Il mito e la storia avvolgono in un caldo abbraccio la città di Lucera, strategica sentinella delle Puglie e crocevia di popoli da sempre. Come una gemma nascosta, l'antica città dei Dauni se ne sta un po' in disparte, al di fuori dei circuiti turistici più noti nonostante un'incontestabile bellezza e un fascino che riuscirebbe a rapire qualsiasi amante dell'architettura, della cultura e... della buona cucina! Ve ne parlo in questo primo post sul nostro incantevole weekend nell'area del Subappennino dauno.
Monte Sacro, Belvedere e Monte Albano sono i tre colli su cui sorge Lucera. Una posizione sopraelevata e privilegiata sulla distesa piatta e infinita del Tavoliere, protetta oltretutto alle spalle dai monti della Daunia. Ovvio che fin dalla nascita sia stata oggetto di contesa tra le tante etnie che hanno attraversato il territorio, dai Sanniti ai Romani che ad opera dei primi subirono una pesante sconfitta nella battaglia delle Forche Caudine (salvo poi, due anni più tardi nel 319 a.C., conquistare Lucera e mantenerla fino al VI secolo), dai Longobardi fino alla deportazione in massa dei musulmani di Sicilia ad opera di Federico II.
Sanniti, Romani, Longobardi, Arabi, Bizantini... ognuno di questi ha lasciato la propria impronta, a partire dagli antichi Dauni (se non altro per aver dato il nome al territorio!), i primi ad insediarsi in Puglia e ad aver fondato Lucera, che secondo la leggenda accolse l'eroe greco Diomede che da Troia portò via il Palladio (il simulacro con il potere di proteggere un'intera città) e lo pose all'interno di un tempio costruito in onore della dea Atena.
piazza Duomo |
Iniziamo da Lucera!
COSA VEDERE A LUCERA: I LUOGHI DA NON PERDERE
Lucera è allo stesso tempo sia la base ideale per scoprire la Daunia sia la tappa principale e imprescindibile di un viaggio in questa parte della Puglia che si apre al Tavoliere e a paesaggi insospettabilmente verdi, orlati da boschi di querce e faggi, campi seminati a grano ma soprattutto vigneti che regalano vini a denominazione Daunia Igp come il Nero di Troia, l'Aglianico e il D.O.C. più celebre in queste zone, il “Cacc’e Mmitte” ("tira e metti" nel dialetto lucerino, con riferimento al modo di vinificare tradizionale cioè tira fuori dal palmento, il luogo dove avveniva la pigiatura dell'uva per produrre il mosto, e poi metti di nuovo l'uva nel palmento per ricominciare da capo) che abbiamo assaggiato alla Cantina "La Marchesa", un'azienda vinicola di cui vi parlerò nel post dedicato all'enograstronomia dauna.
I vini della cantina "La Marchesa" |
Un punto di partenza quasi obbligato è la splendida piazza Duomo, punto nevralgico e luogo d'incontro, che vede affacciarsi il Palazzo Vescovile, il Palazzo Cavalli e la monumentale Cattedrale!
La Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta
Riconoscibilissima grazie al suo profilo asimmetrico, la Cattedrale o Duomo è uno dei simboli di Lucera insieme alla Fortezza svevo-angioina e all'Anfiteatro Augusteo. La sua edificazione avvenne durante il dominio di Carlo II d'Angiò all'inizio del XIV secolo quando la presenza considerevole della colonia musulmana voluta da Federico II di Svevia circa 80 anni prima non era ritenuta più sopportabile dalla Roma dei Papi e dal crescente desiderio di ritorno alla cristianità: sulle rovine della moschea, in mezzo alla città, sul modello della chiesa di Saint-Maximin in Provenza venne eretto quello che viene considerato uno dei più grandi esempi di architettura gotico-angioina nell'Italia meridionale.
La sua facciata come dicevo è particolarissima! A destra svetta il campanile cinquecentesco a base ottagonale che racchiude 9 campane di epoche e grandezze differente (purtroppo non accessibili al pubblico se non in occasioni eccezionali... chissà che bellezza il panorama da lassù!), a sinistra invece, più basso del frontone, si nota una torre dalla forma più piccola e stretta, quasi di ispirazione araba
I suoi reperti più importanti sono rappresentati da un pregevole organo recentemente restaurato, realizzato dal maestro Carlo Vegezzi Bossi nel 1899, dall'icona di Santa Maria patrona di Lucera, da un crocifisso in legno del '300 e dall'altare collocato nel presbiterio che in realtà era il banchetto in pietra sostenuto da 6 colonne, utilizzato come mensa da Federico II.
