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Scanno, perla dell'Abruzzo e uno dei borghi più belli d'Italia

scanno abruzzo

"Scanno è un piccolo comune abruzzese che non raggiunge i 1900 abitanti" (Wikipedia dixit, parola più parola meno). E, in sintesi, così continua: in provincia di L'Aquila, tra la piccola Riserva Naturale Regionale Monte Genzana e Alto Gizio e il parco Nazionale d'Abruzzo, è stato inserito tra i Borghi più belli d'Italia.
Ammetto la mia ignoranza, ma io fino a qualche settimana fa non ne avevo mai sentito parlare (e nemmeno Sara)... qualche giorno prima della partenza però, chiedendo un po' tra i miei amici blogger (girelloni!) se qualcuno fosse mai andato in quella zona, scopro che non è esattamente quel che si potrebbe definire un Carneade.

E insieme all'entusiasmo che traspare dalle loro parole mi arrivano numerosi suggerimenti: Lucia mi consiglia di andare in via dei fotografi, "un posto affacciato su un bellissimo scorcio del paese", Camilla mi segnala il suo post sul lago di Scanno, Simonetta mi parla delle Gole del Sagittario che si intravedono passandoci in auto e conoscendo la mia sensibilità in materia sa che seguirò la sua esortazione "mangia il pan dell'orso!". E durante i nostri tre giorni di permanenza si aggiungono altri inviti, come il "Mi raccomando, a #Scanno regala la Presentosa a @avventurosara!" di Claudia (cosa sia la Presentosa ve lo svelerò a breve...).

scanno abruzzo

Ok, nel centro-sud Italia, in particolar modo nel Lazio, in Abruzzo, in Molise e in Campania, Scanno è abbastanza noto. In fondo da Roma la separano appena 150 km e da Napoli 175... se però vi spingete verso lo stivale o la zona centrale del nostro Paese, la sua notorietà diminuisce drasticamente. Non c'è da stupirsi: non è la prima volta che mi capita di scoprire un borgo o un intero territorio ed esclamare "ah, però, niente male! Ma dove ti eri nascosto finora?!". L'Italia è piena di piccoli e grandi gioielli e non passa giorno senza che non senta qualcuno constatare amaramente che "potremmo campare grazie solamente alle nostre bellezze, ma purtroppo non sappiamo valorizzarle adeguatamente". Anche a voi, sono sicuro, sarà successo in più di un'occasione ascoltare una frase di questo tipo.

Ecco, Scanno fa parte di quel patrimonio semi-sconosciuto che farebbe la fortuna di qualsiasi altro Paese di questo mondo (in Italia invece... beh, lasciamo perdere questo discorso!).

SU E GIU' PER LE VIUZZE DEL BORGO


Di origini romane, Scanno può fregiarsi di un centro storico davvero bello, di quelli che fanno letteralmente impazzire i turisti inglesi ed americani. Con belle stradine lastricate, lunghe scalinate e viuzze che si affacciano sulle pendici boscose delle montagne, così vicine che sembra quasi di toccarle con le dita. 

scanno abruzzo

Con terrazzini in ferro battuto e balconi barocchi, affascinanti portali che recano il simbolo delle oltre 70 antiche famiglie scannesi di nobili origini o arricchitesi grazie al commercio della lana e alla fiorente pastorizia e vecchie botteghe artigiane.

scanno abruzzo

Con case arroccate sulla roccia e concatenate le une altre da un sistema di imbragatura fatto di sostegni e pali di ferro, talmente saldo che quando i due terribili terremoti del 1706 e 1733 devastarono L'Aquila e Sulmona, Scanno rimase quasi illeso (e anche nel 2009 il terremoto per fortuna non ha recato grossi danni).
 
scanno abruzzo

Con palazzi storici che mostrano sulle facciate i segni vigorosi del passato al pari dei volti di quelle donne nate tra le due grandi guerre, che ancora oggi sfoggiano gli abiti tradizionali e assomigliano così tanto alle loro madri, consegnate alla storia dalla pellicola dei fotografi Cartier-Bresson e Giacomelli; e chiesette, tante, ben 14.

scanno abruzzo

Uno dei Borghi più belli d’Italia. Non si stenta a crederlo. Ogni angolo, uno scorcio caratteristico.


