
Enrico Brizzi ha lo zaino sempre pronto. Tra pochi giorni si rimetterà in cammino. Percorrerà la LINEA GOTICA – dall’Adriatico al Tirreno – lungo la quale gli eserciti italo-tedeschi volevano fermare l’avanzata alleata nella 2^ guerra mondiale, dopo aver raccontato il viaggio a piedi compiuto con Marcello Fini da Roma a Gerusalemme nel libro d’esordio (a metà tra reportage e guida pratica) di una collana che lui stesso curerà per Ediciclo. Titolo: “A passo d’uomo“.
Dopo il successo precoce con il padre dei romanzi generazionali (“Jack Frusciante è uscito dal gruppo” pubblicato nel 1994) Brizzi è diventato il testimonial naturale di un fenomeno che si sta diffondendo anche da noi: quello dei camminatori. Appassionati di trekking, ma soprattutto pellegrini moderni, che vanno verso Santiago de Compostela o ripercorrono la via Francigena, in cerca di spiritualità o solo di suggestioni storiche.
“Alcune mete sono diventate di moda – dice il 35enne scrittore bolognese – ma la riscoperta del viaggio a passo d’uomo ha radici molto più profonde. Rappresenta la ricerca di qualcosa di essenziale, di antico e di solido, in una civiltà in cui le cose cambiano sempre più in fretta e richiedono ancoraggi forti”.
Che siano in tanti a rimettersi in strada è confermato anche dal moltiplicarsi di eventi. Il prossimo è PASSOPAROLA: da sabato 30 maggio, per quattro giorni, tra Berceto e Corchia (in provincia di Parma) radunerà scrittori, fotografi e anche filosofi dell’andamento lento.
“Camminare è un’esperienza critica della modernità in un mondo la cui qualità si è impoverita – spiega Italo Testa, docente di Storia della Filosofia Politica all’università di Parma e curatore di un seminario sull’argomento.- E’ un modo di viaggiare differente, che consente la ricerca di sè e della propria identità in una realtà che perde qualità. A diverse velocità si vedono cose diverse.”
Programma del Festival del camminare “Passoparola” 30-31 maggio 1-2 giugno
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