Conoscete il paese di Asciano? Si trova a 30 km a sud-est di Siena, al centro della provincia, ha circa 7000 abitanti ed è il comune più esteso delle Crete Senesi ma soprattutto è un posto da vedere e assaporare in tutta tranquillità, nei giusti tempi che permettono di apprezzarne tutte le sfaccettature. Tanti passano da qua senza soffermarsi, ignorando quale sbaglio stanno commettendo... ma voi siete avvisati e non avete scuse! 😊
La visita nel centro storico è una delle 10 cose da non perdere nel territorio di Asciano, se non avete ancora letto l'articolo vi consiglio di farlo!
ASCIANO: CENNI STORICI
Asciano è un bel borgo medievale con un passato etrusco testimoniato dai numerosi reperti rinvenuti e conservati al museo di Palazzo Corboli, di cui vi parlerò più avanti. Cominciamo con una domanda: sapete qual è l'origine del suo nome?
L'ipotesi più accreditata poggia le sue fondamenta nell'alto Medioevo, quando si diffuse la leggenda secondo la quale venne fondata da Ascanio (o Aschio), uno dei due figli di Remo (l'altro, Senio o Seno, dette origine a Siena) in fuga insieme al fratello dallo zio Romolo, che sarebbe stato intenzionato a ucciderli così come aveva fatto col gemello.
Un rarissimo calesse etrusco in mostra al Museo Palazzo Corboli
Le radici di Asciano in realtà sono ben più antiche, risalgono al VII° secolo a.C. periodo dei primi insediamenti degli Etruschi lungo il fiume Asso, anche se è nell'era medievale, prima con i Longobardi e poi con i conti Scialenghi e la famiglia Cacciaconti, che il borgo fiorì nel commercio grazie alla vendita di prodotti agricoli, vino, olio ed anche cuoio e ceramica.
L'aspetto, o per meglio dire l'impianto medievale di allora, è praticamente quello attuale, rimasto inalterato durante le contese tra Siena e Firenze e il dominio dell'una o dell'altra; lo stesso non si può dire purtroppo degli edifici o della cinta muraria, pesantemente debilitati o distrutti dai tedeschi in ritirata nel 1944.
A tal proposito gli ascianesi amano ricordare un aneddoto che vede come protagonista il partigiano Piero Papini che poco prima dell'accensione delle mine collocate dai tedeschi nei luoghi strategici del paese - in modo che le esplosioni potessero ostacolare l'avanzata degli americani - passò in bicicletta davanti alle postazioni nemiche e col suo zappino cercò di tagliare le micce... con la Porta Masini il tentativo andò a vuoto ma ci riuscì con la basilica di Sant'Agata che grazie a lui è ancora in piedi!
Una lastra commemorativa dedicata al coraggioso cittadino e al suo gesto eroico è collocata davanti alla chiesa.
ASCIANO, IL PAESE DEL GARBO
In provincia di Siena Asciano è noto anche per essere "il paese del garbo", un appellativo che le venne attribuito per il valore e la fedeltà ai senesi durante la battaglia di Montaperti del 1260: l'esercito ghibellino fiorentino minacciava la Repubblica e la guelfa Siena chiese aiuto ai borghi che ne facevano parte.
I "garbati ascianesi" si distinsero nello scontro e il paese si meritò quel soprannome che menziona anche Giosuè Carducci in un suo componimento "Mi accorgo di essere mal fatto e mal piallato e mi converria passar per Asciano a pigliar quel buon garbo che mi manca".
ITINERARIO A PIEDI PER ASCIANO
Per agevolare la visita ad Asciano ho segnato nella mappa qui sotto le cose da vedere 😊.
La Porta Senese
Potete iniziare il vostro giro dalla Porta Senese o del Bianchi (famiglia ascianese), unica superstite della cinta muraria della fine del '300 e passeggiare per Corso Matteotti, la principale del centro storico, su cui si affacciano molte attività commerciali e non ultimo Palazzo Corboli, sede del più importante museo di Asciano.
La Torre e la Fontana della Mencia
Nella stessa via si trova anche la Torre della Mencia del 1537, ben visibile con il suo grande orologio tutt'ora funzionante (il vecchio ingranaggio è conservato al museo Cassioli) e la fontana con la testa della figura mitologica dei Gorgoni ai suoi piedi, che le dà il nome: un tempo posto di incontro e ancora adesso luogo del cuore degli ascianesi, a cui li lega una leggenda secondo cui ogni ascianese che beveva l'acqua dalla fontana, una volta andato via dal paese vi avrebbe fatto ritorno.