SCANNO E LA PASTORIZIA


Come altri paesi abruzzesi, l'economia di Scanno era basata quasi esclusivamente sull'allevamento delle pecore. Grazie a loro le famiglie di contadini e pastori erano riuscite ad accumulare la pecunia (dal latino pecus...), ad accrescere le loro abitazioni dotandole di cantine, sottani e fondaci (ognuno destinato a uno scopo diverso come ad esempio ospitare i maiali o conservare il formaggio) e dare impulso alla cultura. 

Noi, al giorno d'oggi, facciamo un po' fatica a comprendere quanto effettivamente la "pecora" fosse importante per il sostentamento e il benessere di tutta la popolazione ma, tanto per rendere l'idea delle dimensioni di questo fenomeno basti pensare che i tratturi, quei lunghi percorsi erbosi o su terra battuta e roccia che attraversavano durante la transumanza il Sud da una regione all'altra alla ricerca dei migliori pascoli, erano larghi 111 metri!

Gli uomini lasciavano il paese per mesi e mesi e la gestione della famiglia era tutta sulle spalle della donna, così succube delle decisioni maschili sotto alcuni aspetti e così fondamentale sotto altri: sulle sue spalle incombeva il peso dell'educazione dei figli, della raccolta della legna al mattino, della lavorazione della lana. 

scanno abruzzo

Come vivevano le famiglie fino ai primi decenni del Novecento, quali utensili venivano impiegati giornalmente per la preparazione del formaggio e della pasta, per la tessitura e tintura della lana o per lavare i panni dal sapone ottenuto dal grasso degli animali lo potete vedere al museo della lana, in Strada Calata Sant'Antonio nel centro del paese.

scanno abruzzo 
All'interno di un ex mattatoio un gruppo di volontari ha allestito una mostra con gli oggetti donati dalle famiglie scannesi, dalle forbici per tosare le pecore ai mobili d'arredo, compreso un letto smontabile in legno! Tanti reperti storici che raccontano la storia della transumanza di Scanno e la vita quotidiana dei pastori.

LA TRADIZIONE DEL TOMBOLO


La storia di Scanno poggia sul lavoro di queste famiglie di pastori intorno alle quali tutto ruotava. Anche la tradizione del merletto a tombolo è legata in qualche modo alla pastorizia: incredibile a dirsi, ma arrivò insieme ai muratori comaschi giunti a Scanno per costruire portali e case, anzi, insieme alle loro mogli...

Oggi l'arte del merletto scannese e la tecnica del lavoro del pizzo a fuselli vengono portati avanti da poche donne scannesi ma con grande passione. Una di queste è Federica Silvani, che dopo aver imparato da due signore del paese è riuscita nel giro di pochi anni ad allestire una piccola mostra e ad unire due tradizioni, quella del merletto scannese a quella orafa, creando dei gioielli con una struttura brevettata in oro (un sistema di ancoraggio forato metallico realizzato dall'orafo Francesco Rotolo). 
Il risultato potete ammirarlo in questa foto e nel suo negozio a Scanno "Il mio tombolo".

scanno abruzzo

LA TRADIZIONE ORAFA E LA PRESENTOSA


Scanno vanta una lunghissima tradizione nell'arte orafa e tuttora ci sono botteghe che la portano avanti di generazione in generazione. Una di queste è l'azienda orafi Rotolo, aperta dalla fine dell'1800 da Diomede e oggi nelle mani del bisnipote Francesco, "un artigiano", come suole definirsi lui stesso, che progetta nel più piccolo dettaglio dei piccoli capolavori, confrontandosi con il cliente, stimolandolo e coinvolgendolo nella creazione di esemplari davvero unici ed originali.

