Ascoli Piceno, perché dedicarle un weekend o anche qualche giorno in più? La risposta la trovate in questo post in cui ho messo in ordine le impressioni della mia ultima visita in occasione dell'evento enogastronomico Fritto Misto che mi ha permesso di riprendere un "discorso lasciato a metà" qualche anno prima…
La chiamano la città del travertino in virtù del suo elegante centro storico quasi interamente costruito con questa bianca pietra calcarea ed anche la città delle cento torri, di eredità medievale, ma la verità è che al di fuori delle Marche Ascoli Piceno è nota solo per essere il suo capoluogo e per il suo piatto principe, le olive ascolane. La sua storia, il patrimonio romanico e le altre sue bellezze architettoniche sono sconosciute ai più ed è un vero peccato.
Sapete ad esempio che qui si trova una delle piazze più belle d'Italia?1. PIAZZA DEL POPOLO
Punto fermo e/o di partenza di qualsiasi visita ad Ascoli Piceno è il "Salotto d'Italia", piazza del Popolo! Sebbene questo grande spazio fosse utilizzato probabilmente fin dai tempi dei Romani come mercato pubblico e alcune delle sue costruzioni più rappresentative, tra cui il Palazzo dei Capitani del Popolo sia di epoca medievale, la piazza non può che definirsi rinascimentale: il suo aspetto attuale è stato modellato nel XVI secolo e mantiene tuttora un'armonia e un fascino che davvero hanno pochi eguali, sia di giorno che di notte, quando sotto le volte a mattoni dei loggiati, sorrette da una selva di colonne di travertino, si illuminano i locali della movida ascolana. Proprio dove un tempo si trovavano le botteghe medievali.
PALAZZO DEI CAPITANI DEL POPOLO
Quando ho visto il portone del Palazzo dei Capitani del Popolo aperto ho sperato che ci fosse la possibilità di salire sulla torre con l'orologio e ammirare il panorama dall'alto, ma è stata una sensazione durata per un attimo... oltre al cortile sono accessibili sono le sale al secondo piano che ospitano mostre temporanee (se ve lo state chiedendo, nessuna delle sale ha finestre che si affacciano sulla piazza). L'edificio reca l'impronta di Cola dell'Amatrice, un nome che ricorre spesso nelle opere ascolane, che ha dato il suo forte contributo nel XVI secolo anche se il corpo originario è del 1200.
LA CHIESA DI SAN FRANCESCO
Una chiesa che mi ha colpito molto per l'aspetto esterno e un po' meno per gli interni, con il fianco meridionale che si affaccia su piazza del Popolo e la facciata principale su via del Trivio. Sul primo lato si possono ammirare il portale gotico sormontato dal monumento a Papa Giulio II e il portone in legno disegnato da Cola dell'Amatrice, la loggia dei Mercanti e l'edicola barocca di Lazzaro Morelli, sull'altro lato ci sono invece tre portali gotici con quello centrale con presenta una caratteristica particolarissima.
La parte inferiore delle colonnine di travertino di entrambi i lati sono a forma di canne d'organo e se battete un colpo con la mano su ciascuna sentirete che emettono suoni diversi! L'incavatura al centro testimonia che da secoli gli ascolani si dilettano a suonarle.
Fanno parte del complesso monumentale di San Francesco anche il chiostro minore e il chiostro maggiore (sul retro della chiesa), quest'ultimo frequentatissimo di sera dalla compagnie di giovani e d'estate per i concerti.
2. CAFFE' MELETTI
In piazza del Popolo sullo stesso lato del Palazzo dei Capitani ma dalla parte opposta rispetto alla chiesa di San Francesco si trova il mitico Caffè Meletti. Cosa dire di questa vera e propria istituzione ascolana (tra i 150 caffè storici d'Italia!) se non che una visita al bel locale in stile liberty è d'obbligo così come ordinare un caffè corretto con l'Anisetta, il liquore a base di anice ideato o per meglio dire perfezionato da Silvio Meletti nel 1870 (la madre lo produceva nella loro piccola bottega artigianale).
L'altro classico è gustarsi l'Anisetta con la mosca, cioè liscia con l'aggiunta di uno o più chicchi di caffè, come in passato hanno fatto personaggi noti del mondo della politica o della letteratura seduti comodamente sul divano o al tavolino, da Hemingway a Trilussa, dal presidente Sandro Pertini al generale Pietro Badoglio.
