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Viaggio nelle Marche: cosa vedere a Corinaldo, il paese più bello del mondo!

L'itinerario nel territorio della provincia di Ancona prosegue a Corinaldo, uno dei Borghi più belli d'Italia e Bandiera Arancione del Touring Club Italiano!

Corinaldo scalinata piaggia


CORINALDO, IL PAESE PIU' BELLO DEL MONDO!


L'etimologia del suo nome, "Cor-in-altum", ci proietta nella mente l'immagine di un cuore che lievita e si innalza leggero sopra tutto ed è così che il giornalista, scrittore e fotografo corinaldese Mario Carafoli iniziava le sue argomentazioni nel libro "Ricerca del paese più bello del mondo" per giungere alla conclusione che la risposta era lì, sotto i suoi occhi, nel borgo natio.

Non uno slancio d'amore ma un risultato scientifico condito con ironia che non può non trovare il consenso di tutti coloro che mettono piede a Corinaldo. Perché è impresa ardua non venire conquistati dalla bellezza di questo posto, dalla scalinata del pozzo della polenta, dalle sue viuzze, dal suo profilo turrito, dalla simpatia e dall'accoglienza dei suoi abitanti...

corinaldo panorama

Il nostro soggiorno a Corinaldo è stato troppo breve e già pensiamo di tornarci per assaporarlo con più lentezza, magari il prossimo anno quando, dopo il forzato annullamento dell'edizione del 2020 ci sarà una nuova "Contesa del Pozzo della Polenta" (la terza domenica di luglio) o chissà, in un weekend d'autunno, quando i vigneti che compongono il paesaggio lo arricchiranno di altre tonalità.

La prima parte del nostro itinerario nelle Marche: da Ancona alle Grotte di Frasassi e il Tempietto di Valadier (e non solo!)

COSA VEDERE A CORINALDO?


La Piaggia 


Una visita a Corinaldo ovviamente non può prescindere dalla principesca scalinata di 109 gradini detta "la Piaggia", a metà della quale si trova quel pozzo  protagonista della storiella che ha dato origine al Palio a cui accennavo prima: in breve, l'episodio narra di un contadino che stava salendo con un sacco di farina in spalla e si fermò al pozzo per riposarsi, appoggiandovi sopra il pesante fardello; il sacco però era scucito e la farina cadde giù! L'uomo si disperò e per cercare di recuperare il possibile si gettò nel pozzo! Le donne del paese, non vedendolo riemergere, diffusero la voce che il contadino stesse mangiando la polenta in fondo al pozzo e alcune dissero addirittura di averlo visto gettare anche delle salsicce! Da lì nacque la fama dei corinaldesi come "mangia-polenta" 😄.
Un'altra versione della leggenda ha un diverso finale: dopo che la farina cadde nel pozzo iniziò a emergere polenta e i corinaldesi ne mangiarono per giorni!
corinaldo scalinara piaggia

Il pozzo venne costruito a metà del XV° dal tiranno Attaccabrighe (un nome piuttosto adatto per il ruolo che ricopriva!) e venne interrato per la costruzione della scalinata nel '900 ma poi fu "riesumato" per dare vita alla mitica Contesa!

A proposito di polenta..... vi consiglio un posticino dove mangiarla, in ogni stagione!

Dove mangiare a Corinaldo: il ristorante Ai 9 Tarocchi!

Il 5 agosto ha tutta l'aria di non essere un giorno in cui un bel piatto di polenta calda è in cima ai desideri eppure.... vi garantisco che noi lo abbiamo mangiato in un locale lungo le mura sul viale Dietro le Monache al n° 8. "Ai 9 Tarocchi" è un ristorante rustico con un menù tradizionale e un ottimo rapporto qualità/prezzo (qualche esempio: gnocchi o tagliatelle all'anatra 8 €, agnello scottadito marchigiano 14 €).

ristorante ai 9 tarocchi corinaldo

Il nostro pranzo: polenta con salsiccia preceduta da un abbondante tagliere conviviale (per due) con affettati e formaggi locali, erbe cotte, verdure in agrodolce, frutta e una strepitosa crescia sfogliata fatta in casa!

