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Cosa vedere a Casole d'Elsa, il borgo toscano degli artisti

Cosa vedere a Casole d'Elsa

Cosa c'è da vedere a Casole d'Elsa?? Se non ci siete mai stati o addirittura se non avete mai sentito parlare di questo bel borgo che si trova proprio nel cuore della Toscana in provincia di Siena, bè, siete capitati nel posto giusto! Scoprirete un luogo incantevole, autentico, curatissimo in ogni suo minimo dettaglio, che vi riserverà un mucchio di sorprese! 
Casole è un piccolo comune del territorio collinare della Montagnola Senese che fa parte dell'area della Valle del fiume Elsa: storicamente nasce nell'XI secolo come feudo dei vescovi di Volterra ma le sue radici affondano molto più indietro nel tempo, nel VI secolo a.C., quando qui si insediarono gli Etruschi

Dei reperti di questo antico popolo, rinvenuti nei 15000 ettari di superficie dell'estensione comunale e conservati in un'ampia sezione dell'imperdibile museo civico e archeologico della Collegiata vi parlerò a breve, così come degli eventi che caratterizzano questa vivace cittadina a cominciare da Casole Fiorita... prima, a conclusione di questa lunga premessa, mi premeva sottolineare due aspetti importanti che rendono Casole d'Elsa una destinazione che merita assolutamente di essere presa in considerazione:

la sua posizione, ideale per visitare anche altre zone di questa parte di Toscana (dopo aver dedicato a Casole almeno 2/3 giorni!). Nel raggio di poche decine di chilometri si trovano:
  • Monteriggioni, a 20 km in direzione est (circa 30 minuti d'auto).
  • San Gimignano, 22 km a nord (30 minuti).
  • Volterra, 23 km a ovest (30 minuti).
  • Siena, 38 km a est (quaranta minuti).

La sua autenticità! L'ho scritto poche righe sopra col rischio che venisse interpretato come uno dei soliti stereotipi che spesso si utilizzano nel descrivere un borgo... "Com'è?", "Genuino, accogliente, AUTENTICO". Chi segue il blog sa quanto ogni parola venga soppesata e quanto io detesti i luoghi comuni, le frasi fatte. 
Casole non è solo uno splendido borgo dove sventola la Bandiera Arancione del Touring Club. E' un posto dove si vive bene, vivace, con una comunità attiva. Un paese al di fuori dei circuiti del turismo di massa e per questo preservato nella sua naturale dimensione. Rimarrete stupiti nello scovare un così alto numero di botteghe artigiane pensando che la popolazione del capoluogo comunale insieme alla frazioni non raggiunge i 4000 abitanti! 
Negli ultimi decenni, grazie a progetti lungimiranti che hanno attirato artisti al di fuori dei confini nazionali, Casole ha arricchito le sue vie, le sue piazze, i suoi angoli, di bellezza. 


Non a caso si sta facendo conoscere sempre di più come "il borgo degli artisti".

E adesso andiamo a conoscere Casole d'Elsa!

COSA VEDERE A CASOLE D'ELSA: 

UN ITINERARIO A PIEDI


In questa mappa di Google Maps ho inserito le tappe imprescindibili di una visita nel centro storico e nei dintorni, i posti dove io e Sara abbiamo mangiato e il residence immerso nel verde dove abbiamo dormito nel nostro weekend casolese, Borgo al Cerro.


In questo articolo vi parlerò solo di cosa vedere a Casole d'Elsa, tutto il resto troverà spazio nella seconda parte.

Questa invece è la mappa dei parcheggi gratuiti.


IMPORTANTE: l'auto è senza dubbio il mezzo più comodo per raggiungere Casole d'Elsa e vi darà la possibilità di spostarvi nelle sue frazioni per visitare ad esempio le chiesa di Mensano e quella di Pieviscola, raggiungere un agriturismo per una degustazione di vino o la vostra sistemazione se come noi dormirete appena fuori dal centro abitato 🙂.

IL CENTRO STORICO, MUSEO A CIELO APERTO


Parcheggiata l'auto al di fuori delle mura - ad esempio nel tratto di via Roma - potreste iniziare il giro del borgo dal punto panoramico indicato sulla mappa, in cui un tempo sorgeva Porta ai Frati, una delle due porte che varcavano la cinta muraria; l'altra, Porta Rivelino, si trovava all'estremità opposta e venne distrutta durante la seconda guerra mondiale dalle truppe naziste in ritirata. 
Siamo sul lato del paese che si affaccia alla Val d'Elsa, il panorama è magnifico.