3. PIAZZA ARRINGO
Piazza Arringo, l'unica in grado di competere in magnificenza con Piazza del Popolo, è l'altro punto di partenza ideale per un giro a piedi o in bicicletta. Nella piazza più grande di Ascoli trovate uno accanto all'altro alcuni degli edifici e dei palazzi più rappresentativi della città sotto l'aspetto politico, culturale e religioso.
IL BATTISTERO
Una tappa senz'altro la meriterebbe il Battistero di San Giovanni, di forma ottagonale e stile romanico, costruito nel XII con blocchi di travertino di età romana.
Perché ho utilizzato il condizionale? Perché purtroppo molti dei luoghi più interessanti della città sono chiusi al pubblico e tra questi c'è anche il Battistero, visitabile negli ultimi anni solo nel periodo estivo grazie al Progetto Chiese Aperte, di cui al momento in cui vi scrivo però non v'è conferma...
La foto che vedete qui sotto l'ho scattata 5 anni fa durante la mia prima visita ad Ascoli nel corso di una apertura eccezionale. Stavolta ho trovato la porta serrata.
Nella foto qui sopra: la vasca battesimale incassata al centro del pavimento del periodo antecedente il XIII secolo, quando il rito battesimale "per immersione" venne sostituito con quello "per aspersione" con l'introduzione del fonte battesimale a calice.
PALAZZO DELL'ARENGO
Il Palazzo dell'Arengo (XII secolo) è la sede del municipio e dal 1861 della Pinacoteca civica, il museo più prestigioso di Ascoli. Furono du artisti ascolani - Giorgio Paci e Giulio Gabrielli - a scegliere le sfarzose sale settecentesche del palazzo, complete dei loro arredi originali (poltrone, specchiere veneziane, tendaggi in velluto, pavimenti in marmo rosa, lampadari di Murano), come sede per la collezione di dipinti che comprende opere di Cola dell'Amatrice (la Salita di Cristo al monte Calvario), di Tiziano e di altri artisti come Carlo Crivelli.
piazza Arringo: in fondo il Duomo, a destra il Palazzo dell'Arengo |
Al piano terra si trova l’Ufficio Quintana, un piccolo spazio dedicato alla più importante rievocazione storica di Ascoli Piceno.
La Giostra della Quintana si svolge ogni anno il 2° sabato di luglio e la 1^ domenica di agosto e nella quale 6 cavalieri che rappresentano ciascuno un sestriere (Piazzarola, Porta Maggiore, Porta Romana, Porta Solesà, Porta Tufilla, Sant'Emidio) si contendono il Palio in un torneo cavalleresco.
Un evento che si ispira alla prima Giostra del 1378 che attira migliaia di visitatori ogni volta e coinvolge e stravolge tutta la città con la partecipazione di musici, arcieri, figuranti e sbandieratori!
LE OLIVE MIGLIORI...
In piazza Arringo ma dalla parte opposta rispetto al Duomo si trova uno dei punti di vendita di olive fritte all'ascolana più noti della città: si tratta di Migliori, una bottega di gastronomia che davanti alla porta d'ingresso ha un chiosco fisso che vende olive ascolane e altri "fritti" come la bombetta ripiena con l'ascolana e i cremini in cartocci da passeggio.
Gli ascolani a dir la verità non acquistano la loro prelibatezza in locali come questo ma direttamente in macelleria (cruda, per poi friggerla a casa), dove viene rigorosamente utilizzata l'oliva della varietà Tenera ascolana DOP riempita con carne, formaggio e prosciutto.
Un altro locale noto è la La Bottega dell’Oliva Ascolana in via Solestà.
4. CHIESA DI SANT'EMIDIO
Il Duomo di Ascoli Piceno, dedicato al patrono Sant'Emidio, si trova sul lato corto di Piazza d'Arringo, tra il Battistero e il Palazzo dell'Arengo. Laddove un tempo sorgeva un edificio romano, tra l'XI e il XVI secolo è stata costruita una chiesa. Per realizzare la facciata fu chiamato un certo Cola dell'Amatrice...
Al suo interno, oltre al Trittico di Carlo Crivelli meritano una visita:
LA CRIPTA DI SANT'EMIDIO
Nei sotterranei, dopo aver attraversato un piccolo dedalo di colonne si raggiunge un sarcofago romano all'interno del quale sono conservate le reliquie del santo e dei suoi discepoli. Il gruppo scultoreo con la statua in marmo di Giosafatti che rappresenta il battesimo di Polisia (1704) è collocato al centro, circondato da mosaici del XX secolo.
