La terza giornata di Roberta Zennaro in Germania del Nord è la più movimentata e ricca di spostamenti. Inizia a Lubecca, passa per Travemunde e Schwerin e finisce in tarda serata a Luneburgo.
Alle nove di mattina siamo da Niederegger, il tempio del marzapane in pieno centro di cui siamo i primi avventori. In un negozio privo di clienti ma pieno di ogni ben di dio, dove cresce la glicemia solo a guardare gli scaffali, faccio le foto di rito al piano terra poi saliamo al primo piano, da dove si gode la vista sull'area pedonale di Breiten Strasse, il municipio, i fiori e le bandiere.
Una coppia tedesca di mezza età fa una mega colazione davanti alla finestra (io non potrei mangiare tutta quella roba nemmeno a pranzo!) mentre noi assaggiamo una torta al marzapane di inusitata leggerezza, accompagnata da un ottimo caffè filtrato.
Ci spostiamo nell'area adibita a museo del marzapane per impararne la storia affascinante vecchia di mille anni, che mescola gli ingredienti esotici (mandorle, zucchero e spezie) alle scorribande dei mercanti attivi tra l'Asia, il Mediterraneo e il nord Europa. Impariamo a modellarlo, a partire da un impasto preparato con la ricetta segreta custodita dalla famiglia proprietaria del marchio, attiva dal 1806. Ora la fabbrica principale è stata spostata fuori città ma rimane il negozio e laboratorio nel centro di Lubecca, frequentato da ospiti di tutto il mondo. Modelliamo un topolino e un elefantino, mi diverto e li porto via per rifocillarmi al primo calo di zuccheri: il marzapane si conserva a temperatura ambiente, buono a sapersi.
Scendendo nel negozio lo troviamo pieno di clienti che impazziscono e acquistano di tutto. A una vera lezione di marzapane segue un'attività sull'acqua efficace per consumare energia, nel magico scenario della magica Lubecca. Percorriamo per due ore e mezza una buona parte dei canali su una tavola da surf dove noi in piedi pagaiamo: in inglese si chiama SUP che sta per Stand Up Paddling. Io che ho un ottimo rapporto con il vino ma un rapporto ballerino con l'acqua, per ridurre i rischi di rovinose cadute mi assesto sulle ginocchia per un poco fotogenico ma efficace kneel – paddling. Infatti non cado e mi oriento sulla via retta con i remi che servono via via per procedere in avanti, a destra, a sinistra, e per frenare in caso di bisogno.
I pericoli della caduta sono nulli, il canale qui è largo meno di dieci metri e l'acqua è pulita. Le molte imbarcazioni procedono lentamente e anche se vanno a motore creano poche onde, non tali da farmi perdere l'equilibrio. Basta stare attenti. Certo non faccio foto e mi godo la vista pazzesca di Lubecca dall'acqua, per di più con un impatto ambientale nullo, qualcosa di cui essere orgogliosa. Sotto un cielo blu intenso ci scorrono davanti agli occhi palazzi antichi eleganti colorati e case di mattoni rossi. Si riflettono nel Trave dove un'altra vita scorre, fatta di pescatori, barcaioli, sportivi e centinaia di turisti che ci guardano incuriositi. Mi diverto e mi stanco in quest'esperienza unica, che potrebbe durare 3-4 ore lungo tutto il perimetro dei canali se fossimo abbastanza determinati e spediti. Ma non lo siamo e quando decidiamo di tornare indietro non mi dispiace, anche perché la stanchezza e la tensione sulle gambe si fanno sentire e quando tocco la sponda erbosa da cui siamo partiti, alle 13, sono distrutta.
Ohiohiohi ripeto per mezz'ora mentre cerco di stendere i muscoli stando distesa sull'erba. E ho omesso che avevo la muta nera impermeabile, col costume sotto, per affrontare questa prova. Ci vuole molto tempo sia per cambiarci, sia per sgonfiare le tavole da SUP che poi messe in un borsone non pesano né occupano molto spazio e si possono portare via... per la prossima pagaiata. Si tratta di uno sport molto in voga, ideale per laghi fiumi e specchi d'acqua tranquilli.