Potete proseguire in via Aringhieri che conduce direttamente in piazza della libertà davanti alla Collegiata oppure arrivarci imboccando la pedonale via san Michele e ammirare i primi dei tanti scorci che regala Casole. 

Una volta giunti nella piazza principale potreste subito fare la visita al museo civico oppure rimandarla successivamente e completare la passeggiata a piedi lungo via Alessandro Casolani dove troverete l'antico Palazzo del Comune, con gli stemmi delle varie famiglie che hanno governato nel corso dei secoli. All'interno era collocato l'affresco della Madonna circondata dai santi che attualmente è esposto nel museo civico. 


Su questo che è il corso principale troverete diverse botteghe artigiane, tra cui il laboratorio di ceramica di Martabì e il laboratorio dell'orafa Mara Trefoloni - che abbiamo avuto il piacere di visitare durante l'evento Casole Fiorita - lo studio di Linda Leupold e la galleria iSculpture.

Niente è lasciato al caso, anche le pareti delle viuzze coperte di raccordo tra via Casolani e via San Donato sono abbellite con delle mattonelle di ceramica realizzate da bambini o da giovani artisti!
A proposito... una deviazione in via San Donato è d'obbligo per vedere quello che è diventata il simbolo di Casole, i "Due Innamorati", scultura in bronzo di Giuseppe Ciani.

"Due Innamorati" di Giuseppe Ciani
Due innamorati - foto di Monica Nardella di Turista di Mestiere

Continuando in via Casolani arriverete a piazza Lucchetti, dove si trova la Rocca, oggi sede del Municipio. Dopo averne avuto il sospetto, qui avrete la certezza che Casole d'Elsa non possiede solo un ricchissimo museo (di cui vi parlerò a breve) al chiuso: sculture, ceramiche dipinte e altre opere decorano molti dei vicoli e degli spazi del paese


Accanto alla Rocca ci sono "Il dolce eterno abbraccio" di Andrea Roggi (due amanti che si abbracciano avvinghiati a una pianta d'ulivo), le sculture in marmo di Nigel Konstam, trasferitosi dall'Inghilterra negli anni '80 (sua è la scuola centro d'arte Verrocchio) e altre in bronzo di Giuseppe Ciani, a grandezza naturale.
E non finisce qui... l'elenco è lunghissimo e rischio di tralasciarne qualcuna! Ci sono opere di Nelson Salvestrini, Giampiero Muzzi e Riccardo Pucci. 

Dolce eterno abbraccio - foto di Turista di Mestiere

Come mai tutta questa esplosione d'arte? Sicuramente il territorio tipicamente toscano, orlato di filari di vigne e di olivi, è fonte d'ispirazione ma un notevole contributo lo hanno portato i bandi comunali che hanno agevolato la nascita di numerose botteghe artigiane attirando giovani artisti da ogni parte del mondo. 

Una volta giunti fin qua innamorarsi di Casole è stato inevitabile e l'apertura della propria sede creativa ed espositiva il conseguente passo successivo.


Il nostro giro a piedi termina in via San Niccolò, ribattezzata la via delle botteghe artigiane
Tra i tanti studi di artisti e le mattonelle di ceramica appese alle pareti delle casi, che rendono ancora più grazioso quest'angolo del borgo, troviamo l'Ateleier della pittrice Anna Morandi e del marito Mario Mancini, negli ex locali di un antico forno: Anna si è trasferita qui per dipingere e tiene dei corsi di pittura soprattutto per bambini. Un altro laboratorio piuttosto noto è quello dello scultore Paolo Morandi che lavora prevalentemente la pietra ma anche il legno e il ferro.

Sì, il centro storico di Casole d'Elsa è davvero un museo d'arte all'aria aperta

Uscendo fuori dalle mura troviamo altre opere, come l'omaggio a Gino Bartali di Duccio Santini e il parco sculture "Selva di Sogno" dell'artista tedesco Deva Manfredo (che speriamo di vedere la prossima volta che torneremo a Casole!)


IL MUSEO DELLA COLLEGIATA


Il Museo civico archeologico e della Collegiata è una tappa imprescindibile in una visita a Casole d'Elsa. Inaugurato nel 1996 - ma già da vent'anni venivano raccolti in una stanza d'antiquari oggetti di uso comune, come vasi, vettovaglie, brocche d'acqua e anche più preziosi - ospita una quantità pazzesca di reperti e opere d'arte del territorio, di proprietà comunale, ministeriale, ecclesiastica e privata. Da piazza della Libertà 1 si accede alle sale del Palazzo della prepositura che ospitano la sezione archeologica e quella storico-artistica.