Abbiamo anche assaggiato i tipici vincisgrassi, che in queste zone sono quasi un obbligo da ordinare a tavola, accompagnate ovviamente da un buon bicchiere di vino! La lista dei vini è abbastanza fornita e comprende Verdicchio dei castelli di Jesi, Bianchello del Metauro, Pecorino doc bio, Passerina e tanti altri, non solo regionali.

ristorante ai 9 tarocchi corinaldo

Volete scoprire altre bellezze del territorio di Ancona? → Itinerario da Ancona al territorio di Genga!

La casa di Scuretto


Quella del Pozzo della Polenta è una delle tante, grottesche e divertenti storielle che vede come protagonisti gli abitanti di quello che nelle Marche è simpaticamente chiamato "Il paese dei matti"
Una facezia molto nota è quella della Casa del simpatico bevitore Scuretto, che fece innalzare un muro con le finestre e ci si fece fotografare davanti per far credere al figlio, emigrato all'estero, che i soldi gli chiedeva in continuazione erano impiegati per la costruzione di una casa... Per sua sfortuna però il giovane era piuttosto sveglio e non cadde nel fantasioso stratagemma ordito dal padre. 

casa Scuretto Corinaldo

La Sala del costume e delle tradizioni popolari


Non c'è dubbio che ci ricorderemo a lungo di Corinaldo grazie soprattutto all'accoglienza che ci ha riservato l'Associazione Pozzo della Polenta! Ad attenderci alla Sala del costume e delle tradizioni popolari, di fianco al Palazzo del Municipio, c'erano infatti alcuni figuranti del corteo storico e addirittura il sindaco in persona nelle vesti del Duca di Urbino insieme alla Duchessa!

sindaco corinaldo costumi rinascimentali

Sono stati così carini che, quasi senza che ce ne accorgessimo, le signore Virginia e Annunziata, volontarie e memoria storica del Palio, in un battibaleno hanno vestito Sara in abiti rinascimentali!!!

Corinaldo sala costumi tradizionali

Il museo espone i costumi utilizzati ogni anno durante la rivisitazione storica, realizzati dalle sartorie dei vari rioni corinaldesi e ispirati fin nel minimo dettaglio a quelli della fine del XV° secolo. Ci sono inoltre armature medievali ricostruite fedelmente e strumenti per la tessitura e filatura delle stoffe, drappi (i Palii, parola che deriva dal latino Pallium = coperta, ampio velo), stendardi e alabarde. 

corinaldo sala costumi tradizioni popolari
corinaldo sala costumi tradizioni popolari

Senza dimenticare lo storico "cannone di fico" che fa bella mostra di sé all'ingresso e rimanda a una storiella che si riallaccia alla rivalità tra Corinaldo e il vicino paese di Montenovo (l'odierna Ostra Vetere): la leggenda narra che i corinaldesi costruirono un cannone da un tronco di albero di fico e lo puntarono, dall'alto delle mura del borgo, verso l'avversario... al primo colpo il frastuono fu impressionante e caddero a terra i sette ragazzi che lo stavano reggendo. "Se qui ne sono morti sette chissà quante vittime avrà fatto a Montenovo!" fu la sconcertante reazione del capitano.

cannone di fico corinaldo

La cinta muraria


Ai piedi della Piaggia si trova uno dei tre varchi di ingresso, la Porta di Santa Maria del Mercato (costruita nel 1340) a ridosso della quale venne eretto un baluardo con una seconda porta a difesa della prima e un ponte levatoio di cui sono sopravvissuti solo alcuni resti. 

Corinaldo la Piaggia Marche

Da qui, salendo i gradini fino al camminamento di ronda, può partire la visita alle Mura di Corinaldo, molto ben conservate, che abbracciano il centro storico e lungo suoi 900 metri circa presentano la Torre della Rotonda, la Porta di San Giovanni e Porta Nova.

corinaldo cinta muraria


Noi purtroppo abbiamo ammirato quest'imponente opera, alta fino a 18 metri, solo da fuori, ma raccomandiamo caldamente di seguire il percorso panoramico.

