ottomani, ma anche di tutta la resistenza cristiana. Dedicato al santo protettore dei marinai, separa la grande baia di Il-Port-il-Kbir da Marsamxett ed è il primo forte visibile quando si arriva all'isola.
Oggi ospita il National War Museum, con l'unico biplano sopravvissuto alla guerra.
Un fiero pezzo di storia che rappresenta molto più di ciò che si vede.
La cosa più particolare della capitale maltese, un vero e proprio colpo d'occhio, sono i suoi famosi e colorati balconi, chiamati gardjoli, elementi affascinanti e distintivi dell'isola.
Distintivi lo erano anche quando vennero costruiti: infatti più una famiglia era ricca, più poteva permettersi un balcone ricco, colorato e lavorato. Ancora oggi, durante le feste, vengono addobbati e resi ancora più belli.
Gli intarsi che li definiscono sono splendidi, fantasie di artisti sconosciuti che hanno regalato all'isola quel tocco in più, originale... quel qualcosa che quando torni a casa non dimentichi, quella cosa che mostri per prima quando racconti del viaggio.
Anche se, lo ammetto, quando mi hanno chiesto di raccontare di Malta non sapevo da dove iniziare... di solito rispondo con una domanda “Quando ci torniamo?”
Non ero pronta, non sapevo a cosa stavo andando incontro, le uniche informazioni che avevo su Malta erano quelle apprese dalla mia compagna di viaggio: la guida cartacea dell'isola.
La prima vera sorpresa l'ho avuta sentendo parlare i maltesi: mi aspettavo il maltese, mi aspettavo l'inglese, ma non mi sarei mai aspettata... il siciliano!
La lingua dell'isola infatti conserva tante tracce di tutti quei popoli che l'hanno occupata e conquistata. Parole inglesi, arabe e siciliane che si mescolano per formare una lingua tutta nuova, dai suoni strani che hanno un suggestivo effetto ipnotico.
Se riuscite a non lasciarvi distrarre troppo dalle bellezze che vi circondano, tenete d'occhio l'orario e a mezzogiorno in punto (o anche alle 16) fatevi trovare ai Giardini di Barakka: riceverete il saluto dei cannoni dalla Saluting Battery, un tempo dei Cavalieri di San Giovanni, a cui appartenevano anche questi meravigliosi giardini. Non solo: da qui si gode anche la vista migliore sul porto!
In realtà c'è un terzo giardino, il Giardino Hastings, dedicato al secondo governatore di Malta, con tanto di statua a lui dedicata, circondata da splendide viste sul porto Marsamxett.
Ciò che più di ogni altra cosa rappresenta la città è senza dubbito il Forte Sant'Elmo. Il simbolo della resistenza dell'isola all'attacco degli ottomani, ma anche di tutta la resistenza cristiana. Dedicato al santo protettore dei marinai, separa la grande baia di Il-Port-il-Kbir da Marsamxett ed è il primo forte visibile quando si arriva all'isola.
Oggi ospita il National War Museum, con l'unico biplano sopravvissuto alla guerra.
Un fiero pezzo di storia che rappresenta molto più di ciò che si vede.
Distintivi lo erano anche quando vennero costruiti: infatti più una famiglia era ricca, più poteva permettersi un balcone ricco, colorato e lavorato. Ancora oggi, durante le feste, vengono addobbati e resi ancora più belli.
Gli intarsi che li definiscono sono splendidi, fantasie di artisti sconosciuti che hanno regalato all'isola quel tocco in più, originale... quel qualcosa che quando torni a casa non dimentichi, quella cosa che mostri per prima quando racconti del viaggio.
Testo e foto di Rosetta Carnevale, inviata a Malta per Girovagate per il progetto #MaltaIsMore.
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1 commento
Grazie Alessandro! Sto cercando post e info su Malta e mi sono ricordata che tu c'eri stato da poco :)
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