Il racconto di #Cinafaidate inizia con Pechino! Ilaria ci parla del suo arrivo in aeroporto, della visita a piazza Tienanmen, al Taimiao Temple e al parco Jing Shan da cui si ammira uno strepitoso panorama sulla Città Proibita.
10 ore di aereo e 5 film non stop alternati a pranzi e spuntini offerti dalla compagnia e finalmente atterriamo nella nebbiosa Cina! Le prime sensazioni sono quasi familiari, sembra di essere all’aeroporto di Stansted di Londra, a parte la fila interminabile per il controllo del passaporto e per la registrazione dell’ingresso.
Perché ho usato l’aggettivo "nebbiosa" all'inizio?
In Cina c’è talmente tanto inquinamento che il cielo è sempre un po' grigio, anche quando sembra azzurro in realtà appena raggiungi un punto panoramico ti accorgi di avere davanti una nebbia che ti impedisce di vedere lontano... e dall'aereo è ancora più visibile. Questa nebbia non ci ha mai abbandonato ma ammetto che mi aspettavo di peggio. Non ho visto molta gente con la mascherina e l’aria era respirabile, però bisognerebbe sapere se anche i miei polmoni erano della stessa opinione, e anche la mia pelle, visto che "sudavo nero"!
Perché ho usato l’aggettivo "nebbiosa" all'inizio?
In Cina c’è talmente tanto inquinamento che il cielo è sempre un po' grigio, anche quando sembra azzurro in realtà appena raggiungi un punto panoramico ti accorgi di avere davanti una nebbia che ti impedisce di vedere lontano... e dall'aereo è ancora più visibile. Questa nebbia non ci ha mai abbandonato ma ammetto che mi aspettavo di peggio. Non ho visto molta gente con la mascherina e l’aria era respirabile, però bisognerebbe sapere se anche i miei polmoni erano della stessa opinione, e anche la mia pelle, visto che "sudavo nero"!
Appena usciti dal Terminal siamo stati letteralmente assaliti.... Il mio suggerimento dopo la nostra esperienza è di ignorare chiunque cerchi di offrirvi un taxi o qualsiasi altro servizio perché all'uscita dall'aeroporto sono tutti illegali e sono bravissimi ad imbrogliare i poveri turisti appena sbarcati che si sentono un po' smarriti.
COME ARRIVARE A PECHINO DALL'AEROPORTO INTERNAZIONALE
Come fare ad arrivare a Pechino allora? Potete prendere il treno che vi porterà in una ventina di minuti alla stazione di Dongzhimen e da lì prendere la metro e spostarvi liberamente per raggiungere il vostro hotel, ad esempio! Il costo è sicuramente più conveniente, al massimo arriverete a spendere 5 euro. Altrimenti seguite le indicazioni per i taxi (quelli muniti di licenza regolare!), aspettate fiduciosi in coda e con 13 euro circa raggiungerete la vostra destinazione in una 50 minuti circa. Io non ho esitato un attimo a scegliere il taxi perché volevo rendermi tutto il più facile possibile, ma col senno del poi la prima soluzione è più rapida ed economica e non va scartata.
Ricordate che i tassisti non sanno l’inglese quindi preparatevi un foglietto con la via dell’hotel scritta in cinese e sperate... se avete prenotato la camera in un Hutong ci arriverete con molta più difficoltà :( Stampatevi una cartina e/o fatevi mandare delle indicazioni dal proprietario perché il taxi vi lascerà nelle vicinanze ma dovrete inoltrarvi da soli nelle strette viuzze per raggiungere la destinazione corretta.
Inizialmente io volevo soggiornare proprio in un Hutong (poi vi spiego di cosa si tratta) ma poi leggendo che tutti si perdevano nel dedalo delle stradine ho scelto come primo hotel (giusto per non avere un impatto traumatico e darci il tempo per ambientarci in Cina!) il Pentahotel Beijing, a 60 euro a notte per una camera doppia con colazione (buonissima).
PIAZZA TIENANMEN
Siamo arrivati nel primo pomeriggio e appena usciti dall'hotel ci siamo diretti a piedi a piazza Tienanmen. "Sembra vicino!"... ovviamente Pechino è talmente grande che "vicino" non assume lo stesso significato che in Italia.