L'antico molino Patregnani


I primi decenni del 1900 ci appaiono lontanissimi eppure stiamo parlando della generazione dei nostri nonni o dei loro padri. Le abitudini, i metodi di lavoro, i ritmi di vita sono completamente cambiati e nel corso dell'ultimo secolo tante cose sono state stravolte. A raccontarci com'era l'Italia appena 100 anni fa e in particolare com'era la quotidianità rurale di Corinaldo ci pensa il museo dell'Antico Molino Patregnani, dove, all'interno dei locali di un edificio storico appartenente alle famiglie Patregnani e Sabbatini dagli inizi del XX secolo, alcune stanze sono state allestite con gli oggetti, gli utensili e i macchinari dell'epoca grazie al grande lavoro di raccolta, di recupero e di documentazione di Francesco Ferroni.

Corinaldo Antico Molino Patregnani
Corinaldo Antico Molino Patregnani

Nella sezione dedicata all'olio si possono vedere anche delle macine in pietra del frantoio - azionate con la forza dell'acqua - che risalgono al Medioevo (i primi molinari della zona ci furono circa 900 anni fa!) e si apprende la tradizionale tecnica di produzione con il sistema a freddo costituita da due spremiture; poi ci sono le stanze del vino e della farina con i recipienti di allora (fino al 1990 non esistevano in acciaio inossidabile), le bascule (le bilance del tempo), le casse di deposito della raccolta dell'uva e delle olive e altri strumenti utilizzati "fino all'altro ieri".

A chi ha qualche ora di tempo consiglio una visita alle specie arboree piantate intorno al Molino e una passeggiata sul sentiero ciclo-pedonale che passa da qui e si snoda nella campagna corinaldese.

Trovate l'antico Molino Patregnani in località Madonna del Piano al n° 112.
 

Visita alle aziende locali


Il vino e l'olio sono due eccellenze del territorio marchigiano praticamente da sempre. Persino gli antichi Romani conoscevano la bontà del Verdicchio, vino a bacca bianca patrimonio regionale mentre occorre tornare indietro al XIII° secolo per trovare dei documenti che attestano l'olio extra vergine d'oliva delle Marche tra i più buoni in Italia e protagonista dei commerci con Venezia. 

vini mencaroni corinaldo

A portare avanti la tradizione ci sono oggi aziende che all'esperienza e alla conoscenza del passato hanno abbinato passione e innovazione, tra queste abbiamo avuto il piacere di conoscere "Federico Mencaroni vini", alla quarta generazione di viticoltori a Corinaldo, e il "Frantoio Brignoni" che da tre generazioni produce olio extra vergine di oliva di qualità. Aziende familiari entrambe che esportano i loro prodotti nel mondo, vendono al dettaglio e organizzano degustazioni e attività varie.

Dopo pochi minuti d'auto dal centro storico di Corinaldo siamo giunti da Federico Mencaroni vini, splendidamente circondata dai suoi vigneti autoctoni! Qui abbiamo visitato la cantina e le altre diverse aree del complesso dell'azienda agricola dove nonostante la presenza della tecnologia, ad esempio nei processi d’imbottigliamento e tiraggio, si parla ancora di produzione artigianale del vino, dal Verdicchio dei Castelli di Jesi agli spumanti Brut, Brut nature ed extra Brut.

Federico Mencaroni vini Corinaldo
vini mencaroni Corinaldo

Al Frantoio Brignoni abbiamo scoperto che la tecnica di spremitura a freddo che ci avevano spiegato all'antico Molino Patregnani è ancora praticata con successo grazie a moderni macchinari che permettono di preservare al meglio le qualità organolettiche della materia prima! Dopo il processo di frangitura dalle olive biologiche e "Marche" IGP si ottengono gli oli extra vergine Blend, Raggia, Bio e "I Condimenti" (oli aromatizzati).

Frantoio Brignoni Corinaldo
Frantoio Brignoni Corinaldo

Per approfondimenti potete consultare:
Grazie all'Ente del Turismo e al Social Media Team della Regione Marche che ci hanno supportato in questo viaggio.

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