La Fortezza svevo-angioina
La visuale migliore della Fortezza svevo-angioina - chiamata erroneamente castello perché era a tutti gli effetti una cittadella militare - si ha forse uscendo da Lucera sulla strada per Pietramontecorvino (SP5). Ai piedi del colle Albano la muraglia è ancora più imponente e non lascia presagire che al suo interno, purtroppo, non sia rimasto granché della costruzione possente voluta dall'imperatore Federico II nel 1233.
L'ingresso si trova dalla parte opposta, sull'unico lato che presenta un fossato e non cade a strapiombo, a un chilometro esatto (a piedi) dalla Cattedrale. Il tratto del percorso dalla Villa Comunale verso la Fortezza regala un altro panorama davvero notevole e una serie di murales lungo il parapetto che separa la strada pedonale dal dirupo: grazie a una bella iniziativa di qualche anno fa, in questo "viale dei murales" si susseguono uno dopo l'altro numerose opere che raffigurano soggetti diversi, da Massimo Troisi a scorci di Lucera fino al mio preferito in assoluto, un omaggio al grande Bud Spencer nei panni del "Soldato di Ventura", film del regista Pasquale Festa Campanile da lui interpretato nel 1976, che ebbe tra le principali location proprio la Fortezza.
La Fortezza venne costruita sul sito dove anticamente sorgeva l'acropoli romana, le cui origini risalgono al IV secolo avanti Cristo. Qui Federico II fece erigere una vera cittadella militare! Solo successivamente, nel 1289, Carlo II d'Angiò fece costruire una cinta muraria lunga 900 metri, tra le più grandi in Europa, intervallata da numerose torri, solo in parte sopravvissute all'incuria e all'usura del tempo; tra queste la Torre della Regina è quella che regala il colpo d'occhio migliore, con lo sguardo che dall'alto raggiunge anche il Gargano nelle giornate più terse.
Dentro le mura si trovano attualmente i resti di una cisterna e tracce di epoca neolitica e romana, oltre alle rovine degli accampamenti militari fatti costruire da Carlo II d'Angiò per accogliere i Provenzali suoi corregionali nell'operazione di "cristianizzazione" accennata poc'anzi, in risposta al trasferimento in massa di quasi un secolo prima di 20.000 Saraceni dalla Sicilia ad opera di Federico II dopo la scomunica di Papa Gregorio IX.
Le cronache del tempo di Federico II parlano di una popolazione costituita in quegli anni in larga maggioranza da Saraceni tanto che la lingua principalmente usata anche in materia pubblica era l'arabo... Fu così che con la sconfitta degli Svevi e l'avvento degli Angioini alcuni edifici come il Palatium Federiciano furono praticamente smantellati per ottenere materiale per costruire chiese e altri palazzi.
Potete vedere come fosse in origine la Fortezza ed il massiccio Palatium disposto su tre livelli, severo esternamente quanto lussuoso nelle sue numerose sale, in una ricostruzione in 3D proiettata all'interno di una delle torri.
Tra i muretti che emergono nell'ampia area protetta dalle mura, dove adesso a farla da padrona è l'erba, si trovano anche i ruderi di una chiesetta francescana collegata al convento di Lucera tramite un passaggio sotterraneo, ahimè percorribile solo dai monaci!
DOVE DORMIRE A LUCERA? NOI VI CONSIGLIAMO IL B&B FOGLIE D'ACANTO!
Raramente sono rimasto tanto entusiasta di un bed and breakfast!
Il B&B "Foglie di Acanto" si trova a un passo dalla Cattedrale, nella centralissima via Frattarolo, al n° 3, in un palazzo ottocentesco che al primo piano dispone delle sale comuni (la grande sala e le stanze annesse oltre al bellissimo giardino interno dove con la buona stagione viene servita la colazione) e al primo piano di 4 camere da letto, ognuna con bagno privato, per un totale di 9 posti letto.
la nostra camera! |
Non mi dilungo nella descrizione perché è mia intenzione di parlare nel dettaglio di questo struttura carinissima, gestita da Antonio e la sua famiglia, persone davvero squisite, gentilissime e disponibili. Per il momento mi limito solo a postare una foto della nostra camera (superlativa!!!) e del cortile interno dove facevamo colazione a base di prodotti genuini, circondati dal verde... un sogno!
Per prenotare al B&B Foglie di Acanto clicca →qui.
Il Museo Diocesiano
Da un bellissimo cortile a forma di ferro di cavallo che comunica con piazza del Duomo si accede al settecentesco Palazzo Vescovile, sede del Museo Diocesiano.
