Un'Italia tutta da scoprire in Ape Calessino, tra l'Emilia e la Lombardia! Nel nostro girovagare con #TheGira abbiamo avuto l'opportunità di visitare un'area a noi completamente sconosciuta: quella della Bassa Padana delle province di Cremona, Modena, Lodi e Monza.
"Sì, viaggiare. Evitando le buche più dure, senza per questo cadere nelle tue paure, gentilmente senza fumo con amore.
Dolcemente viaggiare, rallentare per poi accelerare, con un ritmo fluente di vita nel cuore, gentilmente senza strappi al motore."
Chissà se Battisti e Mogol avevano in mente un viaggio in ape calessino quando hanno scritto questa canzone!
Nessun mezzo risponde meglio del rickshaw al concetto di "slow travel" e come dicevo nel post precedente "La nostra 2^ esperienza con The Gira: nella Pianura Padana in allegria", spostarsi è l'essenza del viaggio in questo tipo di esperienza.
C'è il tempo per apprezzare il paesaggio e godersi la vista di un casolare ma anche per fare delle soste culturali e prendere spunto per un viaggio successivo. Lungo le dritte strade della Bassa Padana, durante la nostra marcia a tappe (poco) forzate, è accaduto così che ci siamo accorti che non ci sono solamente campi infiniti di girasole. Ci sono città d'arte e patrimoni Unesco, piccoli borghi e grandi sorprese.
PIAZZA DEL MARTIRI A CARPI
La prima tappa del nostro itinerario padano è nel Modenese, a Carpi, città di cui conosco ben poco al di là della sua fama nel campo tessile e della citazione di Leonardo Pieraccioni nel film Il Ciclone "ah! Carpi! non Capri! Perché ci si confonde spesso ma una sta da una parte e una dall'altra... Carpi bella, ma più bella Capri".
Sto andando male eh? No, è che mi sono un po' incartato con quella cosa di Capri/Carpi... Torniamo al racconto: arriviamo a Carpi a metà pomeriggio dopo essere riusciti nell'impresa quasi impossibile di sbagliare strada e esserci impelagati in una serie di viottoli sterrati tra i campi. Un contrattempo che ci proietta in aperta campagna e "ci costringe" a immortalare la nostra apetta (la piccinin, ricordate?) tra campi di bambù e affascinanti ville.
L'appuntamento del primo Aperitivo in Rosso allestito da Assicurazioni Generali per promuovere il concorso #viviamopositivo è nell'ampia piazza dei Martiri. Ampia? Gigantesca! 276 x 60 metri, oltre 16.500 m²! La terza più grande piazza d'Italia e una delle più belle grazie anche a un recente restauro, con il Portico Lungo che si sviluppa per 212 metri intervallati da 52 arcate, il castello di Carpi detto anche Palazzo dei Pio - un complesso imponente ed elegante che venne costruito tra il XIV e il XVI secolo - e, dalla parte opposta, la Cattedrale.
(Vi ricordo che è possibile partecipare scattandosi un selfie con un'ape calessino entro il 30 settembre! Come trovarla? Sul sito www.viviamopositivo.generali.it potete vedere la posizione dei calessini attualmente in giro per l'Italia. In palio ci sono uno scooter, un weekend in Sicilia, 10 biciclette e altri premi! Per maggiori dettagli leggete qui).
BRESCELLO
La meta successiva è Cremona, ma lungo il tragitto ci sono occasioni troppo ghiotte per lasciarsele sfuggire. La curiosità di fermarsi a Brescello, ad esempio, è tanta e così facciamo una sosta di metà mattino per visitare la cittadina resa famosa dalla raccolta di racconti di Guareschi e soprattutto dai numerosi film che ne sono stati tratti. Brescello è un piccolo paese di appena 5600 abitanti, al confine tra le province di Reggio Emilia (di cui fa parte) e Parma.
L'opera romanzesca e poi cinematografica di cui sto parlando è ovviamente "Don Camillo" al cui titolo originale si aggiungeva "mondo piccolo" a sottolineare l'attenzione verso una realtà semplice e contadina, quella della Bassa Padana del dopoguerra.
Senza difficoltà arriviamo nella centrale piazza Matteotti, graziosa, affiancata ai lati da due bei porticati. Ai suoi margini, come se volessero starsene in disparte, la statua in bronzo di Don Camillo e, sul lato opposto, quella di Peppone. Disseminati nel paese ci sono alcuni cimeli comparsi in alcune pellicole, ad esempio la campana al centro di una delle storie o il Cristo in croce che parla con Don Camillo, nella chiesa di Santa Maria Nascente che si affaccia sulla piazza.
Nell'ex convento dei monaci benedettini si trova invece il museo inaugurato nel 1989: al suo interno sono conservate fotografie, manifesti originali e alcuni "oggetti di scena", dalla moto di Peppone all'abito talare di Don Camillo.
PIAZZA DEL COMUNE A CREMONA
La piazza del Comune di Cremona è un concentrato di bellezza e senza alcun dubbio è una delle più belle piazze che abbia mai visto. Arriviamo come sempre a destinazione a inizio del pomeriggio, con appena il tempo per visitare a piedi il centro storico. Prima di partire per il viaggio avevo riletto la descrizione della città fatta da Roberta e un po' mi sembrava di conoscerla, nonostante fosse la prima volta che ci mettevo piede.