Dalla tradizione che vuole i "Menciaioli" festeggiare insieme la rimpatriata con un gran tavolata conviviale nasce la "Cena del Menciaiolo" organizzata dalla Pro Loco Asciano per i suoi soci all'interno delle bellissime Scuderie del Duca, un edificio della seconda metà del XIX° che come suggerisce il nome inizialmente era adibito a scuderia della famiglia Bianchi.
Piazza del Grano
La piazza principale di Asciano era il centro dell'attività produttiva non solo del paese ma dell'intero territorio senese ed un tempo si chiamava "piazza di mercatale" a sottolineare che qui si tenevano i mercati.
Al margine si trova una splendida fontana del XV° secolo dello scultore Antonio Ghini, riccamente decorata, che tra gli altri riporta scolpito lo stemma di Asciano, una zampa di leone che afferra un'ascia.
La panca dei prodotti genuini locali
Al di fuori della chiesa di Sant'Agostino, ai piedi della scalinata, è stato collocato un piccolo monumento dedicato alle prodotti genuini locali: una panca con sopra del pane casereccio e vari tipi di formaggio... tutto in travertino! Opera dello scultore ascianese Dario Ruffini. Un'altra installazione simile, ma con dei libri sopra, si trova vicino alla biblioteca comunale.
Il Ponte del Garbo
A conclusione di questa primo capitolo su tutto quello che potete vedere ad Asciano non potevo non citare il Ponte del Garbo, secondo la tradizione ribattezzato così dopo la battaglia di Montaperti.
Lo trovate poco prima di entrare nel paese, con il suo unico arco semicircolare sotto il quale scorre l'Ombrone e sormontato da un'edicola dedicata alla Vergine Maria.
LE CHIESE DI ASCIANO
La Chiesa di Sant'Agostino
Proseguendo la camminata su Corso Matteotti troverete la Chiesa di San Bernardino che apparteneva alla Commenda dei Cavalieri di Malta e la chiesa tardo gotica di Sant'Agostino che in origine custodiva un piccolo crocifisso in legno policromato opera di Giovanni Pisano e un polittico con la Madonna delle Grazie di Matteo di Giovanni, parte del quale è conservata insieme al crocifisso al Palazzo Corboli.
La Basilica di Sant'Agata
La visita continua nella piazza della basilica che si apre verso la chiesa più bella e importante di Asciano, risalente al secolo XI°.
La Collegiata - elevata al rango di Basilica nel 1991 - è da sempre legata al nome e al culto di Sant'Agata e questo potrebbe suonare un po' strano: perché una martire catanese viene venerata in Toscana? Il motivo sembra legato a un forte incendio avvenuto nei primi anni del Mille quando un frate pregò per la salvezza del borgo (poi avvenuta) su una reliquia della santa da lui stesso portata ad Asciano.
Ai piedi della grande scalinata costruita nell'Ottocento si può ammirare la facciata romanica con influenze gotiche ed al suo interno sono custoditi un fonte battesimale in pietra antecedente alla realizzazione della basilica, la statua della Madonna di Loreto che è il simbolo della Via Lauretana (sulla sua importanza e la sua nascita vi rimando al post:"10 cose da non perdere nel territorio di Asciano") e il santissimo crocifisso in legno del '400 al centro delle celebrazioni del Settembre Ascianese.
Appena entrati, sul lato destro, potete vedere le 7 bandiere delle contrade di Asciano, che per tradizione si sfidano nell'annuale Palio dei Ciuchi nella seconda domenica di settembre.
La chiesa di San Francesco
Nota agli ascianesi come chiesa di San Lorenzo, fa parte di un complesso del XII° secolo che fino al 1800 costituiva un convento appena fuori dal centro storico, in cima a un colle conosciuto come "il Prato".
Non fatevi ingannare dal suo aspetto austero! Come ogni edificio francescano la facciata esterna, sobria a simboleggiare la povertà materiale, stride con gli interni ricchi di dipinti, specchio dell'animo umano.
Come altre chiese ascianesi molte delle sue opere sono esposte al museo di Palazzo Corboli, quel che rimane è comunque meritevole di una visita (anzi a esser sinceri è la chiesa di Asciano che personalmente mi ha colpito di più) e per farla dovrete contattare l'ufficio informazioni turistiche in Corso Matteotti, in quanto normalmente l'edificio è chiuso al pubblico e viene utilizzato solo per concerti.
Degli affreschi che coprivano tutte le pareti ne sono visibili una parte grazie a recenti restauri ma sono la pala in terracotta policroma dei Della Robbia e gli altari barocchi a stupire più di ogni altra opera.