Il museo archeologico Fiorelli
All'archeologo dell'Ottocento Giuseppe Fiorelli, originario di Lucera, è intitolato il MAU, Museo di Archeologia Urbana, un luogo assolutamente da visitare durante un soggiorno a Lucera. A 200 metri dalla Cattedrale, in pieno centro storico, si trova il Palazzo de Nicastri-Cavalli che dagli anni '20, per le volontà testamentarie del sindaco Giuseppe Cavalli, custodisce reperti del Comune che spaziano temporalmente dal Neolitico al Medioevo.
Il museo è stato riaperto parzialmente nel 2009 e completamente nel 2012 dopo un lungo periodo di ristrutturazione in seguito ai danni del terremoto del 2002 e nel nuovo percorso espositivo è possibile ammirare:
- un incredibile mosaico pavimentale di età romana del I secolo di quasi 50 metri quadrati con scene di ambientazione marina e motivi geometrici, riportato alla luce nel 1899 in piazza Nocelli.
- La Venere lucerina, nota anche come Venere pudica o Afrodite spirituale, probabilmente una copia locale della Venere di Milo risalente al I secolo.
- Un frammento del busto della statua di Proserpina della metà del II secolo a.C.
- La collezione di statue ritrovate nell'area dove presumibilmente doveva esserci il tempio di Minerva.
- Un'ampia sezione numismatica con centinaia di monete.
- La sezione con strumenti musicali dedicata alla banda "Silvio Mancini"
Alcune delle sue splendide sale contengono l'arredo originale della famiglia De Nicastri e rappresentano esempio di come fossero le dimore signorili a Lucera nel Settecento. In una di queste, il salotto Cavalli, abbiamo assistito a un concerto di musica classica organizzato nell'ambito di #thèkedaunia2018.
Antonia Palumbieri (13 anni, un prodigio!) esegue un brano di Nicola Piovani "La vita è bella" alla chitarra classica |
L'Anfiteatro Augusteo
L'anfiteatro romano dell'epoca dell'imperatore Augusto (I secolo) che poteva ospitare fino a 18.000 persone è tra i più antichi e importanti dell'Italia meridionale e venne fatto costruire dal magistrato Marco Vecilio Campo come emblema di Lucera colonia di Roma.
Come molti altri monumenti della città ha sulle spalle un passato travagliato: distrutto nel VII secolo e poi dimenticato per lungo tempo, fu disotterrato nel 1930 e ricostruito dopo la seconda guerra mondiale con materiale proveniente dalle lapidi... rimane comunque intatto il fascino di questo sito archeologico circondato da pini e recante due portali perfettamente conservati che guardano rispettivamente a est e a ovest.
Dove un tempo combattevano i gladiatori oggi si svolgono concerti e spettacoli teatrali.
La Basilica Santuario San Francesco Fasani
La chiesa di San Francesco d'Assisi che dal 2001 prende il nome di Santuario diocesano di San Francesco Antonio Fasani è meta ogni anno di migliaia di fedeli che venerano il corpo del "Padre Maestro" San Francesco Antonio Fasani, vissuto qui tra il 1707 e il 1742.
Durante la sopra citata operazione di cristianizzazione di Lucera nel XIX secolo vennero costruite moltissime chiese tra cui questa, esattamente tra il 1300 e 1301, in stile gotico, a una navata.
Tra le tante ricorrenze la più sentita è probabilmente la festa del 29 novembre, anniversario della morte del santo, con la processione per le vie di Lucera che passa davanti alla sua casa natale.
La biblioteca comunale e la pinacoteca / ex Convento San Pasquale
Nelle sale dell'ex Convento San Pasquale (nella Villa comunale sul Colle Belvedere, piazza San Giovanni Vinci) costruito nel 1407 e centro di studi di Teologia sotto i frati Riformati fino al 1863, si trova il centro culturale polivalente di Lucera "Ruggero Bonghi" con la biblioteca e la pinacoteca comunali.
La biblioteca è una delle più fornite e importanti della regione e dispone di 100.000 volumi e una ricca sezione di testi giuridici; venne fondata nel 1831 e dal 1904 si trova nella sede attuale, al primo piano dell'edificio.
La biblioteca è una delle più fornite e importanti della regione e dispone di 100.000 volumi e una ricca sezione di testi giuridici; venne fondata nel 1831 e dal 1904 si trova nella sede attuale, al primo piano dell'edificio.
Massimo Dapporto in una caricatura di Umberto Onorato |
Al piano terra è possibile visitare la Sala affrescata delle Cinquecentine, antico refettorio del convento, e vedere i libri più antichi della biblioteca, una trentina di incunaboli (libri stampati con la tecnica dei caratteri mobili) di età compresa tra 1472 e il 1500! Tra questi il primo volume della Bibbia in lingua volgare e due edizioni veneziane di alcune opere del Boccaccio.