In questo periodo di crisi alcuni orafi stanno tornando per così dire alle origini, e sempre più lavori vengono svolti su commissione: dal disegno fino al gioiello finito, Rotolo realizza pezzi unici come faceva suo padre, suo nonno e prima ancora suo bisnonno. Sempre in quel piccolo negozio che reca tante testimonianze storiche, a partire dalla collezione di 450 bottoni, frutto del lavoro dei suoi avi; un tempo infatti all'orafo veniva spesso ordinato di realizzare 12 bottoni per la decorazione del costume tradizionale scannese e allora invece di prepararne 12 ne confezionava uno in più che metteva in vetrina al fine di mostrare ai clienti la propria capacità.

scanno abruzzo

Un'altra bottega orafa di grande tradizione è quella dei Di Rienzo, nel cui negozio è presente un piccolo museo con gli utensili e gli strumenti utilizzati dalla famiglia attraverso le varie dinastie. E' qui che ho appreso che alcuni gioielli scannesi risalgono addirittura al XVI secolo ma che il simbolo per eccellenza di Scanno è datato 1700 e prende il nome di Presentosa

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Cos'è la "Presentosa"? Quella che D'Annunzio definì "una grande stella di filigrana con in mezzo due cuori"?
Me lo ha spiegato con molta simpatia un altro orafo, il signor Fronterotta: era il regalo che la madre dello sposo donava alla futura nuora come pegno d'amore del figlio un anno prima del matrimonio, generalmente il Natale precedente. I cuori simboleggiavano ovviamente quelli dei promessi sposi e la ragazza sfoggiava il monile in paese facendo la "presuntuosa", quella che si dà un po' di arie perchè sentimentalmente impegnata, comportandosi insomma da presentosa.

scanno abruzzo

Altri gioielli, alcuni dal significato apotropaico, fanno parte della tradizione scannese: uno di questi è l'"Amorino", un ciondolo con un putto alato che veniva regalato dai suoceri (sempre loro) alla sposa come segno benaugurante per la serenità della famiglia. "Le mannucce" è invece un anello della metà dell'800 in cui le mani di un uomo e di una donna avvolgono un cuore.

SCANNO, IL BORGO PIU' FOTOGRAFATO


A proposito dei bottoni dorati che decoravano il costume tradizionale femminile di Scanno, all'inizio ho parlato del viso delle donne, solcato dai segni del tempo, immortalato negli anni da alcuni grandi fotografi. 

Negli anni '60 ci fu un autentico boom di notorietà di Scanno nel campo della fotografia grazie agli scatti sulla vita quotidiana delle donne scannesi ad opera di due artisti, oggi omaggiati da una targa in paese che recita "ai grandi maestri della fotografia Cartier-Bresson e Giacomelli che affascinati dalla bellezza dei luoghi hanno immortalato Scanno". 

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Una fotografia di Giacomelli del 1957, "Scanno boy" raffigurante un ragazzino che passeggia con le mani in tasca e quattro donne in abiti tradizionali, venne esposta al MOMA di New York nel 1964 e in un certo senso fece esplodere la Scanno-mania.

Se andate a Scanno potete divertirvi cercando di scattare foto dalle stesse angolazioni utilizzate da quei grandi fotografi 50-60 anni fa. Troverete che il centro storico di Scanno non è poi cambiato così tanto e che le donne del paese che hanno superato i 55 anni portano ancora il costume tradizionale!

scanno abruzzo 

PANORAMI MOZZAFIATO


Molti scatti che trovate in rete sono stati realizzati dalla strada che è stata battezzata via dei fotografi, di fianco alla chiesa di Sant'Antonio da Padova.
Altre ottime postazioni sono la piazzetta di fronte a quella chiesa e il belvedere che si raggiunge da via Domenico di Rienzo (a 100 metri alla sinistra dell'albergo Miramonti, la nostra base durante il soggiorno scannese | un'ottima sistemazione di cui vi parlerò presto) scendendo per un centinaio di metri fino a trovare una piccola terrazza che si affaccia sul paese.

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...E NON FINISCE QUI!


Devo ancora parlarvi del lago di Scanno a forma di cuore, dei suoi piatti tipici, dei grandi festeggiamenti in occasione della Processione dei Muli e delle Travi e... dell'orso di Scanno
Saranno i temi dei prossimi post 😊

Il pan dell'orso e altre specialità gastronomiche di Scanno.

Intanto potete dare un'occhiata al nuovissimo portale Visit Scanno, online da pochi giorni, con tantissime idee e proposte per visitare il borgo e i suoi dintorni.

scanno abruzzo 


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