La sezione archeologica


Della prima fanno parte i corredi funebri (urne in tufo, ceramiche a vernice nera) delle tombe etrusche risalenti al periodo ellenistico rinvenute nel territorio casolese, monete romane e volterrane (su alcune si legge "Velatri", il nome etrusco di Volterra) e la Collezione Bargagli, un'importante famiglia nobile senese che fece eseguire numerosi scavi e riportò alla luce nella zona del Querceto un esemplare unico di testa femminile in marmo apuano del VI secolo a.C. 

La Testa Bargagli e una sala della sezione archeologica

La cosiddetta "testa Bargagli", evidentemente realizzata avendo come modello le statue greche, testimonia l'intensa relazione commerciale e culturale che esisteva con la Magna Grecia e presuppone l'esistenza di un tempio di cui però finora non sono stati ritrovati dei resti.

Un altro esemplare rarissimo, dello stesso periodo, è un affibbiaglio in bronzo (un sistema di chiusura di una cintura) che raffigura una scena di pugilato, la più antica effige etrusca con una tale rappresentazione. 

La sezione storico-artistica


Il viaggio nel tempo di Casole d'Elsa continua nell'altra sezione del museo con opere d'arte del periodo compreso tra il '300 e il '600 di pittori allievi di Duccio da Boninsegna, tra le quali spicca una Madonna con bambino tra i santi protettori di Casole, San Donato e San Giuliano.

Sono presenti inoltre opere di due scultori, Gano di Fazio e Marco Romano, attivo in Lombardia, Veneto e Toscana tra la fine del '200 e gli inizi del '300. Di quest'ultimo è una testa in alabastro che ha rischiato di finire fuori dall'Italia se non fosse stato per l'acquisto del Comune di Casole, divenuta poi oggetto di studi di storici dell'arte per l'innovativo concetto della prospettiva.


Due intere sale sono dedicate rispettivamente ad Alessandro Casolani (il più importante senese tra la fine del '500 e il '600) e alla sua bottega familiare, e ad Augusto Bastianini (fine '800) professore dell'Accademia di Belle Arti.

Un consiglio? Merita visitarlo accompagnati da una guida. Noi abbiamo avuto il piacere di avere come Cicerone il responsabile della comunicazione del museo Linda Gabriele.

Per ulteriori informazioni vi rimando al sito Mycasole.

LA COLLEGIATA


Accanto al museo civico e archeologico c'è il cuore della comunità casolese, la Collegiata di Santa Maria Assunta. 
Consacrata il 6 novembre del 1161, venne trasformata in un mausoleo nel XIV secolo dai signore di Casole d'Elsa che fecero assumere alla chiesa un aspetto gotico e vi portarono alcuni monumenti sepolcrali.


Nel corso della sua esistenza ha subito numerosi danneggiamenti e dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale è stato quasi interamente ricostruito il tetto in legno.
Al suo interno custodisce diverse opere di un certo rilievo. Solo per citarne alcune:
  • il cenotafio di Bernardino degli Albertini realizzato da Marco Romano, che ha la particolarità di rappresentare in piedi il defunto a grandezza naturale, con grande realismo.
  • Il sepolcro del Vescovo Tommaso D'Andrea di Gano di Fazio.
  • Una pala in terracotta di Giovanni della Robbia.
  • L'annunciazione di Rutilio Manetti.

LA ROCCA SENESE


In piazza Lucchetti si erge la Rocca Senese datata XIV secolo. 

Centro civile del territorio (è la sede del municipio) ospita al pian terreno mostre temporanee a ingresso gratuito e per chi ha la fortuna come noi di poter salire fino alla torre, regala un panorama fantastico sul borgo e il paesaggio circostante!

Panorama dalla Rocca Senese
Uno scorcio del panorama a 360° dalla torre della Rocca

Al momento non è accessibile al pubblico ma tornerà ad esserlo presto tramite l'utilizzo dell'ascensore a vetro che porta fino al basamento della torre.

LA CHIESA DI SAN NICCOLO'


Appena fuori del centro abitato, ma a soli 600 metri dalla Rocca senese, si trova la chiesa di San Niccolò
La sua posizione - sopra una collinetta di fronte all'altura dove è adagiata Casole d'Elsa - è spettacolare e se non mi credete andateci al tramonto, quando la vista della vallata è ancora più bella.