Il teatro Garibaldi
Il nostro benvenuto a Lucera è stato al teatro civico Garibaldi, un piccolo gioiello collocato all'interno del Palazzo Mozzagrugno costruito nel 1837 e inizialmente intitolato a Maria Teresa Isabella di Borbone ed inaugurato con un opera di Donizetti nel 1838. Il nome del teatro cambiò nel 1860 in seguito a un atto di ribellione nei confronti dei Borbone al grido "W Garibaldi!".
Nel 1903 venne restaurato e ampliato dallo stesso architetto del Teatro Petruzzelli di Bari, per questo motivo le analogie, come quelle relative ai dipinti e agli elementi decorativi, sono evidenti. Dopo l'occupazione dei tedeschi e l'oblio in cui cadde nel secondo dopoguerra il teatro si risollevò negli anni '70 grazie a un progetto di recupero. Oggi il teatro Garibaldi conta 2 ordini di palchi e una capienza di 200 posti.
Il Convitto Nazionale "Ruggero Bonghi"
Il Convitto nazionale Bonghi in via IV Novembre 38 è un pezzo di storia di Lucera e se siete curiosi di vederlo al suo interno potete contattare direttamente la segreteria dell'istituto superiore di istruzione IPSSAR-IPSEOA (Istituto professionale statale per i servizi alberghieri e la ristorazione) per concordare una visita guidata.
L'edificio che lo ospita è un ex convento del Quattrocento fatto erigere da Giovanni Pipino, il collegio nacque nel 1807 per decreto regio e nel 1854 divenne università, trasformandosi poi in ginnasio nel 1854 e infine in scuola alberghiera. Di particolare interesse sono il refettorio dei Celestini che attualmente è adibito a mensa e soprattutto la magnifica cappella di San Bartolomeo - ricostruita dopo la distruzione nel 1725 dell'originale del XIV secolo - che conserva alcune tele dei pittori Solimena e de Mura del XVII secolo.
L'edificio che lo ospita è un ex convento del Quattrocento fatto erigere da Giovanni Pipino, il collegio nacque nel 1807 per decreto regio e nel 1854 divenne università, trasformandosi poi in ginnasio nel 1854 e infine in scuola alberghiera. Di particolare interesse sono il refettorio dei Celestini che attualmente è adibito a mensa e soprattutto la magnifica cappella di San Bartolomeo - ricostruita dopo la distruzione nel 1725 dell'originale del XIV secolo - che conserva alcune tele dei pittori Solimena e de Mura del XVII secolo.
Il Circolo Unione
I circoli sono una delle realtà vive e attive di Lucera ed entrarci dentro in punta di piedi, osservando i soci chiacchierare a un tavolino o giocare a biliardo, è un po' come fare un salto indietro nel tempo agli inizi del secolo scorso.
Il Circolo Unione "Vittorio Emanuele II" nacque nel 1860 e nel 1874 si trasferì nella sede attuale, al piano terra del Palazzo Vescovile, con l'ingresso su piazza Duomo.
Il Circolo Unione "Vittorio Emanuele II" nacque nel 1860 e nel 1874 si trasferì nella sede attuale, al piano terra del Palazzo Vescovile, con l'ingresso su piazza Duomo.
la sala più bella del circolo Unione |
Le chiese, i palazzi nobiliari e gli scorci di Lucera
Come ho detto agli amici di Radio Latte & Miele durante la trasmissione "Piazza Grande" condotta da Vicky Mangone,
Lucera rappresenta quella Puglia inaspettata capace di sorprenderti ad ogni passo lungo le vie acciottolate del centro storico, in cui la prima sera riesci anche a perderti perché alla luce fioca dei lampioni le viuzze ti sembrano tutte uguali ma che poi il giorno dopo, illuminate dal sole, impari subito a riconoscere. Quelle stradine in cui ogni tanto ti devi accostare ai margini per lasciar passare le auto ma dove spesso vieni travolto dal profumo del pane che esce dai forni e ti soffermi a guardare le porte, le finestre, i terrazzi, i bassorilievi dei palazzi nobiliari e gli splendidi cortili delle dimore gentilizie.
la chiesa della Madonna del Carmine
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E' questa la Lucera che più di tutte mi ha sorpreso e conquistato, al di là della bellezza della Cattedrale e degli altri suoi monumenti.
E poi la gente, semplice, cordiale, accogliente, sorridente. In Puglia ti senti come a casa tua. Per questo la saluto sempre con un po' di malinconia e ci torno sempre con piacere.
Prossimo post: il borgo di Pietra di Pietramontecorvino.
Un ringraziamento speciale a "Thèke, la Daunia apre gli scrigni" che ha reso possibile questa visita.
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