L'immensità . Tienanmen è la piazza più grande al mondo e non si stenta a crederlo. Intorno ad essa c'è una gran quantità di monumenti di impronta comunista ma la prima cosa che ci ha colpito è stata sicuramente la Torre che era la vecchia porta di ingresso; uno stile architettonico che ci avremmo accompagnato poi per tutto il viaggio.
Al centro della piazza troviamo il mausoleo di Mao, con tanto di guardie militari, e dopo una lunga passeggiata arriviamo all'ingresso della Città Proibita. "Chiusa!"... come inizio non c'è male ("ultimo ingresso alle 16:10?") però se avessimo trovato i cancelli aperti non avremmo scoperto per puro caso la sua gemella, l'ex Palazzo della cultura dei lavoratori detto anche Imperial Ancestral Temple o Taimiao Temple, una Citta Proibita in miniatura ma con molti meno turisti.
Ingresso Nord della Città Proibita |
IL BEJING WORKING PEOPLE'S CULTURAL PALACE
Al centro della piazza troviamo il mausoleo di Mao, con tanto di guardie militari, e dopo una lunga passeggiata arriviamo all'ingresso della Città Proibita. "Chiusa!"... come inizio non c'è male ("ultimo ingresso alle 16:10?") però se avessimo trovato i cancelli aperti non avremmo scoperto per puro caso la sua gemella, l'ex Palazzo della cultura dei lavoratori detto anche Imperial Ancestral Temple o Taimiao Temple, una Citta Proibita in miniatura ma con molti meno turisti.
Il posto è davvero carino e rilassante (a parte il caldo che però è ovunque) e l'ingresso di 10 yuan, praticamente 1 euro, ti invoglia a fare una breve visita. Tra l'altro abbiamo incontrato anche "il grande demone celeste"! (lo so, leggo troppi fumetti... ma io me lo immaginavo proprio cosi!).
Oltre ai bellissimi edifici dai tetti dorati ci ha affascinato la presenza di tante bellissime spose vestite in rosso o in bianco.
GIROVAGANDO TRA GLI HUTONG
Nella Citta Proibita entreremo nei giorni successivi quindi camminiamo intorno alle mura circondate da un fossato e girovaghiamo un po' tra gli Hutong. Cosa sono? Sono vicoli formati dai Siheyuan, le tradizionali abitazioni a corte. Fino all'inizio del XX secolo i quartieri erano costituiti dall'unione di più Siheyan, successivamente le costruzioni di questo tipo sono state demolite per far spazio a strade più ampie ed edifici di stampo moderno ma negli ultimi anni Pechino sta cercando di preservare i vecchi Hutong.
IL PARCO JING SHAN E IL PANORAMA DALLA COLLINA DELLA LONGEVITA'
Dopo aver mangiato al volo spaghetti e pane fritto (che bontà !) serviti da un cameriere che parlava uno stentato inglese e ci informava orgoglioso che aveva studiato qualche mese in italia ("Ecco perché sapeva cosi male l’inglese!" mi sono detta ahahah) ci siamo diretti al parco Jing Shan, collocato a nord della Citta Proibita per poterla proteggere dagli spiriti maligni. Salendo sulla sua Collina della Longevità e passando per vari padiglioni riccamente decorati arriviamo al punto più alto. Da qui si gode di una bellissima vista sulla Citta Proibita, a mio parere assolutamente da non perdere (l'ingresso al parco costa appena 10 yuan).
La sera del primo giorno abbiamo fatto una passeggiata al vicino Donghuamen Night Market, famoso per il tipico cibo cinese da strada cotto sul momento e infilzato negli spiedini: si trova davvero di tutto, non solo pesce e carne ma soprattutto stelle marine, scarafaggi, scorpioni e altre "prelibatezze varie", che se non volete mangiare comunque meritano un bello scatto!
Per colpa del fuso siamo andati a letto molto presto e abbiamo dormito appena toccato il letto. Dovevamo ricaricare le forze, i giorni successivi avremmo girato in lungo e in largo Pechino!
...to be continued
Testo e foto di Ilaria Guerzoni.
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