Le sue origini risalgono alla metà del XIV secolo quando qui venne ricostruita la cripta della Collegiata in seguito passaggio di questa allo stile gotico. Da allora è stata utilizzata come cappella cimiteriale.

La location è così affascinante che durante l'evento Casole Fiorita il maestro Marco Casati ha tenuto una lezione di Taiji Quan Chi Kung.

LA TOMBA ETRUSCA DELL'AGRESTO


A poche centinaia di metri dal poggio di San Niccolò, dopo aver camminato per 5 minuti tra i campi, si giunge alla Tomba etrusca dell'Agresto

Noi lo abbiamo fatto insieme al presidente dell'associazione archeologica Valdelsa Marco Bezzini e dato che non ci sono recinzioni ma solo un cartello che indica la direzione in cui si trova la tomba, raccomandiamo a tutti coloro che si recheranno da soli di usare il massima rispetto e attenzione.


Secondo i racconti dell'epoca la tomba venne scavata abusivamente e, ahimè, depredata velocemente di urne di travertino, vasi e chissà quanti altri reperti. Le tombe come questa contenevano circa 100-150 defunti ciascuno con un corredo funerario di 10-15 pezzi per cui potete immaginarvi quanti oggetti vi fossero all'interno... sicuramente un numero più che sufficiente per allestire un museo!

La tomba ha una doppia camera e possiede un impianto idraulico appena oltre l'ingresso che impediva all'acqua, data la pendenza, di allagare tutto. Sulla banchina venivano depositate le urne e le suppellettili che il defunto utilizzava quando era in vita. 
Nel V secolo a.C., periodo a cui risale la tomba, Casole d'Elsa era in strettissimi rapporti con Volterra (una delle 12 città etrusche), utilizzava le sue monete e con essa tesseva principalmente relazioni commerciali. 
Una relazione privilegiata che ha portato a Casole urne provenienti da fabbriche volterrane e altri oggetti frutto del commercio di Volterra nel Mediterraneo come le anfore di vetro fenicie.

EVENTI A CASOLE D'ELSA


Come ho scritto all'inizio, Casole d'Elsa ha una comunità molto viva e durante l'anno sono tanti gli eventi che la vedono protagonista. 
Uno di questi è Casole Fiorita che per noi e per l'Associazione Italiana Travel Blogger ha rappresentato l'occasione giusta per andare alla scoperta della cittadina e del territorio casalese.

Quale miglior evento di una mostra mercato dei fiori e di un mercatino dell'artigianato e dei prodotti tipici per fare la conoscenza del borgo degli artisti?
Casole Fiorita si svolge il terzo fine settimana di maggio con un programma fitto di attività, botteghe e negozi artigianali aperti, bancarelle e stand presenti nelle piazze. Un tripudio di colori e personaggi come si addice a un paese in festa.


Nell'ultima edizione il cui tema era "Il senso dei fiori per le api" abbiamo fatto dei piacevoli incontri e assistito:
  • alla dimostrazione dell'artista Marianna Sauro dell'Eco-printing su stoffa, una tecnica che permette di creare dei disegni su tessuto in modo naturale stampando foglie e fiori. Marianna, che trovate su Anima di foglia, collabora anche con la stilista Luciana Calamassi nella creazione di abiti davvero particolari.
  • Al laboratorio artistico per bambini della pittrice Anna Morandi.
Casole Fiorita

Altri eventi:
  • il Presepe Vivente di Casole d'Elsa è uno dei più famosi in Toscana e la sua fama varca i confini regionali. Noi ci siamo stati tanti anni fa e ne abbiamo parlato qui → Il presepe vivente più bello d'Italia.
    Si tiene ogni due anni e incrociando le dita a dicembre dovrebbe svolgersi la prossima edizione!
  • Il Palio (2^ domenica di luglio) tra le 6 contrade di Casole.
  • La festa di Santa Maria Assunta (6 novembre, giorno della consacrazione).
  • La festa di San Donato, patrono delle terre di Casole (7 agosto).

Nel prossimo articolo vi parlerò di Cosa fare a Casole d'Elsa (e dintorni!), di dove abbiamo mangiato e dove abbiamo dormito!


Si ringrazia il Comune di Casole d'Elsa e in particolare l'assessore al turismo Daniela Mariani e il responsabile della comunicazione del Museo civico e archeologico della Collegiata Linda Gabriele per l'accoglienza e l'organizzazione dell'assemblea dell'Associazione Italiana Travel Blogger.

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