Agosto, 6 giorni, un Ape Calessino a disposizione e un obiettivo: raggiungere Trapani e tornare al punto di partenza, Catania. Con la mappa della Sicilia davanti ai nostri occhi la tentazione di seguire un itinerario il più possibile litoraneo è stata troppo forte e così ci siamo lanciati! Queste sono le spiagge che abbiamo visto (e dove abbiamo fatto il bagno!) lungo i 1177 km di strada del nostro #SicilyTour con #TheGIRA.
Con 922 km su 1152 km totali, la Sicilia è la regione italiana ad avere il maggiore perimetro costiero balneabile e probabilmente il più vario dal punto di vista morfologico. Contrariamente a quello che si potrebbe pensare di tratti pianeggianti, anche sul mare, ce ne sono pochi, ma in compenso di scenari diversissimi tra loro se ne vedono tanti, dalle scogliere alte e rocciose sul mar Tirreno intervallate da ampie baie alle spiagge di ghiaia, sabbia o roccia (lavica e non) dello Ionio, per finire con la bassa costa meridionale in prevalenza sabbiosa.
6 giorni a bordo della nostra Ape Calessino, uno di quei casi cui la meta del viaggio è il viaggio stesso. Nonostante le tante ore trascorse a bordo della picciridda, il nomignolo che abbiamo dato al nostro rickshaw #vediamopositivo color rosso fiammante, non ci siamo limitati a veder scorrere lentamente il paesaggio intorno a noi e per quanto possibile abbiamo cercato di goderci i bellissimi posti (non solo spiagge) che abbiamo toccato lungo il tragitto, in modo che alla sua conclusione questa esperienza non fosse solo una fantastica collezione di fotografie.
GIORNO 1: DA CATANIA A NOTO
La prima tappa è la seconda più breve di tutto il tour. Partiamo dalla pasticceria Epoca di Catania dopo una tipica colazione a base di granita (al caffè io, alla mandorla Sara) e brioche catanese con il tuppo e ci dirigiamo verso Siracusa!
Dobbiamo tener conto che non essendoci bagagliaio dobbiamo portarci dietro gli zaini ogni volta che ci allontaniamo dall'Apetta, quindi a malincuore scartiamo Calamosche e scegliamo Fontane Bianche (SR). La spiaggia è lunga e sabbiosa, i fondali trasparenti; ma quanti bagnanti! Per il nostro primo bagno siciliano speravamo in qualcosa di meno affollato.... proseguiamo solo per pochi chilometri e arriviamo alla spiaggia della pineta del Gelsomineto, nel comune di Avola. Un po' più selvaggia, anche se siam ben lungi da definirla deserta. Il mare però è limpidissimo!
Il parcheggio costa un occhio della testa ma a qualche centinaio di metri dalla stradina che conduce alla spiaggia troviamo un parcheggio sterrato e lasciamo lì la picciridda. Qualche ora di relax, un paio di bagnetti e via, verso l'agriturismo A Lumia, una chicca a 3 km da Noto di cui vi parlerò nel prossimo post.
GIORNO 2: DA NOTO AD AGRIGENTO
E' durissima lasciare dopo una sola notte questo agriturismo, però il viaggio deve andare avanti! La prossima destinazione della giornata è Agrigento e la raggiungiamo percorrendo la strada lungo il litorale.
Scegliamo di goderci immediatamente le spiagge di Sampieri, un piccolo borgo delizioso nel comune di Scicli (RG) con le case direttamente affacciate sul mare, prima facendo un tuffo nelle acque che bagnano il paese e poi in quelle che lambiscono un'ampia baia, davvero stupenda e poco frequentata. Esattamente quello che stavamo cercando...
Donnalucata, Marina di Ragusa, Scoglitti e poi ancora Gela, Licata e infine Agrigento. Tra soste rinfrescanti a base di granita e qualche inevitabile scatto bucolico, giungiamo infine all'agriturismo Villa Diana, appena fuori la città di Agrigento.
GIORNO 3: DA AGRIGENTO A TRAPANI
E' davvero un peccato non poter visitare la Valle dei Templi. L'osserviamo da lontano, in silenzio le promettiamo di tornare a trovarla, e ripartiamo verso un altro luogo imperdibile, la Scala dei Turchi!
Però... un imprevisto rallenta la nostra tabella di marcia: a Porto Empedocle, poco prima di entrare in paese, scorgiamo con la coda dell'occhio un mare dalle tonalità turchesi riparato da una lunga scogliera. Impossibile non mettere la freccia e fermarsi alla baia del Kaos!
Ai piedi dell'altipiano delle argille azzurre, a un passo dalla casa natale di Luigi Pirandello, questa spiaggia sembra sorgere nel mezzo di un cantiere. Però la spiaggetta è pulita e tranquilla, l'acqua poi è uno spettacolo e invita a stare a mollo per una giornata intera.