La Pieve di Sant'Ippolito
La chiesa più antica di Asciano cela una storia affascinante e intrisa di mistero... un "giallo storico" che ruota intorno a un affresco in cui la Madonna col bambino potrebbe essere stata eseguita dal Pinturicchio e il giovane Sant'Ippolito da... Raffaello!!!
Ma andiamo per ordine: ci allontaniamo ancor di più dal centro storico e percorriamo il percorso n° 2 del Crete Senesi Life Park denominato "la via dei mulini". In epoca medievale l'attività molitoria era fiorente, grazie alle abilità di ingegneria idraulica dei frati (sì, proprio loro!) del convento cistercense che si trovava in piazza del Grano, che seppero convogliare le acque del fiume Bestina nei mulini, oggi in parte ristrutturati ad abitazioni o ridotti a ruderi.
Le prime notizie sulla chiesa risalgono a un documento del 715 in cui si parla di una contesa dell'anno precedente tra le diocesi di Siena e Arezzo su a chi spettasse la giurisdizione ma la sua costruzione è databile intorno al IV°-V° secolo ed inizialmente aveva tre navate invece dell'unica adesso presente.
Pinturicchio e Raffaello celati?
Il suo tesoro è rappresentato dal bellissimo affresco attribuito a Giacomo Pacchiarotti, in fondo sulla parete dietro l'altare, che raffigura la Madonna col bambino e i santi Pietro, Paolo, Cassiano e Ippolito ed è proprio quest'ultimo a incuriosire subito lo spettatore. Il suo sguardo rivolto allo spettatore suggerisce che sia un autoritratto ed è solo uno dei tantissimi elementi che conducono a delle conclusioni stupefacenti!
Innanzitutto è chiara la presenza di più mani ad aver realizzato l'affresco: la figura della Madonna è molto più aggraziata rispetto a quelle dei santi, il tratto e la tipologia dell'opera sembrano quelli di Pinturicchio, inoltre il volto adolescenziali di Sant'Ippolito assomigliano molto al giovane Raffaello!
Comparando e sovrapponendo i tratti somatici con quelli di un autoritratto del pittore urbinate esposto ad Oxford è evidente come essi coincidano!
Quindi Raffaello e Pinturicchio sarebbero stati ad Asciano? Sì, è altamente verosimile. Asciano si trova sulla strada che Pinturicchio e la sua compagnia di pittori, tra cui il giovane Raffaello, percorrevano dalle Marche in direzione di Siena ai primi del 1500 per compiere gli affreschi della libreria del Duomo commissionati dal cardinal Piccolomini ed è probabile che, tra le numerose opere realizzate in occasione del Giubileo lungo la strada Lauretana il Vaticano abbia assegnato anche questo lavoro.
Gli indizi non finiscono qui!
Lo storico Divo Savelli scoprì casualmente grazie a un fascio di luce dalla finestrella sulla facciata che illuminava Sant'Ippolito che sul suo colletto c'era una scritta: si vedono chiaramente lettere "R", "A", "P" ed anche "H" e "V", cioè Raphael Urbinas. La sua firma?
Raffaello all'età di 17 anni era già un Magister quindi poteva firmare i suoi lavori...
L'autoritratto non potrebbe essere un ritratto di Raffaello eseguito da altri pittori? No, la postura è proprio quella tipica del pittore che ritrae sé stesso... inoltre, sebbene la Sovrintendenza sia rimasta sempre sulle sue rigide posizioni nonostante le molte evidenze (anche l'attribuzione al Pacchiarotti e alla scuola umbra è frutto di un equivoco storico secondo il Savelli) ci sono molte dichiarazioni autorevoli, ahinoi non ufficiali, che avvallano questa che è più di un'ipotesi e che lo stesso critico d'arte Vittorio Sgarbi ha definito "plausibile e convincente".
Il dibattito sul Raffello e sul Pinturicchio (se non lui un pittore della sua scuola) celati va avanti da trent'anni. Rimane per adesso un affascinante mistero.
Attenzione! La Pieve, in località Sant'Ippolito, è di proprietà privata ed è accessibile su prenotazione all'ufficio turistico di Asciano ogni seconda domenica del mese.
I MUSEI CIVICI DI ASCIANO
Last but not least di questo elenco di cose imperdibili da fare ad Asciano e dintorni è la visita ai musei civici! Un capitolo che meriterebbe molto più spazio per la qualità delle opere e per l'impegno delle persone che ruotano intorno a queste due belle realtà ascianesi, tra cui l'Associazione Ricerche Culturali Asciano (ARCA) che ci ha accompagnato nella visita alle chiese e ai musei.