Sono molto orgogliosa di averlo provato, anche se io son tutt'altro che coraggiosa. Flavio commenta quest'esperienza a Lubecca in toni diversi, perché lui ha avuto la fortuna di praticarlo una settimana prima in un altro scenario magico, tra i fiumi e i laghi della Karelia, nel nord della Finlandia. Dice che lassù il SUP era più divertente e il setting molto più vario, naturale. La mia curiosità viene alimentata ma intanto son contenta così! Tutto è bene quel che finisce bene, in questa zona residenziale ci sono altre piccole case stupende, con giardini fioriti e una calma surreale, con spazi per i giochi dei bambini, panni stesi e l'atmosfera di una comune. Un ottimo modo per salutare Lubecca e immaginarne la bellezza in un'altra stagione dell'anno, con altri colori e suggestioni. Ora però abbiamo Fame con la F maiuscola!!
In pochi minuti raggiungiamo in auto Travemunde, la “bocca del Trave” e rinomata spiaggia sul Mar Baltico, dove tanti tedeschi vengono a fare il bagno e a prendere il sole su spiagge – dicono – bianche. Brrr! Secondo il programma dovremmo pranzare ma anche vedere il vecchio faro e le barche ormeggiate nella baia dei pescatori, passeggiare sulla Promenade affollata di turisti nei tantissimi locali all'aperto (che mi sa tanto da Costa Azzurra, forse per questo si chiama Promenade). Qui vicino c'è anche una ripida scogliera lunga quattro chilometri, sottoposta alla costante erosione del mare: Brodtener Winkel. Ma abbiamo fame e in un'ora non possiamo fare tutto quindi passeggiamo e prendiamo al volo una birra e un panino con l'aringa, superlativo.
Alle nove di mattina siamo da Niederegger, il tempio del marzapane in pieno centro di cui siamo i primi avventori. In un negozio privo di clienti ma pieno di ogni ben di dio, dove cresce la glicemia solo a guardare gli scaffali, faccio le foto di rito al piano terra poi saliamo al primo piano, da dove si gode la vista sull'area pedonale di Breiten Strasse, il municipio, i fiori e le bandiere.
Una coppia tedesca di mezza età fa una mega colazione davanti alla finestra (io non potrei mangiare tutta quella roba nemmeno a pranzo!) mentre noi assaggiamo una torta al marzapane di inusitata leggerezza, accompagnata da un ottimo caffè filtrato.
torta a base di marzapane al Niederegger, storico locale dal 1806 a Lubecca |
Scendendo nel negozio lo troviamo pieno di clienti che impazziscono e acquistano di tutto. A una vera lezione di marzapane segue un'attività sull'acqua efficace per consumare energia, nel magico scenario della magica Lubecca. Percorriamo per due ore e mezza una buona parte dei canali su una tavola da surf dove noi in piedi pagaiamo: in inglese si chiama SUP che sta per Stand Up Paddling. Io che ho un ottimo rapporto con il vino ma un rapporto ballerino con l'acqua, per ridurre i rischi di rovinose cadute mi assesto sulle ginocchia per un poco fotogenico ma efficace kneel – paddling. Infatti non cado e mi oriento sulla via retta con i remi che servono via via per procedere in avanti, a destra, a sinistra, e per frenare in caso di bisogno.
Sono molto orgogliosa di averlo provato, anche se io son tutt'altro che coraggiosa. Flavio commenta quest'esperienza a Lubecca in toni diversi, perché lui ha avuto la fortuna di praticarlo una settimana prima in un altro scenario magico, tra i fiumi e i laghi della Karelia, nel nord della Finlandia. Dice che lassù il SUP era più divertente e il setting molto più vario, naturale. La mia curiosità viene alimentata ma intanto son contenta così! Tutto è bene quel che finisce bene, in questa zona residenziale ci sono altre piccole case stupende, con giardini fioriti e una calma surreale, con spazi per i giochi dei bambini, panni stesi e l'atmosfera di una comune. Un ottimo modo per salutare Lubecca e immaginarne la bellezza in un'altra stagione dell'anno, con altri colori e suggestioni. Ora però abbiamo Fame con la F maiuscola!!
Alle 15 ci rimettiamo in auto: attraversiamo campagne verdissime coltivate a cereali e punteggiate da mulini, canali, boschetti, alla volta di Schwerin....
...to be continued
Foto e testo di Roberta Zennaro.
INFORMAZIONI UTILI
- Cafe Niederegger, Breite Str. 89, Lubecca.
- Surf-Center Lubecca, St.-Jürgen-Ring 64, Lubecca.
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