Ed eccoci sul lungomare di Porto Empedocle! Lasciamo i bagagli alla gentilissima Capitaneria di Porto e dopo un epico scontro a calcio balilla con i due ragazzi dell'altra Ape Calessino (i simpaticissimi Marco Valente e Doc) raggiungiamo una delle mete dei nostri desideri.
Parcheggiamo la picciridda ad almeno 1000 metri dal più vicino ingresso al mare della Scala dei Turchi e mentre scendiamo attraverso un viottolo a zig-zag non possiamo fare a meno di scattare foto a ripetizione.
La Scala dei Turchi è una falesia bianchissima scolpita dal vento e dalla pioggia, un vero spettacolo della natura. Saliamo sopra facendo attenzione a non scivolare e ammiriamo dall'alto la spiaggia oltre la scogliera. Sebbene la sua bellezza non sia oscurata dall'enorme afflusso di turisti che da lontano sembrano tante piccole formiche intente a scalare una montagna di zucchero, se riuscite ad andarci fuori del periodo di alta stagione verrete ancora di più abbagliati dal suo splendore.
(Per la cronaca, abbiamo pagato quelle lunghe ore distesi sulla roccia candida o immersi nelle acque azzurre arrivando all'agriturismo Fattoria Spezia a Buseto Palizzolo (TP) a tarda notte... ma ne è valsa assolutamente la pena!)
GIORNO 4: DA TRAPANI A CEFALU'
Un rapido giro della fattoria segna l'inizio della giornata meno balneare del #Sicilytour. Il mattino ed il primo pomeriggio lo dedichiamo ad Erici!
Erice (Erici in siciliano) |
"L'Erice azzurro, solo tra il mare e il cielo divinamente apparito, la vetta annunziatrice della Sicilia bella!" cantava D'Annunzio. Gli aggettivi si sprecherebbero nella descrizione di questo borgo arroccato sul monte omonimo all'altezza di 750 metri sul livello del mare, ma li conserverò per un prossimo post...
Vi anticipo solo una foto scattata dalla spettacolare strada panoramica che porta al paese.
Nel tardo pomeriggio arriviamo a Scopello. Un giorno in più (come minimo) lo avremmo volentieri impiegato alla scoperta della Riserva dello Zingaro ed anche stavolta ci ripromettiamo di tornare, magari concedendoci una settimana per perlustrare San Vito lo Capo e le isole Egadi.
Arriviamo alla spiaggia privata della Tonnara di Scopello alle 18, un'ora sola prima della chiusura. Appena sufficienti per una toccata e fuga.
GIORNO 5: DA CEFALU' ALLE GOLE DELL'ALCANTARA
Il penultimo giorno ripartiamo dall'agriturismo Parco di Nonna Betty a Lascari (PA), distante solo pochi chilometri dalle Salinelle, un lungo arenile di sabbia fine bagnato da uno splendido mare; l'ideale per chi è in cerca di relax e per le famiglie con bambini piccoli.
E' l'ora di ripartire! 8 km e davanti ai nostri occhi appare una visione: Cefalù!
Non c'è tempo per vedere la città , però ne abbiamo abbastanza per un bagno nella sua spiaggia più a sud, praticamente deserta rispetto alle spiagge più centrali che vediamo passando in Ape sul lungomare.
Sarà l'ultimo bagno della giornata, anzi, il penultimo prima dell'arrivo della tromba d'aria....
La litoranea è un continuo saliscendi sul tratto settentrionale della Sicilia, poi, oltrepassata Messina, la strada si fa più dolce. A notte fonda arriviamo alla Tenuta Edonè, a Muscianò a Graniti (ME).
GIORNO 6: DALLE GOLE DELL'ALCANTARA A CATANIA
Il nostro agriturismo è un piccolo paradiso! E a poche centinaia di metri c'è l'ingresso delle Gole dell'Alcantara... Optiamo invece per una visita (e un bagno) alle Gurne dell'Alcantara, una serie di piccoli laghi scavati dal fiume nella roccia lavica. Bellissime! E quasi sconosciute rispetto alle Gole.
La lunghezza dell'ultima tappa è davvero poca cosa se confrontata alle altre così ne approfittiamo per un ultimo bagno a Giardini-Naxos, a metà strada tra Catania e Messina. Miracolosamente troviamo parcheggio sul lungomare (con l'Ape Calessino è più facile rispetto a un SUV!) proprio davanti alla spiaggia libera.
Rimane solo il tempo per passare da Taormina e fotografare quel piccolo capolavoro che si chiama Isola Bella.
Stavolta niente tuffo, abbiamo la riconsegna della nostra picciridda nei pressi del bar pasticceria Epoca di Catania dove ritroviamo i compagni d'Ape dell'avventura parallela. Non ci resta che raccontarci le nostre vicissitudini e gustare l'ultima granita di gelsi; l'anello si è chiuso.
Ciao ciao Sicilia, ci rivedremo!
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