Il pomeriggio del giorno successivo, per l’Epifania, viene acceso il grande Pignarûl di Coja e gli altri più piccoli e appena cala la sera parte il corteo storico in costumi d’epoca medievali, in mezzo ai fuochi delle fiaccole, a rievocare la tradizione cristiana dei tre Magi d’Oriente con una cerimonia di cui si hanno le prime notizie nel 1290. L’atto finale è l’accensione del Pignarûl Grant, il fuoco propiziatorio i cui fumi vengono interpretati dal Vegliardo che si pronuncia sul nuovo anno.
Altre informazioni storiche e sulla cerimonia su www.epifaniainfriuli.com/tarcento.
Grande festa anche a Cividale dove per l’Epifania si tiene la rievocazione storica dell’ingresso in città del Patriarca Marquardo von Randeck nel 6 luglio 1366.
Al Duomo viene celebrata la Messa dello Spadone con l’investitura del Patriarca (il signore feudale della regione) e poi ha luogo la processione in costumi d’epoca a cui partecipano nobiluomini e nobildone, paggi, preti, araldi e tanti altri personaggi rigorosamente vestiti in abiti ricostruiti fedelmente. Il tutto accompagnato da melodi e musiche medievali.
Altre info su www.epifaniainfriuli.com/cividale
Infine a Gemona si festeggia l’Epifania del Tallero. La rappresentazione storica inizia con un corteo che porta al Duomo di Santa Maria Assunta, dove avviene la consegna all’Arciprete di un tallero d’argento, dono del Sindaco, a rappresentare la sottomissione del potere temporale a quello spirituale. Il Tallero poi passa in mano del Capitano del Popolo che procede fuori dalla chiesa insieme ai nobili al suono dei tamburi e dei musici medievali nelle vie del centro storico.
Altre info su www.epifaniainfriuli.com/gemona.
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