Da piazza Stradivari imbocchiamo via Baldesio con la luce che brilla lontano come alla fine di un tunnel e finalmente ci siamo: da destra a sinistra davanti ai nostri occhi si mostrano il Torrazzo, che svetta altissimo dai suoi 112 metri, la Loggia dei Militi, il Duomo, il Battistero e il Palazzo del Comune. Con la foto panoramica stento a racchiudere tutto in una sola inquadratura... devo dire che chi ha progettato la piazza ha proprio esagerato! 😊
Il Torrazzo è chiuso e mi spiace molto non poter salire quei 502 gradini che portano in cima alla torre campanaria più alta d'Europa, ma sarà per un'altra volta, ne sono sicuro. La Cattedrale invece è aperta e il suo interno riccamente affrescato è altrettanto meraviglioso.
Se non siete mai stati a Cremona prendete in serie considerazione di farci un salto perché merita veramente, anche solo per lo splendore di questa piazza medievale (ma c'è dell'altro, iniziando dal museo del violino)!
IL CASTELLO DI SONCINO
Il terzo giorno indirizziamo la nostra bussola verso Lodi. L'itinerario è di 50 km, pochi anche per il nostro potente mezzo, così decidiamo di fare un percorso più largo e fare due tappe, oltre alle solite soste fotografiche che ci piacciono tanto in mezzo al verde o in qualsiasi posticino che attiri la nostra attenzione. La prima è Soncino, a 37 km da Cremona.
Il tempo non è clemente ed esattamente quando entriamo nel borgo inizia a scendere una leggera pioggerella. La Rocca Sforzesca è appena fuori il centro cittadino, massiccia e incurante del meteo. Venne costruita prima dell'anno Mille ma fu con Francesco Sforza che assunse l'aspetto possente di oggi, con la grande torre circolare, le mura merlate e i due ponti levatoi.
Dimenticavo: anche Soncino non è affatto male, anzi. Fa parte del club dei borghi più belli d'Italia.
IL CENTRO STORICO DI CREMA
Crema è l'altra breve sosta sul cammino verso Lodi. Un paio d'ore sono davvero il minimo per poter apprezzare questo gioiello della Bassa Padana appartenuto per oltre 250 anni alla Repubblica di Venezia e da essa plasmata nell'aspetto. Il centro storico è un'autentica chicca, raccolto intorno alla piazza del Duomo, punto di partenza consigliabile per una visita alla città. Da non perdere è in primis il Duomo e la sua facciata gotica tipica dello stile lombardo, poi l'Arco del Torrazzo e i portici che gli stanno dinanzi, il Palazzo Vescovile e il Palazzo Pretorio.
Una piccola guida la trovate in questo articolo.
PIAZZA DELLA VITTORIA A LODI
Il sole splende a Lodi, così parcheggiata l'Ape Calessino per l'aperitivo in rosso facciamo una bella passeggiata al termine della quale ci gustiamo l'ottimo gelato de La Romana (scoperto per caso, ve lo consiglio!).
Da via Marsala arriviamo a piedi in piazza della Vittoria, il cuore lodigiano. Il campanile del Duomo, in stile romanico, troneggia dal vertice opposto del quadrato. Intorno si stringono uno accanto all'altro palazzi e case di epoche e colori differenti e i loggiati - un elemento architettonico ovunque presente nella Bassa Padana - che offrono riparo alle botteghe e ai Caffè.
IL PALAZZO REALE DI MONZA (E IL DUOMO)
Ultima tappa del nostro giro in ape calessino nella Bassa Padana è stata Monza, la città che più di tutte mi ha stupito per i tanti spunti che è in grado di offrire per trascorrerci un weekend. Se dovessi citare un solo monumento (come dovrei, per rimanere fedele al titolo del post!) allora sceglierei la Villa Reale, raggiungibile anche a piedi in 15' dal centro storico.
Venne costruita nel 1780 per volontà dell'imperatrice Maria Teresa d'Austria, in stile neoclassico, sul modello delle ville romane: un elemento centrale in mezzo a due laterali di minori dimensioni. A colpo d'occhio mi ha ricordato immediatamente la reggia di Schönbrunn a Vienna.
Per visitarla occorre almeno mezza giornata, magari seguendo le spiegazioni di una guida durante uno dei tour programmati alla scoperta dei suoi gioielli, in particolare il Salone d'Onore, la Cappella, la Rotonda degli Appiani, il Teatrino e il Cortile d'Onore. Senza trascurare il Parco e in particolare il roseto che a maggio dicono sia una meraviglia.
Se questo articolo fosse una compilation adesso potrei scrivere che Monza merita uno "special bonus": l'Arengario e la chiesa di Santa Maria in Strada sono altri due posti che vi suggerisco di inserire nel vostro itinerario, così come il Duomo! A essere sincero i ponteggi per la ristrutturazione della facciata avevano smorzato un po' la voglia di entrare al suo interno, ma per fortuna la curiosità ha prevalso sulla pigrizia, altrimenti mi sarei perso cotanta bellezza 😊.
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