Ho fatto rafting e sono ancora viva per raccontarvelo! Scherzi a parte, il rafting, disciplina sportiva a tutti gli effetti che prende il nome dal raft, il gommone inaffondabile e autosvuotante utilizzato per la discesa, può essere un’esperienza per tutti, grandi e piccini e persino, come è capitato durante il mio #raftingsulticino, per quadrupedi!
Dove, quindi, approcciarsi a questa disciplina? Nel cuore del Parco del Ticino, dove dal 2003 opera l’associazione sportiva AqQua.
Il Ticino è un fiume navigabile per 40 km dal lago sino alla sua confluenza nel Po al ponte della Becca, dopo Pavia. I percorsi che AqQua propone si snodano da Magenta sino a Bereguardo, lungo una delle tratte del fiume più intatte e lontane da strade e costruzioni umane.
Scendere in raft su un fiume come il Ticino, oltre ad essere un'attività perfetta per le famiglie ed i bambini, è anche l’ideale per tutti coloro che desiderano abbinare un’attività sportiva all’osservazione naturalistica.
Accompagnata da Alberto, Presidente di AqQua e istruttore della Federazione Italiana Rafting, dopo una debita formazione e vestizione (AqQua fornisce tutta l’attrezzatura necessaria per la discesa), sono partita alla scoperta delle biodiversità presenti nel Parco del Ticino, uno dei più estesi d’Italia (snodandosi tra il Piemonte e la Lombardia). Sono oltre 2400 le specie del regno animale presenti in quest’area, prevalentemente volatili e pesci, e oltre 1100 le specie del regno vegetale.
Già l’acqua…in questa parte del Ticino è così limpida ed invitante che non ho resistito e ci ho pure fatto il bagno, ma con giubbotto di sicurezza e caschetto, perché la sicurezza per gli amici di AqQua viene prima di tutto!
Potrei elencarvi altri 100 motivi per visitare questa bellissima zona alle porte di Milano, ma lascio a voi il piacere della scoperta, dandovi solo un ultimo consiglio: il Parco del Ticino è meta ideale anche gli appassionati di architettura industriale: nei pressi della sede di AqQua si trova, infatti, la centrale idroelettrica Ludovico il Moro, costruita agli inizi del ‘900 dall’architetto Moretti in stile liberty. Al suo interno sono conservati il bancone di comando originale, due turbine di eccitazione dinamica e il gruppo 1 che ha funzionato fino al febbraio 2003 per ben 99 anni.
Grazie a visite guidate, periodicamente organizzate da personale Enel, è possibile capire il processo di produzione dell’energia idroelettrica: la centrale utilizza parte delle acque del Ticino che, tramite il “Naviglio Sforzesco”, vengono convogliate nel bacino di carico. Passando attraverso condotte forzate e sfruttando un dislivello di 18 metri, l’acqua aziona le turbine (ecco la trasformazione dell’energia cinetica in energia elettrica per mezzo dell’alternatore) per poi essere restituita al fiume.
INFO UTILI
www.raftingsulticino.it
info@raftingsulticino.it
Tel.+39 349 55 600 78
Testo di Arianna The Travel Planner, personal assistant tutto fare 24 ore su 24 con l'hobby della scrittura, vive di viaggi e musica, il suo rimedio contro la banalità del quotidiano.
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