LA COPIA DELLA SINDONE
In una cappella del Duomo è esposta la Sindone di Arquata del Tronto, la copia "estratta dall'originale" Sacra Sindone conservata a Torino. La preziosa reliquia era esposta nella chiesa di San Francesco a Borgo di Arquata del Tronto ma dopo il recente terremoto è stata spostata ad Ascoli Piceno per motivi di sicurezza.
5. MUSEO ARCHEOLOGICO
Il museo archeologico statale è uno dei musei più interessanti della città grazie alla presenza di alcuni reperti storici del territorio ascolano, su tutti il mosaico policromo che rappresenta erma bifronte, di età romana, che detto così probabilmente accenderà la memoria di pochi ma che sono sicuro in molti ricorderanno di aver visto sui libri di scuola.
foto di giuseppesavio su Flickr
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La collezione nacque nel 1865 in seguito alla donazione del vescovo Mazzoni e attualmente ha sede nelle sale del cinquecentesco Palazzo Panichi, suddivisa in tre sezioni principali: la Preistoria, i Piceni e i Romani.
6. LE TORRI
La storia di Ascoli ebbe inizio oltre 2 millenni e mezzo fa grazie ai Piceni che stabilirono i loro primi insediamenti tra il fiume Tronto e il torrente Castellano, successivamente la conquistarono i Romani (nell'89 a.C.) e dopo alterne vicende storiche che la videro sotto il dominio longobardo prima e di Spoleto poi, alla fine del XII secolo divenne libero comune e il suo centro prese forma con il contributo delle famiglie degli Acquaviva, dei Guiderocchi e dei Saladini.
Fu in questo periodo che vennero innalzate le prime torri - in gran parte gentilizie ma anche campanarie e a uso militare - e fu attribuito ad Ascoli Piceno l'appellativo di "città delle 100 torri": come molte altre città italiane (Bologna, San Gimignano) in epoca medievale il suo aspetto assomigliava a una "selva turrita" e svettavano più di 200 torri, almeno fino all'arrivo di Federico II nel 1242 a distruggerne secondo la tradizione ben 91!
Oggi, tra quelle intatte e ristrutturate e le torri rimaneggiate o ridimensionate ne restano circa 50.
Se vi interessa conoscerne la storia e andare alla ricerca delle costruzioni rimaste integre nonostante il passare dei secoli potete fare come noi e partecipare a una visita guidata che segue l'itinerario delle torri. Noi abbiamo seguito il percorso dei "tesori romanici in travertino" organizzato da Picenum Tour in collaborazione con Valentina Carradori e abbiamo toccato vari punti della città e incontrando in particolare la Torre degli Ercolani alta 34,5 metri, che risale all'XI secolo così come l'annesso palazzetto Longobardo, anch'esso in stile romanico, la torre nel quartiere di Borgo Solestà, la torre campanaria della chiesa di San Gregorio Magno, dietro piazza Arringo e quella della chiesa di S.Maria Intervineas, in origine torre gentilizia poi trasformata in campanile.
torre campanaria di S.Maria Intevineas |
MAPPA RIASSUNTIVA DEI LUOGHI DI INTERESSE DEL CENTRO DI ASCOLI PICENO
7. RUA DELLE STELLE
Dalla Porta del quartiere di Borgo Solestà fino alla torre sopra nominata si sviluppa via dietro i merli (rrete li mierghie), con riferimento ai merli delle mura che cingevano Ascoli Piceno nel Medioevo, e proseguendo di fianco al fiume Tronto inizia un viottolo lastricato con vecchi ciottoli chiamato poeticamente Rua delle stelle. Senza dubbio l'angolo più romantico e inaspettato di Ascoli se pensiamo che pur trovandosi a un passo dal centro storico la sensazione è di essere stati catapultati tra le viuzze di un borgo di campagna.
8. CHIESA DEI SANTI VINCENZO E ANASTASIO
Una delle chiese più originali si trova in un'altra bellissima piazza, Ventidio Basso. E' la chiesa a tre navate dei santi Vincenzo ed Emidio, tra le più antiche costruzioni romaniche di Ascoli Piceno, costruita nell'XI secolo e ampliata fino al 1389.
La sua peculiarità risiede nella facciata, suddivisa in 64 riquadri che prima che l'usura del tempo li cancellasse mostravano altrettanti dipinti a fresco raffiguranti personaggi ed episodi tratti dal Vecchio e dal Nuovo Testamento.
Nella stessa piazza si trova la chiesa di San Pietro Martire con il portale realizzato da Cola dell'Amatrice e di fianco a questa ha inizio via dei Soderini che si fa largo tra caseggiati medievali e rinascimentali fino ad arrivare al palazzetto Longobardo.