Museo di Palazzo Corboli
Il Museo archeologico e di arte sacra è stato allestito nelle sale di Palazzo Corboli, una casa-torre medievale del '200 diventata un casamento che negli anni '80 ospitava 7 famiglie.
Del magnifico palazzo appartenuto alla famiglia di mercanti Bandinelli si possono vedere:
→ le ceramiche medievali e le maioliche arcaiche finemente decorate che sono state ritrovate in un pozzo di butto (la discarica medievale);
→ i resti di un antico muro in pisé (una tecnica che utilizzava terra asciutta compattata);
→ gli splendidi affreschi, in particolar modo i cicli allegorici nella Sala di Aristotele e nella Sala delle Stagioni realizzati da Cristoforo di Bindoccio e Meo di Pero, dei dipinti veramente particolari come lo è ad esempio la Ruota di Barlaam circondata da otto cerchi dove vengono illustrati episodi del mondo buddista in chiave cristiana.
In alto il Barlaam, in basso a destra le Statue dell'Annunciazione
Nell'ampia collezione di opere d'arte sacra dei massimi artisti senesi del periodo XIII°-XVII° secolo, tra cui Giovanni Pisano, Segna di Bonaventura e Ambrogio Lorenzetti figurano anche alcuni capolavori come le statue dell'Annunciazione di Francesco di Valdambrino e "La natività della Vergine" di Maestro dell'osservanza della metà del XV° secolo, commissionate per la Collegiata di Sant'Agata.
A destra La Natività della Vergine
Il secondo e terzo piano del palazzo ospitano la sezione archeologica con i ritrovamenti degli insediamenti etruschi del Tumulo del Molinello e della necropoli di Poggio Pinci, tra cui contenitori di unguenti, medicamenti e profumi, reperti in travertino e alabastro e un rarissimo carro etrusco!
Cos'erano i tumuli?
Collinette di terra create artificialmente e ricoperte di pietre, di forma generalmente circolare del diametro che poteva arrivare fino a una trentina di metri, inizialmente poste sopra le sepolture e poi contenti all'interno delle camere funerarie con urne e contenitori per le ceneri.
Una curiosità: al Molinello sono state recuperati i corredi funerari della famiglia dei Marcni, databili tra il VII° e il VI° secolo a.C. Sapevate che gli Etruschi scrivevano tra destra verso sinistra e senza spazi per separare le parole? E che il loro alfabeto era una variazione di quello greco ed è il primo di un popolo italico?
Museo Archeologico e d'Arte Sacra
Corso Matteotti 122, Asciano
palazzocorboli@musenesi.org
Il Museo Cassioli
L'unica sede museale della provincia di Siena interamente dedicata alla pittura senese dell''800 è nata nel 1991 per volontà dell'ultimo discendente della famiglia Cassioli che destinò tutto l'Atelier di famiglia al Comune di Asciano. La maggior parte delle opere esposte sono della mano dell'ascianese Amos Cassioli (morto nel 1891) e del figlio Giuseppe.
Amos Cassioli fu un grande ritrattista classico e storico ma non solo. Affrescò tra le altre la Sala del Risorgimento nel Palazzo Pubblico di Siena e realizzò la Battaglia di Legnano al Palazzo Pitti di Firenze!
Tra i lavori più celebri di Giuseppe Cassioli ci sono invece il progetto della porta bronzea del Duomo di Santa Maria del Fiore di Firenze e la cupola di San Luca a Bologna! Pittore, scultore e artista a tutto tondo, realizzò anche la medaglia olimpica che è stata assegnata agli atleti vincitori delle varie discipline dalle Olimpiadi di Amsterdam del 1928 fino a Sidney 2000.
Proprio ai Giochi Olimpici è dedicata una parte dell'allestimento del museo, per omaggiare il 90° anniversario delle Olimpiadi del 1928 che utilizzarono per prime le medaglie di Giuseppe Cassioli: nella mostra si trovano il prototipo e il conio originale e tante interessanti teche, documenti originali, video e pannelli sulle varie fasi della realizzazione di una medaglia.
Museo Cassioli
Via Fiume 8, Asciano
museocassioli@museisenesi.org
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Un ringraziamento speciale alla Pro Loco di Asciano che ci ha invitato per la presentazione del portale http://info.prolocoasciano.it/ ed ha organizzato il nostro soggiorno ad Asciano!
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