Tra terra e mare, 5 cose imperdibili da fare a Lanzarote, isole Canarie.
Ho letto mille definizioni di Lanzarote ma sinceramente se me lo chiedesse un amico non saprei come descriverla in due parole. Gli direi che è un'isola che rifiuta la banalità, i colori tenui e le... definizioni. Un'isola dai contorni e dai contenuti aspri e decisi, che regala panorami unici che spaccano il cuore in due. Lanzarote è una scossa al torpore, una bellezza naturale in parte trasformata in opera d'arte o se preferite un'opera naturale preservata e ritoccata dal genio di Cesar Manrique, il talento poliedrico nato ad Arrecife, la capitale, che le ha dato un'impronta originale ed indelebile.
Lanzarote, la più nord-orientale dell'arcipelago delle Canarie, è unica e particolare. E uniche e particolari non possono che essere le esperienze che potete fare quando vi trovate là, a 100 km dalla costa africana, in questa terra che nel 1730 venne sconvolta da una serie di epiche eruzioni vulcaniche che cambiarono per sempre la morfologia di 1/3 della sua superficie, distruggendo paesi e modificandone la storia.
ATTRAVERSARE IL PAESAGGIO LUNARE DI TIMANFAYA
Il parco nazionale di Timanfaya è l'emblema di Lanzarote. Buona parte dei 300 coni vulcanici di Lanzarote sono concentrati qui, nell'area che più di tutte assomiglia all'inferno sulla Terra. Entrarci in contatto non è facile, perchè come tutta l'isola il parque nacional è una riserva della Biosfera protetta dall'Unesco e qui le regole di accesso sono estremamente rigide: vietato calpestare le rocce laviche (soprattutto per una questione di sicurezza) e vietato percorrere la strada asfaltata realizzata al suo interno; con l'eccezione dei suoi pullman, ovviamente.
Esiste però un'alternativa: prenotare anticipatamente una delle 8 escursioni di trekking (accompagnate da una guida che parla spagnolo o inglese) organizzate dalla Reservas Parques Nacionales (ne ho parlato nel post dedicato al parque nacional de Timanfaya).
IN BICICLETTA LUNGO LA COSTA DI PLAYA BLANCA
Lanzarote è anche sinonimo di spiagge. Alcune di sabbia nera, altre bianche; alcune meta prediletta di surfisti, altre invece più tranquille e adatte alle famigliole. Nel sud dell'isola, in località Playa Blanca, ci sono probabilmente le più frequentate e allo stesso tempo le più spettacolari. Piccole o lunghe distese di fine sabbia dorata, bagnate da acque trasparenti e protette da rocce e scogliere.
Fino alla punta omonima trovate le spiagge di Papagayo, semplicemente bellissime. Visitatele una ad una passeggiando sul litorale e salendo sui leggeri promontori che si affacciano su queste insenature. Oppure prendete una bicicletta a noleggio ed esplorate tutta la zona.
ASSAGGIARE I VINI E AMMIRARE IL PAESAGGIO DE LA GERIA
La tecnica utilizzata dalle generazioni di contadini che vissero dopo la grande eruzione del 1730 è al tempo stesso semplice e geniale e consiste in 2 passaggi: 1) la singola vite viene interrata tra i picon, piccoli sassi di lava pietrificata che hanno la capacità di assorbire l'umidità di giorno e rilasciarla di notte, quando la temperatura si abbassa; 2) ogni piantina viene circondata da muretti semicircolari che la proteggono dal vento incessante di Lanzarote.
Il risultato potete vederlo in queste foto. E degustarlo alla Bodega La Geria o in una delle cantine di Lanzarote.
Ancora un vulcano come protagonista ma stavolta parliamo di un'eruzione di 5000 anni fa. La Corona, è lui il responsabile principale della formazione delle grotte e dei lunghi tunnel sotterranei che in seguito alla solidificazione della lava e all'arrivo dell'acqua dell'oceano dettero vita al Jameos del Agua. Cesar Manrique (Ancora tu...) fece il resto. Il progetto, ideato nel 1968, divenne realtà nel 1987 e l'incredibile ambiente naturale dei Jameos (le cavità delle grotte vulcaniche) venne plasmato, sotto la tutela della fondazione intitolata all'artista spagnolo, trasformandolo in un luogo straordinario che ospita un ristorante-bar, un auditorium, un museo e una piscina esterna.
CENARE NELLE GROTTE DEL JAMEOS DEL AGUA
Tutto nel rispetto della natura e dello stile architettonico tradizionale di Lanzarote.
FARE SUP!
Cos'é??
E' l'acronimo di Stand Up Paddling, una specie di surf praticato preferibilmente quando il mare (o in questo caso, l'oceano) è una... tavola piatta!
In teoria è molto più semplice del surf: basta salire sulla board e pagaiare con un remo stando in piedi, in posizione eretta. In equilibrio...
Foto di SUP-Lanzarote |
La SUP board è un po' più corta della longboard che viene utilizzata per surfare (possono essere usate le tavole da windsurf leggero) e ovviamente più lo specchio d'acqua è piatto e maggiori saranno le possibilità di scivolare sull'acqua per un lungo tratto; anche per chi, come me, ha nell'equilibrio uno dei suoi meno fedeli alleati.
Il SUP nasce ufficialmente negli anni '70 da un'idea del mitico Laird Hamilton, la leggenda vivente del surf, anche se nei suoi diari di viaggio del 1778 l'esploratore James Cook parlò degli abitanti delle Hawaii che solevano spostarsi sull'acqua stando sopra delle lunghe tavole, in piedi.
A Lanzarote il SUP ha un solo nome: Sup-Lanzarote, il centro specializzato negli sport acquatici che si trova all'interno del Sands Beach Hotel sulla costa Teguise, nel nord est dell'isola.
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Altre informazioni su Lanzarote potete trovarle sul sito delle Islas Canarias.
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