9. LE CHIESE ROMANICHE
Sempre all'interno del percorso romanico abbiamo visitato (purtroppo solo esternamente in quanto chiuse al pubblico) oltre alla chiesa dei santi Vincenzo e Anastasio anche altre tre chiese storiche ascolane
CHIESA DI S. MARIA INTERVINEAS
Al di là del magnifico impatto per chi proviene dalla piazza di Santa Maria Intervineas e si trova di fronte il lato migliore della chiesa, di Santa Maria Intervineas (sì, alla fine del XIII secolo l'edificio era "tra le vigne") mi ha colpito un particolare che ho riscontrato anche sulla chiesa di San Francesco in piazza del Popolo, cioè la presenza di fiori di color viola insieme ad altre che potremmo chiamare "erbacce" ma che nel complesso non danno l'idea di trasandatezza ma piuttosto di un tocco di grazia.
CHIESA DI SAN GREGORIO MAGNO
Sorto sulle macerie di un tempio pagano del I secolo a.C., La chiesa di San Gregorio Magno conserva due delle sue colonne corinzie, integrate nel muro della costruzione del XIII secolo. La torre campanaria è invece di un paio di secoli dopo.
CHIESA DI SAN GIACOMO
Altra chiesa che vale la pena visitare esternamente in un percorso a piedi o in bici attraverso il centro storico di Ascoli è quella di San Giacomo, il cui campanile è adesso in fase di restauro. Anche questa risale alla seconda metà del XIII secolo con un bel rosone centrale e senza andare al risparmio col travertino.
10. FORTE MALATESTA
Ultima chicca del giro che vi propongo è il Forte Malatesta, sulle rive del torrente Castellano a ridosso del ponte di Cecco, che sia da fuori che all'interno mette un po' di timore a chi si avvicina per il suo aspetto imponente. Anticamente è stato il carcere della città, oggi è la sede del Museo permanente dell'Alto Medioevo e ospita mostre temporanee anche nelle vecchie celle della prigione. La sua forma attuale si deve a Sangallo il Giovane su incarico di Papa III Farnese a metà del XVI secolo.
ALTRE COSE DA VEDERE
Finita qui? Per niente!
Se avete più di 2/3 giorni vi consiglio di spulciare il sito di visit Ascoli per altri spunti interessanti.
In particolare vi segnalo:
→ un'escursione all'Eremo di San Marco, a 6 km a sud di Ascoli Piceno! L'ho fatta qualche anno fa, il sentiero è facile e dal colle di San Marco potete ammirare un panorama splendido sulla città!
→ un'escursione all'Eremo di San Marco, a 6 km a sud di Ascoli Piceno! L'ho fatta qualche anno fa, il sentiero è facile e dal colle di San Marco potete ammirare un panorama splendido sulla città!
→ Il tempietto di Sant'Emidio alle Grotte, in via sant'Emidio alle Grotte. A mezzora dal centro storico, scavata nel tufo, la facciata sembra quella di un tempietto a 6 colonne. Qui venne sepolto Sant'Emidio, martire del 309 (le cui reliquie vennero poi spostate nel Duomo, dove sono adesso). La chiesa venne edificata dopo il terremoto del 1703 come ex voto sul disegno di Giuseppe Giosafatti.
→ Il museo della Cartiera Papale.
Nel centro storico o nei pressi:
→ il Teatro Romano, l'area archeologica di quel che resta dell'antico teatro romano.
→ Via Pretoriana. Una stradina medievale, in salita, che passa attraverso case medievali, rinascimentali e barocche portando al rione della Piazzarolla.
→ La Galleria d'arte contemporanea dedicata al pittore marchigiano Osvaldo Licini, in via Corso Mazzini 90.
→ Il Museo dell'arte ceramica accanto alla chiesa romanica di San Tommaso, sempre in Corso Mazzini, dove si trova anche Palazzo Malaspina (edificio del XVI secolo).
→ La Rettoria Santa Maria della carità (Chiesa della Scopa): una volta accoglieva la Confraternita dei Disciplinati che si flagellavano con fruste a a forma di scopa durante le processioni. Adesso la sua peculiarità è che al suo interno c'è l'adorazione eucaristica perpetua, in altre parole è aperta 24h. L'edificio è stato costruito nel 1532 e a dirigere i lavori fu... Cola dell'Amatrice.
Un ringraziamento speciale a Fritto Misto che ha organizzato il nostro weekend ad Ascoli.
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